Il significato magico del Solstizio d’inverno

Il significato magico del Solstizio d’inverno

Questa  festività solare cade nel primo giorno d’inverno, molto piu’ conosciuta come la notte del Solstizio Invernale.

Questo periodo, caratterizzato dalle feste dedicate al dio sole, veniva già festeggiato dagli antichi Egizi e nell’antica Roma, con i Saturnali, feste queste ultime che videro l’introduzione nelle celebrazioni di candele, canti ed orge. Pochi sanno, infatti, che, intorno alla data del 25 Dicembre, quasi tutti i popoli hanno sempre celebrato la nascita dei loro esseri divini o soprannaturali: in Egitto si festeggiava la nascita del dio Horo e il padre, Osiride, si credeva fosse nato nello stesso periodo; nel Messico pre-colombiano nasceva il dio Quetzalcoath e l’azteco Huitzilopochtli; Bacab nello Yucatan; il dio Bacco in Grecia, nonché Ercole e Adone o Adonis; il dio Freyr, figlio di Odino e di Freya, era festeggiato dalle genti del Nord; Zaratustra in Azerbaigian; Buddha, in Oriente; Krishna, in India; Scing-Shin in Cina; in Persia, si celebrava il dio guerriero Mithra, detto il Salvatore ed a Babilonia vedeva la luce il dio Tammuz, “Unico Figlio” della dea Istar, rappresentata col figlio divino fra le braccia e con, intorno al capo, un’aureola di dodici stelle.

Il mito romano narra che il misterioso Giano, il dio italico, regnava sul Lazio quando dal mare vi giunse Saturno, che potrebbe essere inteso come la manifestazione divina che crea e ricrea il cosmo a ogni ciclo, colui che attraversa le acque, ovvero la notte e la confusione-caos successiva alla dissoluzione del vecchio cosmo, per approdare alla nuova sponda, ovvero alla luce del nuovo cosmo, del nuovo creato; come sostiene René Guénon, vi è una qualche analogia, fra il dio romano e il vedico Satyavrata, testimoniata dalla comune radice sat, che in sanscrito significa l’Uno.

La celebrazione del solstizio d’inverno si diffuse rapidamente in tutta Europa e nacque così nelle campagne la festività di Yule, legata alla celebrazione del sole e della madre terra che si prepara, riscaldata dai primi raggi, alla futura semina.

Tra i vari temi legati a Yule il principale è quello della battaglia tra il vecchio Re dell’Agrifoglio, simbolo di oscurità e di vecchiaia, e il giovane Re della Quercia che simboleggia la luce del nuovo anno.

Il vecchio sovrano viene simbolicamente ucciso e il giovane Re prende il suo posto sul trono per governare.

Con il rito del ceppo di Yule si perpetua ogni anno, oltre alla tradizione di stringersi tutti attorno al fuoco, anche questa antica e ripetuta battaglia.

Da tutto questo e dalle pratiche che seguono, è facile arrivare alla conclusione ed alla comprensione del perchè la chiesa cristiana avesse scelto questo periodo per festeggiare la natività del Cristo (nato in realtà dopo la primavera) e perché avesse fatto sue anche queste celebrazioni inglobandole gran parte nei suoi festeggiamenti.

Il significato magico del Solstizio d’inverno

Troppo radicata era la festa del solstizio invernale, troppo sentiti i festeggiamenti e le antiche tradizioni legati alla rinascita del dio sole e al risveglio della terra da parte dei popoli, per non sovrapporsi ad esse, con la speranza di sradicarle dalla mente delle genti.

Il Cristo viene comunque associato al Sole come simbolo di luce vivificante e quindi entrambe le festività possono fondersi tranquillamente tra loro senza contrasti; chi conosce la Magia Bianca lo sa.

Il termine ‘solstizio’ viene dal latino solstitium, che significa letteralmente “sole fermo” (da sol, “sole”, e sistere, “stare fermo”).

A livello scientifico il solstizio di dicembre corrisponde all’inizio dell’inverno astronomico.

L’inverno meteorologico è definito dal 1 dicembre al 28 febbraio, i tre mesi più freddi dell’anno.

L’inverno astronomico, però, inizia con il solstizio d’inverno e quest’anno terminerà il 20 marzo 2015 con l’equinozio di primavera.

“Solstizio” deriva dalle parole latine per “sol”, cioè Sole, e “sistere” ossia “fermarsi”: ovvero, il momento quando il Sole si arresta nel suo punto più alto.

Nel solstizio d’inverno l’asse terrestre nell’emisfero settentrionale si trova nel punto più lontano dal Sole, e questo è al suo punto più meridionale del cielo.

Il Sole è a 23,5 gradi a sud dell’equatore celeste, il Tropico del Capricorno.

 

È vero il contrario nell’emisfero australe, dove il 21 dicembre sarà il giorno più lungo dell’anno ed è al suo punto più vicino al Sole. Lì, la data segna il solstizio d’estate .

Il giorno del solstizio cade generalmente il 21, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo.

Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre.

E proprio il 25 dicembre sembra rinascere, ha cioè un nuovo “Natale”.

Questa interpretazione “astronomica” può spiegare perché il 25 dicembre sia una data celebrativa presente in culture e paesi così distanti tra loro.

Tutto parte da una osservazione attenta del comportamento dei pianeti e del sole, e gli antichi, pare strano, conoscevano bene gli strumenti che permettevano loro di osservare e descrivere movimenti e comportamenti degli astri.

 

I festeggiamenti del Solstizio si protraggono quindi per tutto il periodo Natalizio (Sol Invictis), con il quale, come abbiamo detto, coincidono; ed è in questa notte che molte streghe si tramandano per tradizione i segreti dell’Arte.

Il solstizio d’inverno significa rinascita , un tema che può essere trovato in molti festeggiamenti invernali .

 

Natale:

La celebrazione di Gesù Cristo cade il 25 dicembre, il solstizio d’inverno romano, come stabilito dal calendario giuliano .

Fonti dal web

 

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.