Intervista a Emma Fenu

Emma Fenu è una giovane autrice sarda che scrive non solo per lavoro ma soprattutto per passione; insegna Lingua Italiana agli stranieri; tiene un Corso di Scrittura creativa; recensisce libri e intervista scrittori; cura l’editing di saggi e romanzi; si occupa di Storia delle Donne, di Letteratura e di Iconografia. Ma soprattutto è una Donna entusiasta, solare e innamorata della Vita.   Noi l’abbiamo incontrata per conoscerla meglio.

Vite di madri la recensione

Ciao Emma, benvenuta nel nostro Blog, dove oggi parleremo del tuo “Vite di Madri”.

Ciao Teresa e grazie: sono molto felice e onorata di essere vostra ospite.

Partiamo subito dal titolo. Qual è la differenza tra l’essere mamma e l’essere madre?

In seno al mio libro ho voluto sottolineare una diversa accezione, decisamente contestualizzata, dei termini da te citati affinché fosse funzionale al messaggio che mi propongo di trasmettere. Tutte le donne sono madri, indipendentemente dal concepimento e dalla crescita di figli biologici o adottivi (ossia dall’essere mamme). Tutte le donne, infatti, sono madri di idee, di progetti, di sogni. Tutte le donne sono capaci di accogliere l’altro, di generare e creare dal nulla, di rinascere dopo infinite eclissi, ripartorendosi.

Com’è nata l’idea di scrivere questo che, a mio avviso, non è un semplice romanzo ma un genere letterario a metà strada tra un saggio e un Bildungsroman?

Iniziai a scrivere la mia storia di donna affetta da endometriosi, anni fa. Iniziai a leggere prima libri e poi anche animi e mi resi conto, attraverso specifici approfondimenti e esperienze dirette, che alla base dell’infertilità c’è spesso una storia familiare complessa, se non addirittura drammatica, la quale ripercorre la spirale del cordone ombelicale che unisce generazioni di donne, fino alle madri e alle nonne.  Non raccontai la mia storia, ma mi dedicai alla ricerca sul campo, raccogliendo, a seguito di un appello lanciato su un forum, ben 152 storie vere di donne che avevano deciso di affidarmi la parte più intima di sé, schiudendo l’utero della propria anima. Ne è nato un romanzo – inchiesta che, come ben sottolinei nella domanda, affianca all’intento prettamente narrativo l’indicazione di un percorso di maturazione ed evoluzione e si concede alcuni interventi esplicativi.

Quanto c’è di Emma donna nel vissuto delle 13 madri di cui ci parli? E quale senti più vicina a te?

Sono in tutti i racconti, anche in quelli più distanti dal mio personale vissuto. Tutti li ho mangiati, tutti mi hanno nutrito, tutti mi hanno cresciuto. “Vite di Madri” è un libro corale: le singole storie si fondono in una Storia.

Emma donna ed Emma scrittrice, dove inizia una e finisce l’altra?

Emma è piccola e grande, è bianca e nera, è rosa e rossa. È infinita, non ha soluzioni di continuità, è sferica come la Luna, è come ogni Donna.

Perché è sempre più difficile essere donna, oggi?

Non credo sia più difficile rispetto al passato, credo solo che, grazie alle lotte di quante e quanti ci hanno preceduto, siamo più consapevoli di ciò che ci spetta e di ciò che abbiamo da dare. Difficile non è essere donne e uomini, ma Donne e Uomini consci della bellezza della diversità e dell’importanza di un futuro da costruire ora, insieme.  Alla libertà e all’accoglienza bisogna essere educati e pronti.

Far scrivere la prefazione del libro ad un uomo è stato casuale?

Amedeo Bianchi, autore della bellissima prefazione, è un Uomo che ho incontrato anni fa, a Dubai, in uno dei momenti decisivi della mia crescita come donna, come figlia, come moglie, come madre. L’ho scelto perché lo stimo e perché in lui si fondono armonicamente animus e anima:sapevo avrebbe capito, sapevo avrebbe letto anche il non scritto.

Come nasce l’idea di raccontare dell’approccio alla maternità delle donne dello spettacolo?

Ho voluto coinvolgere Sabina Cedri, semiologa e ricercatrice presso l’Istituto Superiore di Sanità di Roma, nella stesura di un’appendice dedicata alla costruzione dell’ideale di maternità nei mass media. L’analisi di rotocalchi e programmi televisivi ha evidenziato statisticamente ciò che avevamo intuito: le mamme vip sono sempre belle, in forma, felici, con figli e compagni perfetti. In realtà, la maternità è un’esperienza complessa, che contempla zone d’ombra, e l’immagine falsa e stereotipata di una “super mamma” può creare un senso di inadeguatezza nelle donne comuni.

Qual è stato il complimento più bello che hai ricevuto per il tuo scritto? E la critica?

Quando ci si pone in un atteggiamento accogliente, si riesce a percepire la bellezza del confronto con l’altro. Ho ricevuto molti complimenti, tutti belli, e nessuna critica non costruttiva. Soprattutto ho avuto il privilegio di comunicare e condividere.    Non avrei potuto augurarmi di meglio.

Se dovessi descrivere il libro con tre aggettivi, quali sarebbero e perché?

Femminile, lunare, solare.   Femminile perché racconta di donne. Lunare perché racconta di donne in ciclica rinascita.  Solare perché racconta di donne che scaldano e illuminano di luce propria.

A chi è indirizzata la lettura di Vite di Madri? Perché dovremmo leggerlo?

Il mio è un libro per donne e uomini che vogliono dare ascolto a chi spesso non ha voce. Perché ci sono storie talmente gravide di Vita che vale la pena soffermarsi e affacciarsi nell’abisso da cui sempre si risale, più forti e più felici.

Quanta importanza hanno i social, secondo te, nella conoscenza e divulgazione di un libro? Cos’è cambiato rispetto al passato?

Io interagisco molto nei salotti virtuali: ho creato un gruppo facebook, “Letteratura al Femminile”, da cui è nato il sito “Cultura al Femminile”, e collaboro con vari siti, blog e magazine che hanno uno spazio sui social. Occupandomi di recensioni e critica letteraria, sono consapevole di quanto i social possano contribuire alla divulgazione di un libro, favorendone la promozione capillare anche presso coloro che non sono assidui frequentatori di librerie e biblioteche e mettendo in luce anche testi di nicchia, proposti da piccole e medie realtà editoriali.   Certo, talvolta a esprimere giudizi non sono persone competenti e dotate di savoir-faire e si legge un articolo o un post con fretta e una soglia di attenzione bassa, magari durante la pausa pranzo, con in mano lo smart-phone. Ma questo capita anche nelle piazze reali.  La comunicazione, per essere efficace, richiede passione e dedizione, sempre e ovunque.

Dove è possibile acquistare il libro?

“Vite di Madri” è facilmente reperibile tramite ordinazione in tutte le librerie fisiche e in tutti gli store sul web, compreso il sito della casa editrice Milena.

Progetti per il futuro?

Tantissimi! Mi ubriaco di Vita!   Ho appena pubblicato un saggio sulla figura di Maria Maddalena, intitolato “Nero rosso di donna. L’ambiguità della femminilità”; a breve sarà edita una mia raccolta di filastrocche illustrate per bambini sul concepimento, naturale e tramite fecondazione assistita, e sull’adozione. Nel frattempo, sto scrivendo un romanzo storico e un romanzo intimista a quattro mani, sto collaborando per varie antologie e iniziando la ricerca bibliografica per il prossimo saggio. E poi voglio organizzare eventi culturali e sociali in tutta Italia; voglio vivere appieno la mia esperienza da espatriata; voglio continuare a scoprire talenti nei miei corsi di scrittura creativa e scrittura terapia; voglio cercare di diventare mamma tramite la fecondazione assistita.  Voglio vivere con entusiasmo e lo farò! 

C’è qualcosa che vuoi aggiungere prima di salutarci?

Grazie di cuore per avermi accolto. Grazie a te, Teresa, e ai lettori.

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato e speriamo di ri-leggerti presto.

 

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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