“Quaderni per una responsabilità pedagogica” , di Katarzyna Beata Marciszuk

"Quaderni per una responsabilità pedagogica" , di Katarzyna Beata Marciszuk

…”Ognuno di noi se non fosse stato concepito in un determinato momento di concepimento, non sarebbe mai esistito”…

Raccolta di brevi saggi pedagogici che attraverso il pensiero si studiosi quali, il sociologo Jean Baudrillard, il filosofo contemporaneo, ma sconosciuto ai più, Derek Parfit, il filosofo ed educatore polacco Wojciech Chudy e Witold Gombrowicz, uno dei maggiori scrittori polacchi del XX° secolo, affrontano da diversi punti di vista, l’incapacità dell’uomo moderno di comprendere pienamente la tipologia di società prettamente consumistica nella quale si trova, suo malgrado, a vivere. Incapacità di ponderare e valutare cause ed effetti di ogni azione compiuta, arrivando al punto da perdere di vista la propria identità personale attraverso lo spasmodico e costante bisogno, quasi primario, di apparire ciò che non si è… Tutto ruota intorno all’accaparramento di beni materiali e dove ormai l’Avere predomina abbondantemente sull’Essere. Ruolo fondamentale in tale regresso societario, quello giocato dai mass media e dal mondo virtuale dove, l’interazione tra esseri umani avviene attraverso un cyberspazio capace di annientare la realtà, proiettando l’uomo all’interno di un “mondo altro e parallelo” dove tutto sembra possibile e realizzabile. Si è perso il valore delle cose oltre che dei veri rapporti interpersonali, non si parla più guardandosi in faccia, non si ha più la capacità di affrontare il proprio interlocutore osservandolo negli occhi, si aggiungono o si eliminano “amici” con un semplice click annientando in tal modo la capacità di scambi sociali tra individui in carne ed ossa. Si perde la percezione della realtà a tal punto da creare un’identità virtuale che, nulla ha a che vedere con l’identità vera e personale. La confusione che si genera arriva a confondere i due mondi che finiscono col sovrapporsi e a sostituirsi ai sentimenti fino al punto da far perdere anche la capacità di amare in senso lato, senza l’ausilio di “aiuti esterni”. In tutto ciò quelli maggiormente esposti ai rischi del mondo virtuale, i bambini e gli adolescenti, vittime di una web generation manipolatrice dove fondamentale dovrebbe essere la presenza e il ruolo rivestito dai genitori e delle scelte che si trovano ad operare, poiché ne influenzeranno inevitabilmente la mente e il processo evolutivo. Sono i genitori o comunque gli adulti presi a modello, a detenere “il sapere” cui ogni bambino attinge per creare la propria identità personale, imparando a rapportarsi con le molteplici e reali problematiche del mondo che lo circonda tra cui il concetto di disabilità . Chudy afferma che siamo tutti portatori di una mancanza e quindi tutti in qualche modo disabili, pertanto non vi è alcuna differenza tra disabili e persone “sane”. Chudy si occupò degli aspetti antropologici della disabilità e dei problemi cognitivi dell’esistenza, essendo egli stesso costretto su una sedia a rotelle fin da bambino a causa di una malattia infantile. Altro aspetto affrontato dall’autrice è l’incapacità degli adulti di raggiungere un processo di maturazione adeguato all’età e, di contro, la fretta dei bambini e degli adolescenti di bruciare le tappe e crescere troppo velocemente. Si finisce col confondere i ruoli e in una sorta di delirio di onnipotenza si perdono di vista le cose realmente importanti cui ogni essere umano dovrebbe realmente interessarsi. Un saggio breve, ben scritto, scorrevole e comprensibile che offre molteplici spunti di riflessione e tematiche sulle quali ogni lettore, dovrebbe necessariamente soffermarsi e approfondire.

Teresa Anania

Autore: Katarzyna Beata Marciszuk

Titolo: Quaderni per una responsabilità pedagogica

Editore: Monetti Editore

Anno: 2018

Pagg: 62-brossura

Prezzo:€. 8,00

Katarzyna Beata Marciszuk

Katarzyna Beata Marciszuk nasce in Polonia, a Hrubieszow nel 1971. Laureata in Pedagogia presso l’Università Cattolica di Lublino. E’ saggista, recensore, e traduttore letterario. È mamma di due maschietti: Jakub e Jozef.

TRAMA:

“La raccolta di saggi «I quaderni per una responsabilità pedagogica» intende recuperare un essere umano il quale non si riconosce più nella facoltà di gestire le proprie aspettative di vita associativa e personale. L’uomo della multidisciplinarietà, della multimedialità, ha ceduto le proprie realtà, le proprie aspirazioni: più che agente si sente agito ed incapace di cogliere in sé ciò che veramente lo salva e lo realizza.”

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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