Rita Scarpelli intervista Stefano Russo

Rita Scarpelli intervista Stefano Russo

Diamo il benvenuto allo sceneggiatore e regista  Stefano Russo sul nostro Blog “Il Mondo Incantato dei libri”.

Il nostro Blog riserva un posto di particolare importanza al cinema e sono in molti gli amici che seguono con interesse le nostre attività sulla cinematografia in tutti i suoi aspetti.

Oggi abbiamo il piacere di averti con noi, per poterti porre alcune delle mille domande che ci facciamo su questa espressione d’arte

Incominciamo dagli esordi.

Come nasce Stefano Russo regista e sceneggiatore?

La mia passione per il cinema è praticamente innata. Ricordo i pomeriggi passati in sala con i miei genitori a partire dall’età di sei o sette anni. Dopo ogni film che mi aveva colpito, all’epoca soprattutto quelli d’avventura e d’azione, passavo ore a rimuginare, magari inventando finali alternativi o mettendomi nei panni dei personaggi che avevano maggiormente stimolato la mia fantasia. Credo che tutto sia nato dalla mia passione per le storie. Storie che trovo nel cinema e nel teatro, che leggo nei libri, che ascolto dalle persone

Ti va di spiegare ai nostri amici  la differenza fra  essere regista e essere sceneggiatore e se i due ruoli sono sovrapponibili?

Sono due ruoli teoricamente ben distinti. Lo sceneggiatore è colui che scrive la storia del film, partendo da un tema o da un’idea e sviluppando successivamente il soggetto e la sceneggiatura, nella quale sono presenti i dialoghi, la descrizione dei personaggi e degli ambienti. Il regista è invece colui che ha la responsabilità finale del film. Sceglie le location, gli attori, i costumi, le scenografie, in pratica ogni aspetto artistico del film, fino a completare l’opera con il supporto del montatore e del musicista. A differenza degli USA, in Europa spesso i due ruoli di sceneggiatore e regista confluiscono nella stessa persona. In questo caso si parla di Autore. 

Quali sono state le esperienze professionali che ti hanno maggiormente dato la carica e quali quelle che, a posteriori, avresti evitato?

Essendo essenzialmente un autodidatta, ho imparato sul campo, sperimentandomi, a partire da quando avevo 18 anni, a scrivere e dirigere i miei primi cortometraggi. Ogni esperienza professionale può aggiungere un gradino in più di consapevolezza se affrontata con un approccio creativo e soprattutto innovativo.

Tu hai lavorato per  “Un posto al sole”, “La squadra” e altri format.

Scrivere per le serie TV è piuttosto complicato, a mio avviso, perché devi trovare sempre nuovi stimoli. Capita che uno sceneggiatore attinga anche alla  propria vita privata quando lavora in questi contesti?

In effetti la sceneggiatura televisiva prevede una velocità di scrittura molto elevata rispetto al cinema. Questo aspetto da un lato è sicuramente più stressante, ma dall’altro è uno stimolo al lavoro quotidiano. Quando hai delle scadenze non puoi aspettare seduto alla scrivania che ti arrivi l’ispirazione ma devi cercarla tutti i giorni.

Nella tua carriera sei stato  più volte premiato. Ci racconti le emozioni di quei momenti?


I premi rappresentano un riscontro importante per il proprio lavoro, ma caratterialmente tendo a relativizzare sia i successi che i fallimenti. Pensandoci bene, quando il mio rimo cortometraggio fu selezionato al festival di Torino ricordo che esultai non poco.

Il nostro Blog si è occupato più volte di film tratti da romanzi: cosa pensi di questi percorsi trasversali fra forme d’arte differenti? Quanto è complesso trarre una sceneggiatura da un romanzo?

Una sola volta ho lavorato alla trasposizione di un romanzo di un autore napoletano, ma non voglio citarlo in quanto il progetto non arrivò alla realizzazione finale. Come è evidente, in un film si può raccontare unicamente ciò che si vede. Non è semplice adattare il flusso del pensiero, presente in molti romanzi, se non con una voce narrante, che, però, rischia di appesantire lo sviluppo della vicenda. La difficoltà di adattamento dipende chiaramente dal tipo di scrittura del romanzo. Molti autori contemporanei scrivono per immagini tanto che alcuni romanzi sembrano vere e proprie sceneggiature. Mi riferisco soprattutto all’opera di Stephen King oppure Chuck Palahniuk e anche Niccolò Ammaniti.

Fra le molteplici attività che svolgi c’è anche quella di docente presso la “19.11   Produzioni di Caserta” e l’ “Accademia Nazionale teatrale Sonora di San Giorgio a Cremano”.

La tua platea di studenti da chi è formata?  

Quanta passione c’è nei giovani di oggi che si affacciano a questo mestiere?

Devo ammettere che Il motore che spinge molti giovani a iscriversi ai corsi di cinema è soprattutto l’ambizione a diventare attori. Gli allievi di regia e di sceneggiatura sono di solito in minoranza rispetto ai colleghi di recitazione. Credo comunque che lo studio e l’approfondimento, sia svolti in maniera autodidattica sia attraverso la partecipazione a dei corsi, siano fondamentali per coloro che si approcciano a questo mondo

Recentemente hai ideato un format molto originale: un corso on line sul cortometraggio dal titolo “Scrivere un cortometraggio: come ideare, scrivere e finanziare con il crowdfunding”. Mi sembra un argomento molto interessante, ci dici qualcosa di più?

Sono venuto a conoscenza per caso della piattaforma LifeLearnig e ho subito proposto il mio corso perché, come ho detto prima, mi interessa molto la formazione e volevo sperimentare una docenza online. L’idea di base del corso è che ormai diventa sempre più importante essere in grado di esprimere le proprie emozioni e di comunicare contenuti attraverso le immagini. Oggi si parla molto di storytelling visuale anche nel campo aziendale: è una tecnica di narrazione che mira a raccontare una storia, con l’obiettivo di coinvolgere e stimolare i destinatari, creando empatia, con il fine di spingerli ad acquistare un prodotto o un servizio.

Il mio corso online è improntato sui modelli americani e segue un approccio fortemente applicativo. Seguendo le varie lezioni si imparerà a trovare storie da raccontare; a realizzare uno Storytelling visivo; a scrivere dialoghi avvincenti; a creare personaggi memorabili e a creare una campagna di crowdfunding.

Tu credi quindi nel crowdfunding?

Sì perché ho seguito diverse campagne di crowdfunding mirate alla realizzazione di cortometraggi e documentari che hanno avuto successo. Certo non è semplice raggiungere l’obiettivo previsto, ma se si presenta il proprio progetto in modo efficace e coinvolgente si possono ottenere risultati inaspettati.

Ci dai qualche indicazione in più su come muoversi per frequentare questo corso?

Basta cliccare su questo link: https://lifelearning.it/corso-online/corso-online-scrivere-un-cortometraggio-come-ideare-scrivere-e-finanziare-il-progetto/?ref=57747&campaign=COME

E seguire le videolezioni online senza limiti di tempo. Alla fine del corso, per ottenere un diploma di partecipazione, bisogna superare un test.

Stefano… un’ultima domanda: Cosa diresti a un giovane che volesse intraprendere la tua professione?

Il mio consiglio è studiare, approfondire, lasciarsi incuriosire dal mondo e dalla infinità di storie che racchiude.

Grazie mille di essere stato nel nostro salotto culturale virtuale…e tienici sempre al corrente delle iniziative che intraprendi! A presto!

Con piacere…e grazie al Blog “Il Mondo incantato dei libri” per l’ospitalità!

Pubblicato da Rita Scarpelli

Sono Rita Scarpelli e vivo a Napoli, una città complessa ma, allo stesso tempo, quasi surreale con i suoi mille volti e le sue molteplici sfaccettature. Anche forse grazie a questa magia, da quando ero bambina ho amato la lettura e la scrittura . Nonostante gli studi in Economia e Commercio mi abbiano condotta verso altri saperi e altre esperienze professionali, il mio mondo interiore è sempre stato popolato dai personaggi e dalle storie dei libri che leggevo e ancora oggi credo fortemente che leggere sia un’esperienza meravigliosa. Parafrasando Umberto Eco, “Chi non legge avrà vissuto una sola vita, la propria, mentre chi legge avrà vissuto 5000 anni…perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. Lo scorso anno ho vissuto l’esperienza incredibile di pubblicare il mio romanzo di esordio “ E’ PASSATO”, nato dalla sinergia dell’ amore per la scrittura con la mia seconda grande passione che è la psicologia. E poiché non c’è niente di più bello di condividere quello che ama con gli altri, eccomi qui insieme a voi!

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