Storie di ordinaria ironia di Giovanna Corrao

Storie di ordinaria ironia di Francesca Corrao

Storie di ordinaria ironia di Giovanna Corrao , edito Spazio Cultura

Sei una guerriera, quella vera, quella che organizza e fa la ribellione con l’arma più forte: l’Amore!

“Dacci oggi il coraggio quotidiano di vederci come veramente siamo, come quando la nostra sorgente ci diede la vita ed era allora trasparente e purissima”.

Inizio la mia recensione con alcune parole di Salvatore Lo Bue, pensieri dedicati alla prefazione scritta per l’autrice Giovanna Corrao e per il suo volume “ Storie di ordinaria ironia”.

Non sono solita leggere la prefazione di un libro, per una scelta mia personale, perché penso che letta prima  di conoscere il pensiero dell’autrice, possa in qualche modo togliere un pizzico di magia al contenuto da esplorare. Qui devo dire, che non ha tolto proprio nulla, anzi ha conferito quel valore aggiunto che ha invogliato il lettore ad immergersi totalmente nella scrittura di Giovanna.

Ho conosciuto questa scrittrice dalla personalità così forte e decisa durante un reading poetico organizzato nel salotto culturale di Nicola Macaione, libreria Spazio Cultura di Palermo, qualche mese fa. Appena Giovanna è stata chiamata per leggere la sua poesia, ho percepito da subito, quel flusso di energia positiva che penso abbia avvolto tutti i partecipanti. Lei non legge, non recita, non interpreta, lei semplicemente Vive la sua battaglia per la vita! Voi vi chiederete cosa ci sia di diverso, di speciale in questa silloge poetica, io vi rispondo immediatamente dicendovi che in questo libro, in questi versi, in queste testimonianze ci Siamo Noi!

Ecco come l’autrice in poche pagine, sia riuscita a scuoterci, a svegliarci da un sonno apparente, a farci percepire la vera essenza della nostra esistenza. Giovanna Corrao ci presenta una raccolta divisa in tre sezioni, ma questa suddivisione, a mio modesto avviso, è relativa perché alla fine tutto converge in un punto comune: la consapevolezza  che è d’obbligo  un cambiamento!

Occorre sensibilizzare le coscienze, bisogna lavorare sulle coscienze, si necessita un intervento immediato sulle coscienze. Cominciando dal nucleo familiare, dalla scuola, dalla società, dal lavoro, dalla politica, dall’integrazione, dalla multiculturalità … insomma  non si può più aspettare, oramai bisogna agire.

“Papà dove sei? Mi tieni la mano? Mi aiuti ad uscire da questo pantano? Sei certo che sia l’agognato successo l’oggetto su cui hai puntato e scommesso? A parole son tutti bravi, vanno in giro con la bocca sempre aperta, ma la stanza della mente hanno deserta”.

L’autrice lancia un urlo forte fortissimo alle istituzioni, soprattutto si rivolge  con coraggio alle scuole!

Non fa sconti a nessuno; dirigenti, colleghi, tutti nella matassa dell’inconsistenza. Bisogna cambiare, occorre prendere posizione affinché la parola possa far volare l’emozione, quella vera quella che fa schiudere un sogno,  quella che è rinascita, speranza, la sola possibilità di una vita e di un futuro migliore.

“Vedi un mare di problemi? Io ti offro dei sistemi per poter risollevare ciò che tu non sai aggiustare. Il lavoro non ha colore, è fratello dell’amore. Con una parola si annega o si vola. Non immagini i problemi che ci stanno nelle scuole che raggiungo a inizio d’anno”.

Giovanna parla con la figlia e la mette in guardia, le spiega la differenza tra essere e apparire.

 Ma questo è il libro della “ rivolta”;  qui non ci devono essere maschere ma volti, non c’è il denaro in pole position ma l’umiltà, qui ci si rende conto che il sistema non funziona e allora si batte il ferro, si batte proprio ora che è ben caldo!

“ La bontà ,l’animo puro, figlia mia della vita sono filosofia. Credo ancora che l’amore, bene raro, valga più del vil denaro. Allora porgi l’orecchio all’onestà camminando sui sentieri dell’umiltà. Batto il ferro finché è caldo”.

La nostra  professoressa poetessa  per contrastare questa “ società malata” usa  l’antidoto più potente che possiede: la parola! Lei arriva fino in fondo all’animo dei suoi alunni, se sono bianchi rossi o neri non importa, quello che vale è coltivare ancora un sogno.

“ Cosa c’è di più perfetto che infilarsi con un sogno dentro al letto?” Dell’amore io faccio scuola con la penna e la parola”.

I versi di Giovanna sono quasi sempre in rima e devo dire che è proprio brava nel realizzare questo  matrimonio di parole; il tutto aggiunge alla silloge quella giusta dose di ironia che conferisce al libro l’esatta collocazione tra i meandri della nostra mente.

Parole apparentemente semplici e lineari che racchiudono all’interno corposi spunti di riflessioni e meditazioni.

“ Buon Natale non ha senso se ad amar non sei propenso. Ciò che è ingiusto tu hai dover di contrastare, con i mezzi che ora sai padroneggiare”.

Personalmente ho apprezzato molto il pensiero dell’autrice, è una donna che ha le idee molto chiare, degli obiettivi ben precisi … ma soprattutto è una donna che vuole “ Lottare” per le giuste cause.

Concludo questa mia recensione con una domanda che si pone la stessa Giovanna Corrao:

“ Ma costoro che si senton paladini, se lo pongono il problema più banale che può essere la sorgente di ogni male?”

Titolo : Storie di ordinaria ironia

Autore : Giovanna Corrao

Editore : Spazio Cultura

Prezzo : € 10

Giovanna Corrao si laurea in filosofia a Palermo nel 1999 e inizia il suo percorso da insegnante nelle scuole private. Nel 2014 entra nella scuola statale e inizia a insegnare italiano in un paesino della Calabria. Negli anni successivi si dedicherà completamente alla didattica inclusiva degli utenti vulnerabili del CPIA ( Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti ) divenuto ordinamento nella Scuola Statale nel 2015. Si occupa tutt’oggi di allievi adulti che, avendo disatteso gli studi per un periodo della loro vita, riprendono in mano le redini della propria istruzione. insegna ad allievi dal vissuto difficile : stranieri immigrati,ragazzi in regime di detenzione. Nel corso degli anni scrive e raccoglie le sue esperienze di vita “mettendole in versi “,tenendo presente che la lingua è il primo mezzo di comunicazione per innescare il processo conoscitivo che nutre l’animo umano. Il Coraggio e la Ricerca nella didattica sono le fondamenta su cui Giovanna Corrao, ormai da anni poggia il suo cammino di poesia e comunicazione.

La descrizione del libro

Storie di ordinaria ironia è una raccolta di poesie che l’autrice ha realizzato dopo anni di incontri e conseguenti riflessioni su vari aspetti della natura umana. Giovanna ama portare avanti “discorsi poetici” che hanno come obiettivo quello di scuotere l’animo del lettore, di condurlo a forza davanti allo specchio per costringerlo a guardarsi dentro. Quale strumento migliore, quindi, dell’ironia per intavolare questi discorsi poetici dinanzi allo specchio dell’anima di ognuno noi? Il libro si articola in tre sezioni: elegie, canti legati ai ricordi delle esperienze passate legate a disillusioni o nostalgie; poi segue la sezione invettive, rimproveri pungenti nei confronti delle storture del comportamento umano che vivono nascoste nelle pieghe della società, a volte camuffate o mascherate; infine segue la sezione ironie, una presa in giro bonaria dei difetti dell’essere umano che talvolta dà origine a episodi tragicomici. Prefazione di Salvatore Lo Bue.

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