Sorelle molto speciali di Paolo Arigotti

Sorelle molto speciali

Paolo Arigotti
Protagoniste assolute due donne, sorelle gemelle, nate in una nobile e ricca famiglia della Germania nei primi del novecento; Elene e Johanna, scelgono di abbandonare, sia pure in tempi diversi, la Germania: Johanna si stabilisce in Italia a metà degli anni venti, mentre Elene, lascerà la Germania nel 1933, dopo l’avvento al potere di Hitler. Circa un anno dopo, Elene darà alla luce due gemelle, una delle quali affetta dalla sindrome di Down. La donna compie una scelta per quei tempi rivoluzionaria, rigettando pregiudizi ed ignoranza che circondavano all’epoca la condizione di diversità e avvia un coraggioso percorso personale di sviluppo ed educazione per la figlia, divenendo un’antesignana dei più moderni approcci a tale problematica ed un punto di riferimento per tante altre mamme di bambini “diversi”. Lo scoppio della seconda guerra mondiale sembra cambiare le cose. I genitori temono che un rientro in Germania possa mettere a rischio la vita stessa della loro piccola Sara. La fine della guerra, coi suoi tragici strascichi, aprirà nuove prospettive, fino ad arrivare ai giorni nostri, con una spiegazione finale, forse inattesa, di alcuni eventi fino a quel momento misteriosi.

Introduzione

“Le grandi menti hanno sempre incontrato violenta opposizione da parte delle menti mediocri. Questi ultimi non riescono a capire chi non si sottomette senza pensare a pregiudizi secolari e con onestà e coraggio usa la sua intelligenza.” (Albert Einstein)

Certe problematiche, come la diversità ed i pregiudizi, rappresentano ancora oggi tematiche tristemente attuali e qualunque autore ne parla impugna uno strumento di civiltà.

Recensione

Quello che accade a Elene e Johanna due gemelle appartenenti a una facoltosa famiglia tedesca, nate agli inizi del ‘900, è davvero un succedersi di eventi: la morte della madre, la scoperta della passione per lo studio, la scelta di abbandonare la Germania per l’Italia, le vicende rocambolesche che sono costrette a vivere durante la guerra.
Ma il fulcro del romanzo non è la storia, sono i valori: Elene e Johanna procedono ascoltando la loro testa, piuttosto che seguire la mentalità del tempo, nonostante siano donne e vivano durante un periodo di forti tendenze reazionarie.
E quando a Elene, che ha fatto del matrimonio con Herbert il centro della sua vita, arrivano due bambine, ancora una volta la donna dimostra di avere “cervello e coraggio”.
Infatti Sara, una delle due piccole, è affetta dalla sindrome di down, che all’epoca della sua nascita non si chiamava neppure così.
Sara è “mongoloide”, parola bruttissima rimasta peraltro nel gergo moderno per definire una persona scema, ma la mamma e il padre compiono una scelta davvero oltre ogni immaginazione, per quei tempi: oltre a trattarla come una persona diversamente abile, le fanno studiare musica, trasformando via via la loro scelta in un movimento per il riconoscimento della dignità delle diversità.
Tutto questo…mentre i concittadini tedeschi uccidevano gli ebrei nei campi di sterminio.
Anche le scelte di Johanna sono rivoluzionarie, nel lavoro come in amore, perché anche per lei pensare e agire liberamente sono assiomi ai quali non è possibile non attenersi.
Sicuramente non si tratta di un capolavoro, ma “Sorelle molto speciali” è un romanzo che scalda il cuore e che apre la mente: al di là della nazionalità e delle etnie, le teste pensanti sono quelle che hanno portato avanti le grandi battaglie e quelle che possono e potranno fare sempre la differenza. Gradevole è anche lo stile narrativo, che ricorda a mio avviso in alcuni punti le descrizioni garbate di Luouse May Alcott , nelle famosa saga “Piccole donne”.

Conclusioni

Rischiando di diventare impopolare, confesso che sono arrivata alla fine di “Sorelle molto speciali” di Paolo Arigotti con una sensazione di gratificazione maggiore rispetto a quella che ho provato dopo aver conosciuto fino all’epilogo le ciniche vicende delle “amiche” della Ferrante.
Due sono le possibilità: o io non capisco molto di letteratura e di scrittori, ed è oggettivamente possibile, o Paolo Arigotti ha confezionato un prodotto letterario capace di arrivare al cuore e alla mente di chi sente la necessità, mai come in questo periodo storico, di coltivare la speranza e di credere negli esseri umani.

Voto

3/5

Citazioni

“Un’ultima cosa nonnina, quando avrò una figlia la potrò chiamare Elene?” Madre e nonna sorrisero e diedero un bacio alla bambina. Assieme al nome, aveva ereditato la gioia di vivere ed il grande cuore di Sara. I suoi bellissimi occhi azzurri, gli stessi della madre e della nonna, ricordavano molto quelli di Sara.

Recensione di Rita Scarpelli

Pubblicato da Rita Scarpelli

Sono Rita Scarpelli e vivo a Napoli, una città complessa ma, allo stesso tempo, quasi surreale con i suoi mille volti e le sue molteplici sfaccettature. Anche forse grazie a questa magia, da quando ero bambina ho amato la lettura e la scrittura . Nonostante gli studi in Economia e Commercio mi abbiano condotta verso altri saperi e altre esperienze professionali, il mio mondo interiore è sempre stato popolato dai personaggi e dalle storie dei libri che leggevo e ancora oggi credo fortemente che leggere sia un’esperienza meravigliosa. Parafrasando Umberto Eco, “Chi non legge avrà vissuto una sola vita, la propria, mentre chi legge avrà vissuto 5000 anni…perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. Lo scorso anno ho vissuto l’esperienza incredibile di pubblicare il mio romanzo di esordio “ E’ PASSATO”, nato dalla sinergia dell’ amore per la scrittura con la mia seconda grande passione che è la psicologia. E poiché non c’è niente di più bello di condividere quello che ama con gli altri, eccomi qui insieme a voi!

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