Primo di Valerio Succi

Primo di Valerio Succi

La Poesia è l’unica arma per difendere il mondo e noi stessi! Se solo ci si ascoltasse di più volendoci un po’ di bene, forse il poeta non sarebbe una figura così lontana dalla nostra vita.

Un libro che apre nuove prospettive per un’interpretazione diversa ed efficace sul concetto di poesia e sul ruolo del poeta.

Con un linguaggio molto diretto e preciso, l’autore, esprime il suo concetto sulla vita e sull’importanza che noi diamo all’esistenza. Un mondo, il nostro, di punizioni, guerre e sconforto; un mondo che spaventa soprattutto i giovani che devono lottare da soli.

“Italia ripudi i giovani cacci i giovani devono lottare da soli? Insieme nelle piazze. Disorientati come il vento”.

Si parla di un futuro precario, di disoccupazione, di crisi, di ribellione, di valori che vacillano ma anche di speranza, tanta speranza, quella che solo la poesia, il poeta, l’amore, le emozioni possono offrire colmando ogni dubbio e paura.

La mia parola annaffia la sola mia realtà”. A me basta una conferma quella d’ essere un poeta”.

“Il computer è il custode della mia anima”. Nessuno mi conosce meglio di lui”.

Si respira questo prepotente bisogno di stabilire un rapporto vero e concreto con la natura; si sogna di guardare le stelle anziché i lampioni della città  e di ritrovare se stessi in una paese troppo freddo per un’anima talmente delicata.

L’autore ci sottolinea il concetto di “coraggio” perché nella vita passano tanti treni, ma se non si ha il coraggio di prenderli, si resterà sempre allo stesso punto di partenza.

“Perché non se ne sono mai andati? Ah chi lo sa magari non sanno che treno prendere, dove andare, preferiscono dunque rimanere, aspettare”.

Questa raccolta di poesie abbraccia anche la tematica del bullismo, l’emarginazione, l’umiliazione, la frustrazione. Leggendo, pagina dopo pagina, si ha la sensazione di sentire un”urlo muto” del poeta che, rivolgendosi direttamente al lettore, attende una sua precisa presa di posizione.

Figlio handicappato menato da tutti nei suoi occhi non la poesia ma il diverso trovavamo. Incontrava solo l’emarginazione, bullizzato, ridicolizzato fino a che pure lui ha cominciato ad odiarsi”.

Temi forti che meritano la giusta attenzione e la dovuta riflessione.

Questo sorprendente libro ci parla anche di amore; un amore che non si dimentica, un amore che si respira nonostante il tempo e la lontananza, un amore che doveva essere poesia, un amore che vive anche se solo dentro ad un pensiero.

“Va pensiero inala il suo profumo ascolta la sua risata poi chiedile se le manco”. Vieni da me infine e raccontami della sua vita”.

Volevo fare i complimenti a Valerio Succi per avermi regalato tante ma tante emozioni con il suo “Primo”.

Concludo la recensione con le sue testuali parole:”I vecchi hanno imposto la loro legge, il poeta deve avere i capelli bianchi, puoi immaginare la fatica d’un esordiente come se io non avessi da dire niente”.

L’autore

Valerio Succi è nato nel 1998 a Lugo, in provincia di Ravenna.

Ha vissuto a Bagnacavallo, fino a quando non ha iniziato a frequentare la facoltafacoltà di lettere moderne presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna,città dove attualmente vive.

Precedentemente ha pubblicato in due diverse antologie: Novecento non piu verso il Realismo terminale, La Vita felice, 2016 Nessun dannato orologio, SENSOINVERSO Edizioni, 2015.

Titolo: Primo

Autore : Valerio Succi

Editore : Terra d’Ulivi

Collana : Quarzi di poesia

Prezzo : € 8

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