Strinsi le mani sotto il velo oscuro di Anna Achmàtova

Strinsi le mani sotto il velo oscuro è una delle più famose ed amate poesie della poetessa, in cui entra pienamente il suo modo di intendere la poesia. L’amore rappresentato come crudele solitudine ed incapacità di parlarsi apertamente senza remore, e ciò che ne scaturisce è un dolore inconsolabile, un amore eternamente triste.

Strinsi le mani sotto il velo oscuro di Anna Achmàtova

Strinsi le mani sotto il velo oscuro…

“Perché oggi sei pallida?”

Perché d’agra tristezza

l’ho abbeverato fino ad ubriacarlo.

Come dimenticare? Uscì vacillando,

sulla bocca una smorfia di dolore…

Corsi senza sfiorare la ringhiera,

corsi dietro di lui fino al portone.

Soffocando, gridai: “E’ stato tutto

uno scherzo. Muoio se te ne vai”.

Lui sorrise calmo, crudele

e mi disse: “Non startene al vento.”

Anna Andreevna Achmatova, pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko nasce a  Bolsoj Fontan il 23 giugno 1889 e muore a Mosca il 5 marzo 1966.

E’ una poetessa russa , ma  non amava l’appellativo di poetessa, voleva essere chiamata poeta al maschile.

Figlia di Andreij Antonovich Gorenko, un funzionario  pubblico e  di Inna Erazmovna Stogova, entrambi di nobile famiglia fu moglie di Nikolaj Gumilëv dal 1910 al 1918, e da questa unione nacque il figlio Lev.

Fece parte della corporazione dei poeti fondata e diretta dal marito , nel 1912 pubblica la sua prima opera  “ La sera” a cui segui  nel 1914 “Il rosario”. Queste opere sono intime e delicate. Invece quelle pubblicate successivamente Lo stormo bianco (1917), Piantaggine (1921), Anno Domini MCMXXI (1922) Sono caratterizzate da una nostalgia biografica.

Dopo la fucilazione del marito ci fu una lunga pausa nella pubblicazione di versi in seguito alla censura, riprese la sua attività solo nel 1940 con Il salice e Da sei libri, da queste due raccolte emerge un grande dolore e la ricerca della bontà degli uomini.

Il figlio Lev  è imprigionato nel periodo delle purghe staliniane.

Nel 1946 fu espulsa dall’Unione degli scrittori sovietici con l’accusa di estetismo e disimpegno politico. Fu riabilitata nel 1955 e nel 1962 pubblica  Il poema senza eroe un nostalgico ricordo del passato della storia russa, con la drammaticità che la nuova storia comporta.

Grande influenza ebbe Dante Alighieri nella sua poetica, la poetessa dichiarò più volte di continuare a leggerlo continuatamente.

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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