Storia dell’Olocausto, Klaus P. Fisher

Storia dell'Olocausto, Klaus P. Fisher

Storia dell’Olocausto. Le radici dell’ossessione Nazista verso il popolo Ebreo. Di  Klaus P. Fischer.

“Il primo settembre 1939 Hitler scateno’ due offensive simultaneamente: una guerra militare convenzionale contro la Polonia e i suoi alleati occidentali e una guerra biologico-razziale diretta in primo luogo contro gli Ebrei d’Europa.

Fu la seconda a provocare il peggior crimine della storia moderna, un crimine senza paralleli, perché implicava lo sterminio, realizzato con un metodo analogo a quella di una catena di montaggio, di oltre sei milioni di persone da parte di un moderno Stato industriale. Mai in passato un gruppo di persone era stato destinato allo sterminio perché i suoi membri-uomini, donne e bambini- erano considerati ufficialmente subumani, portatori di bacilli sociali mortali e alleati con i nemici della Germania per distruggere il popolo tedesco.

” Ma che cos’è la giudeofobia? A quando risalgono esattamente le origini dell’avversione nei confronti del popolo ebraico? Quali sono stati i motivi determinanti del più grande genocidio della storia dell’umanità? Quanto sapevano realmente e quanto hanno contribuito i “tedeschi comuni”? Fischer, nel suo esaustivo libro, cerca di analizzare in modo dettagliato le motivazioni che, nel corso di una storia ultra millenaria, hanno visto il popolo ebraico subire discriminazioni e ghettizzazione, partendo dal Medioevo fino ad arrivare all’orribile epilogo a tutti noto. Un viaggio nel tempo, terribile, infamante e a tratti inenarrabile; un pregiudizio sociale tramutato in un ossessione psicologica mortale.

Fischer sostiene inoltre che la giudeofobia tedesca fosse di quattro tipi: religiosa, socialmente discriminatoria, nazionalistica o xenofoba e biologico-razziale. Sull’ultimo punto in particolare scrive: “…La capacità di una nazione di combattere dipende dalla sua purezza razziale ed etnica e dalla sua capacità di allevare esemplari più idonei sotto forma di operai produttivi, combattenti crudeli e leader carismatici. Coloro che corrompono la razza di un popolo : Ebrei, zingari, Asiatici, disabili fisici o mentali- debbono essere eliminati con appropriati provvedimenti presi dallo Stato. Di tutte le razze quella ariana (Bianca) è al vertice delle possibilità umane e, poiché la Germania è la patria della razza ariana, ai tedeschi è stata affidata una missione segreta, quella di moltiplicarsi prodigiosamente e dominare il mondo.

Un libro straordinario e imperdibile, che evidenzia dettagliatamente i tratti culturali e socio-psicologici tipici dei vari periodi storici dell’umanità; una umanità che il Terzo Reich ha fatto perdere sia alle vittime sia anche, per certi versi, agli stessi carnefici. Concludo con una splendida e significativa frase di Rita Levi Montalcini: “Non esistono le razze, il cervello degli uomini è lo stesso. Esistono i razzisti. Bisogna vincerli con le armi della sapienza.”

Fabiana Manna

Titolo : Storia dell’Olocausto. Le radici dell’ossessione Nazista verso il popolo Ebreo.

Autore : Klaus P. Fischer

Editore : Newton Compton Editori

Collana : I volti della storia

ISBN: 9788854175549

Prezzo : € 9,90

Klaus P. Fischer è nato a Monaco di Baviera nel 1942. Cresciuto nella Germania postbellica, si è poi trasferito negli Stati Uniti. Storico dell’Europa moderna, specializzato in storia dell’Olocausto, tra i suoi libri ricordiamo “Nazi Germany: A New History” e “Oswald Spengler and The Decline of the West”.

La descrizione

In queste pagine Fischer ricostruisce la storia lacerata dei rapporti ebraico-tedeschi lunghi oltre un millennio, dalla migrazione e dalla ghettizzazione del Medioevo all’Illuminismo e all’emancipazione del XVIII secolo, ai vari pregiudizi antiebraici del Secondo Reich, fino alla nascita di una giudeofobia patologica tra il 1918 e il 1933. Fischer rifiuta il termine antisemitismo, che considera un eufemismo impreciso del tardo XIX secolo, e adotta quello di giudeofobia, che a suo parere costituisce una descrizione più corretta di una distorsione paranoide della realtà. Fischer ritiene che la giudeofobia tedesca sia essenzialmente di quattro tipi: cristiana o comunque religiosa, socialmente discriminatoria, nazionalistica o xenofobica e, infine, biologico-razziale. Come e perché un pregiudizio religioso si è potuto trasformare in una discriminazione sociale e politica, fino a scatenare lo sterminio? Questo sconvolgente resoconto del destino degli Ebrei nello Stato razziale nazista, dalle prime azioni selvagge alla manifestazione finale dell’odio giudeofobico, ospita anche un’analisi delle reazioni tedesche successive all’Olocausto, dalla rimozione collettiva al ritorno dei sopravvissuti.

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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