Mia Martini, voce indimenticabile della musica italiana


Storia di una voce che l’Italia non ha mai smesso di amare.

A soli 47 anni, il corpo di Mia Martini viene ritrovato privo di vita dai vigili del fuoco che fanno irruzione nell’appartamento a Cardano al Campo, in provincia di Varese. Morta da circa 48 ore, è riversa sul letto con le cuffie di un mangianastri nelle orecchie. Diranno che aveva un’espressione serena. L’esame autoptico stabilirà che la morte è avvenuta per un arresto cardiaco da overdose di stupefacenti, nella fattispecie cocaina.

Nata il 20 settembre 1947 a Bagnara Calabra, Domenica Rita Adriana Bertè ( in famiglia soprannominata Mimì) è la secondogenita di quattro figlie. Trascorre la sua infanzia a Porto Recanati, dove il padre si era dovuto trasferire per motivi di lavoro con tutta la famiglia. Fin da piccola si accorge della sua naturale e innata passione per la musica. Carlo Alberto Rossi, grande autore e discografico, sarà l’unico disposto a metterla alla prova, lanciandola come ragazzina ye-ye. Ma è l’incontro con Alberigo Crocetta, produttore discografico e scopritore di talenti a segnare la svolta: il nome d’arte è da lui voluto. Mia, come Mia Farrow, (attrice da lei prediletta) e Martini scelto come tra quelli più facilmente riconoscibile all’estero (pizza, spaghetti e Martini, appunto). Nel ’69, in Sardegna, l’arresto per possesso di hashish e la condanna a 4 mesi di carcere le cambieranno la vita. Nel 1971 esce il suo primo brano, “Padre davvero”, che tratta del conflitto generazionale tra padre e figlia, viene considerato tra i migliori lavori mai realizzati da una donna.

“L’importante è buttare i ricordi alle proprie spalle. Io l’ho fatto con un disco, un 33 giri intitolato “Oltre la collina” nel quale ho praticamente messo tutta me stessa, tutto il mio passato. Nella canzone “Padre davvero” c’è anche mio padre, che se ne andò di casa un giorno, vent’anni fa, e che da allora non abbiamo più rivisto. Ho saputo incidentalmente che abita a Milano e insegna in un liceo. C’è anche la mia esperienza con gli hippy ad Ibiza, in Spagna e a Katmandu, nel Nepal, in Oriente. Una vita avventurosa, imprevedibile, soprattutto sofferta.”

È un crescendo. Nel 1974 la critica europea la annovera tra le migliori cantanti dell’anno. Nel 1977 avvengono due incontri molto importanti: il primo è con Charles Aznavour, che vedrà il suo culmine il 10 gennaio 1978 con un recital all’Olympia di Parigi; il secondo è quello con Ivano Fossati, con il quale intraprende un rapporto sia artistico che sentimentale. Verso la fine del 1983 decide di ritirarsi dalla scena a causa di dicerie infamanti che legherebbero il suo successo ad eventi nefasti.

“La mia vita era diventata impossibile. Qualsiasi cosa facessi era destinata a non avere alcun riscontro e tutte le porte mi si chiudevano in faccia. C’era gente che aveva paura di me, che per esempio rifiutava di partecipare a manifestazioni nelle quali avrei dovuto esserci anche io. Mi ricordo che un manager mi scongiurò di non partecipare a un festival, perché con me nessuna casa discografica avrebbe mandato i propri artisti. Eravamo ormai arrivati all’assurdo, per cui decisi di ritirarmi.”

È nel 1989 che grazie al musicista Gianni Sanjust torna trionfante sulle scene con “Almeno tu nell’universo”. Una voce espressiva, intensa, passionale e fortemente interpretativa, ci ha lasciato successi intramontabili come “Donna”, “Minuetto”, “Piccolo uomo”, “La costruzione di un amore”, “La nevicata del ’56”, e in coppia con Roberto Murolo e Enzo Gragnaniello la splendida “Cu’mme”. Una grande e indimenticabile artista, meravigliosa interprete dell’anima, tra successi grandiosi e immensa sofferenza e forse, poca comprensione e molta rivalità e maldicenze, ci ha resi eredi di un patrimonio musicale eccellente. Una vita e una carriera, quella di Mia Martini, mosse sempre tra gli estremi, saltando le vie di mezzo. E noi, oggi, vogliamo ricordarla con una tra le sue più note e splendide canzoni.

Fabiana Manna

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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