Mosaico, Carolina Gregori

Mosaico, Carolina Gregori
Libro che scuote l’anima fin dalla prima poesia, l’autrice non fa sconti sul suo pensiero riguardante la vita e tutte le sue sfumature. Leggendo queste poesie è inevitabile non interrogarsi sul perché di molte scelte e conseguenze che l’uomo ha adottato nel corso della sua esistenza.
Poesia è speranza, poesia è cambiamento, poesia è stile di vita, poesia è gridare al mondo che noi siamo poesia e noi dobbiamo fare di tutto per respirarla.
In questo libro Carolina Gregori urla alla natura il bisogno di farla tornare come una volta, cioè silenziosa, sola, sorridente e felice.
L’autrice ci mette a contatto con il mare, il cielo, le stelle, le montagne, il sole e basta chiudere gli occhi per permettere alle sue parole di materializzarsi.
Bisogno di Amore e di Amare nonostante le difficoltà e le crudeltà della vita… l’autrice sottolinea spesso il bisogno di ritrovare se stessa in un mondo che non riconosce suo.
Poesie colme di consapevolezza su un mondo difficile dove a volte “non si capisce proprio niente”. Tanta rabbia che però non muore su un foglio bianco, tanta rabbia che vuole colpire la sensibilità del lettore e raggiungere la sua anima.
Proseguendo la lettura si alternano attimi emozionanti di lacrime, tristezza, gioia e speranza…. e quando Carolina Gregori scrive ” ho tentato di urlare ma lo Strido resta manco nella gola gonfia di pianto” io rispondo: “urliamo tutti insieme e riusciremo a cambiare qualcosa”!

Recensione di Alessandra Di Girolamo

Carolina Gregori

Carolina Gregori, classe 1991, nasce a Roma sotto il segno dei pesci. Dopo aver conseguito il diploma classico, si laurea in Filosofia all’Università degli studi di Roma “La Sapienza” con una tesi sulla Socializzazione nel pensiero di Marx. Vive e lavora attualmente a Roma ma, appena le è possibile, asseconda la sua passione più grande: il viaggio. Salta così sul primo treno alla scoperta del mondo, in cerca di nuove avventure da vivere, scrivere, dipingere e fotografare.

Trama

Le liriche che compongono Mosaico sono ambientate in un tempo senza tempo, in un luogo non-luogo, scritte col sangue sui pendii di un paesaggio talvolta rigoglioso e talvolta riarso, a volte glaciale e spesso infuocato: l’anima. Questo senso di vaghezza, come fosse una voce sfumata ed antica, si ode in ogni verso, ed emerge con forza ad ogni pagina, come fragranza lontana di ruggine, avena e miele. Al lettore non resta che chiudere gli occhi e aprire il cuore, prepararsi al salto nell’ignoto, meraviglioso ed atroce, che ogni viaggio impone.

Sono le mie feroci creature, ma ora che le ho gettate nel mondo te le affido: sono anche tue.

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