Paranoid Android di Lorella Marini

Paranoid Android

Paranoid Android

Lorella Marini
Perugia, febbraio 2011. La vita del professor Diana scorre regolare tra interrogazioni e collegio docenti, quando inizia a ricevere criptici messaggi sul cellulare. Frasi di canzoni e poesia del Novecento indicano all’uomo un mistero da risolvere, si intrecciano alla misteriosa sparizione di Lorenzo Vadalà, studente arguto e molto schivo, arrivato in classe a inizio anno scolastico. Dentro una cornice politica ben precisa, Paranoid Android offre un ritratto di gioventù non lontane e indaga il rapporto tra alunno e insegnante e quel che accade quando le parole viaggiano dalla cattedra al banco, al cuore.
Lorella Marini è nata a Perugia nel 1959. Fin dall’adolescenza ha sempre avuto una viva passione per la letteratura e per la scrittura di narrativa. Negli anni, ha partecipato a numerosi concorsi letterari e pubblicato racconti in raccolte di narratori esordienti. Nel 2014 ha presentato al pubblico il suo primo romanzo, un libello satirico dal titolo I Viaggi di Esse, tradotto in inglese con il titolo Silvio’s Travels. Sempre nel 2014, ha tradotto dall’inglese il romanzo storico The Virgin and the Griffin della giornalista canadese Sandra Cordon.

Introduzione

Lorenzo Diana è un professore di italiano al liceo scientifico di Perugia , che svolge il suo lavoro con passione, ma con un pizzico di disincanto, un po’annoiato dal tran tran quotidiano e dalla vita coniugale, con una moglie avvocato che ama, ma con un carattere un po’ rigido e autoritario.
All’improvviso comincia a ricevere sul cellulare dei messaggi criptici inviati da uno sconosciuto, contenenti frasi di canzoni o di poesie . Nello stesso periodo si scopre che un suo alunno dell’ultimo anno del liceo, Lorenzo Vadalà, è scomparso.

Recensione

Ho incominciato a leggere il libro di Lorella Marini pensando di imbattermi nel classico giallo disseminato di indizi e messaggi criptici, per poi arrivare alla scoperta di un mistero.
Niente di tutto questo. E’ vero c’è un piccolo mistero ( la scomparsa di Lorenzo), ma l’intento dell’autrice è, più che altro, quello di parlare di alcuni temi molto importanti: i problemi dell’adolescenza, il ruolo delle famiglie e della scuola nella formazione dei ragazzi, l’importanza per un ragazzo in età adolescenziale di una figura di riferimento.
Il professor Diana, nel corso delle sue lezioni, ha più volte apprezzato gli interventi a volte impertinenti , ma molto arguti di Lorenzo Vadalà, giovane studente arrivato da poco in città. Le osservazioni sempre un po’ provocatorie e sfacciate, ma che denotano un’ottima preparazione di base, hanno fatto breccia nel cuore dell’insegnante, che sente di essersi affezionato al ragazzo. Perciò la notizia della sua scomparsa preoccupa non poco il professore.
La storia si svolge nel 2011, in un contesto politico ben preciso, che offre all’autrice la possibilità di manifestare il proprio aperto dissenso nei confronti della classe dirigente del tempo. Inoltre l’autrice dimostra di ben conoscere l’ambiente della scuola ed anche in questo caso non esita a mettere sotto accusa gli insegnanti troppo spesso inadeguati e ancorati a vecchi metodi didattici.
Ma nel libro si toccano anche altri argomenti molto scottanti ed attuali: i maltrattamenti in famiglia, il bullismo nelle scuole soprattutto nei confronti di ragazzi ritenuti gay, le difficoltà che incontrano gli adolescenti anche nella ricerca della propria identità sessuale.
Inoltre mi ha incuriosito la scelta del nome (Lorenzo) sia per il professore che per l’alunno, forse per rimarcare una identificazione dell’uno nell’altro e viceversa .
“Insegnare, lo ha sempre pensato, è come svuotare con un secchiello il mare dell’ignoranza e dell’indifferenza. Con Lorenzo gli è riuscito. Nomen omen, sarà questo.”

Conclusioni

Ho apprezzato molto il libro di Lorella Marini , che è riuscita ad intrecciare con maestria elementi di mistero alle problematiche tipiche del mondo giovanile e della scuola.
Il libro ha anche il pregio della brevità: poco più di 90 pagine che si leggono tutte d’un fiato.
Probabilmente questo aspetto può ad alcuni lettori sembrare un difetto, ma io penso che quando la storia è ben dipanata e i concetti sono chiari è meglio non indulgere in inutili sproloqui che a volte annoiano e appesantiscono la lettura.
In fondo lo diceva anche Callimaco qualche secolo addietro: mega biblìon, mega kakòn (grande libro, grande male).

Citazioni

Non lo so più chi sono, professore, sento che mi devo ridisegnare. Qualche volta, anzi spesso, ho come un bozzo dentro al petto, qualcosa che mi opprime o deve trovare uno sfogo. E allora ho paura di quello che potrei fare.

Recensione di Anna Gelardi

Pubblicato da Anna Gelardi

Avvocato per tradizione familiare, lettrice per passione. Tirata per i capelli in questa avventura del blog dalla mia amica Rita, ci sto prendendo gusto. D’altronde è quello che ho sempre fatto fin da piccola: leggere, leggere, leggere. Spero di essere all’altezza delle aspettative e di riuscire a stimolare alla lettura tutti coloro che vorranno seguirmi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.