Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi

Sostiene Peirera di Antonio Tabucchi

Un grande romanzo, qualcuno lo ha definito romanzo di formazione, ma io lo definisco romanzo di consapevolezza, ma  anche un romanzo storico, ci racconta uno spaccato di vita a Lisbona durante la cruenta dittatura Salazarista, e Tabucchi lo fa in maniera strepitosa, sono pagine di intensa letteratura.

Peirera è un uomo comune, mite, un attempato ed obeso direttore della pagina culturale di un giornale del pomeriggio il  Lisboa, si occupa principalmente di tradurre i classici francesi, convinto che solo la letteratura può nutrire l’anima.

Ma l’incontro con Monteiro Rossi e la sua fidanzata Marta cambia le carte in tavola, perché la vita a volte non ti consente di stare a guardare.  Peirera assume il ragazzo per scrivere necrologi e ricorrenze di autori contemporanei, ma tutto ciò che scrive è impubblicabile, in quanto anti regime ed anarchico, il giornalista lo paga di tasca propria e conserva tutti gli articoli in una cartellina. L’uomo vede in Monteriro Rossi un sé stesso da giovane o anche il figlio che non ha mai avuto, e questo forse risveglia in lui la voglia di vivere e mettersi in gioco.

L’autore ci racconta la vita di Peirera dal di fuori, quasi prendendone le distanze, infatti in ogni pagina  ricorre il sintagma “ Sostiene Peirera” , quasi a dire lui lo dice non è detto che sia la verità.

Peirera è l’antieroe, in una letteratura che ci ha sempre presentato partigiani eroi che muoiono per la libertà, lui no si lascia vivere, vuole la tranquillità, godersi le sue limonate, le sue frittate e chiacchierare con il ritratto della moglie defunta.

Ma suo malgrado sta nascendo dentro di sé la consapevolezza all’impegno civile, il barista Manuel che ogni giorno gli fa notare che un giornalista deve prendere posizioni, lo mette in difficoltà, e lui decide di intraprendere due brevi viaggi. Uno alle terme dove cerca la compagnia del suo amico di sempre, ma deluso dal suo prendere le distanze ed accettare passivamente il regime , con una scusa va via prima del previsto. Il secondo e più importante viaggio lo porta a Coimbra nella clinica talessemica del dottor Cardoso, che ne risveglia la consapevolezza civile, il giovane medico gli parla della teoria della confederazione di anime, con un io egomene che prende il comando, e Pereira si rende conto che forse il suo io egemone sta cambiando, complice anche l’incontro in treno con una donna ebrea che lo invita  a prendere posizione contro le ingiustizie politiche del tempo.

Forse, concluse il dottor Cardoso, dopo una paziente erosione c’è un io egemone che sta prendendo la testa della confederazione delle sue anime, dottor Pereira, e lei non può farci nulla, può solo eventualmente assecondarlo. Il dottor Cardoso finì di mangiare la sua macedonia e si asciugò la bocca con il tovagliolo. E dunque cosa mi resterebbe da fare?, chiese Pereira. Nulla, rispose il dottor Cardoso, semplicemente aspettare, forse c’è un io egemone che in lei, dopo una lenta erosione, dopo tutti questi anni passati nel giornalismo a fare la cronaca nera credendo che la letteratura fosse la cosa più importante del mondo, forse c’è un io egemone che sta prendendo la guida della confederazione delle sue anime, lei lo lasci venire alla superficie, tanto non può fare diversamente, non ci riuscirebbe e entrerebbe in conflitto con se stesso, e se vuole pentirsi della sua vita si penta pure, e anche se ha voglia di raccontarlo a un sacerdote glielo racconti, insomma, dottor Pereira, se lei comincia a pensare che quei ragazzi hanno ragione e che la sua vita finora è stata inutile, lo pensi pure, forse da ora in avanti la sua vita non le sembrerà più inutile, si lasci guidare dal suo nuovo io egemone e non compensi il suo tormento con il cibo e con le limonate piene di zucchero.

E tuttavia solo alla fine  il protagonista si rende conto, di dover prendere posizione, di non poter continuare a girare il volto dall’altra parte, con la scusa di essere troppo insignificante per cambiare il mondo, e lo fa con un grande gesto di ribellione: un articolo contro il regime sul giornale in cui scrive.

Solo alla fine del libro, leggendo le parole di Tabucchi nella postfazione ti rendi contro che è stata una testimonianza, Peireira è stato ispirato da un giornalista esule a Parigi, incontrato per caso dall’autore stesso, un giornalista portoghese costretto all’esilio dopo aver beffato il regime con un articolo su di un quotidiano.

In settembre, come dicevo, Pereira a sua volta mi visitò. Lì per lì non seppi cosa   dirgli,   eppure   capii   confusamente   che   quella   vaga   sembianza   che   si presentava sotto l’aspetto di un personaggio letterario era un simbolo e una metafora:   in   qualche   modo   era   la   trasposizione   fantasmatica   del   vecchio giornalista   a   cui   avevo   portato   l’estremo   saluto.   Mi   sentii   imbarazzato   ma l’accolsi   con   affetto.   Quella   sera   di   settembre   compresi   vagamente   che un’anima   che   vagava   nello   spazio   dell’etere   aveva   bisogno   di   me   per raccontarsi,   per   descrivere   una   scelta,   un   tormento,   una   vita.   In   quel privilegiato spazio che precede il momento di prendere sonno e che per me è lo spazio   più   idoneo   per   ricevere   le   visite   dei   miei   personaggi,   gli   dissi   che tornasse ancora, che si confidasse con me, che mi raccontasse la sua storia.

E’ un romanzo bellissimo, un grande libro di un grande autore, con brevi capitoli, che si leggono con piacere, anzi non riesci a staccartene fino ad arrivare alle ultime pagine. Peirera è un uomo qualunque, un uomo mite,  un eroe per caso, ma non puoi far a meno di volergli bene.

Consiglio la lettura a chiunque ama la letteratura, un romanzo da annoverare tra i libri che almeno una volta nella vita vanno letti.

Titolo : Sostiene Peirera

Autore : Antonio Tabucchi

Editore : Feltrinelli

Collana: Universale Economica

Prezzo: € 8,50

Antonio Tabucchi

Scrittore italiano, autore di romanzi, racconti, saggi, testi teatrali. Considerato una delle voci più rappresentative della letteratura europea, i suoi testi sono tradotti in quaranta lingue.

Tra le sue opere narrative più conosciute: “Piazza d’Italia” (Bompiani, 1975), “Il piccolo Naviglio” (Mondadori, 1978) “Donna di Porto Pim” (Sellerio, 1983), “Notturno indiano” (Sellerio, 1984), S”ostiene Pereira: una testimonianza” (Feltrinelli, 1994), “La testa perduta di Damasceno Monteiro” (Feltrinelli, 1997), “I dialoghi mancati” (Feltrineli, 1998), “Si sta facendo sempre più tardi. Romanzo in forma di lettere” (Feltrinelli, 2001), “Tristano muore: una vita” (Feltrinelli, 2004), “Il tempo invecchia in fretta” (Feltrinelli, 2009), “Viaggi e altri viaggi” (Feltrinelli, 2010).

Autore di numerosi saggi quali: “La parola interdetta. Poeti surrealisti portoghesi” (Einaudi, 1970), “Un baule pieno di gente. Scritti su Fernando Pessoa” (Feltrinelli, 1990), “Gli zingari e il Rinascimento. Vivere da Rom a Firenze” (Feltrinelli, 1999), “Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori” (Feltrinelli, 2003).

Alcuni dei suoi testi sono anche stati portati sullo schermo da registi italiani e stranieri (Faenza, Corneau, Tanner, Lopes) o sulla scena da rinomati registi teatrali (Strehler e Bezace, tra gli altri).

Ha ricevuto numerosi premi in Italia fra cui il Pen Club Italiano, il Premio Campiello e il Premio Viareggio-Rèpaci; e prestigiosi riconoscimenti all’estero, fra cui il Prix Médicis Etranger, il Prix Européen de la Littérature e il Prix Méditerranée in Francia; l’Aristeion in Grecia; il Nossack dell’Accademia Leibniz in Germania; l’Europäischer Staatspreis in Austria; il Premio Hidalgo e il premio per la libertà di opinione “Francisco Cerecedo” attribuito ogni anno dal Principe delle Asturie, in Spagna.

Descrizione

Vincitore Premio Campiello 1994.

 

Agosto 1938. Un momento tragico della storia d’Europa, sullo sfondo del salazarismo portoghese, del fascismo italiano e della guerra civile spagnola, nel racconto di Pereira, un testimone preciso che rievoca il mese cruciale della sua vita. Chi raccoglie la testimonianza di Pereira, redatta con la logica stringente dei capitoli del romanzo, impeccabilmente aperti e chiusi dalla formula da verbale che ne costituisce il titolo: Sostiene Pereira? Questo non è detto, ma Pereira, un vecchio giornalista responsabile della pagina culturale del “Lisboa” (mediocre giornale del pomeriggio) affascina il lettore per le sue contraddizioni e per il suo modo di “non” essere un eroe.

 

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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