Mi vivi dentro di Alessandro Milan

Mi vivi dentro di Alessandro Milan

Anche quando non ci saranno più, loro continueranno a vivere nei nostri cuori

Ho avuto grosse difficoltà nel recensire questo libro, perché è un romanzo autobiografico che ti riempie l’anima,  ti spiazza, ti sorprende, ti emoziona e alla fine non ci sono parole per poterlo descrivere e  rendergli giustizia.
Paura, sofferenza, dolore, lacrime, gioia e felicità c’è di tutto e devo dire che l’autore ha avuto un enorme coraggio a mettersi a nudo e a raccontare la sua vita a trecentosessanta gradi, non nascondendo nulla a noi lettori.
L’ho letto in poche ore perché volevo finirlo, non so se sarei riuscita a prenderlo in mano il giorno successivo e quello ancora, perché il romanzo mi ha colpito molto e quindi ho deciso di concludere la lettura e non me ne sono pentita .
Ho ancora dentro di me tutte le immagini e le sensazioni che mi ha dato questa storia, il forte messaggio di speranza e di enorme forza che c’era in Francesca, per tutti Wondy e in Alessandro. Insomma, una storia d’amore come tante ma unica per la loro famiglia, una farfalla bella e colorata ma che in volo si è spezzata ed è caduta dovendo arrendersi alle conseguenze della vita.
In realtà Alessandro non si è dato per vinto, no anzi, lui con questo libro sta diffondendo la cultura della resilienza, ovvero,la capacità di un individuo di affrontare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
L’autore ci sta provando, cerca di andare avanti di essere un buon padre per i suoi due figli rimasti orfani di madre, ma questo credo sia un percorso tortuoso e impervio e non è poi così facile mettere in pratica .
Leggendo il significato di questa parola mi sono detta che non sia così semplice seguire alla lettera questa definizione, ogni individuo reagisce al dolore in maniera diversa e inaspettata e non possiamo pensare che sia una cosa meccanica, ma d’altra parte non credo nemmeno sia giusto lasciarsi andare e non reagire.
Forse come si dice solo il tempo guarisce le ferite.
“Siamo qui, Siamo vivi. Siamo una famiglia”
Lo scrittore è riuscito a scrivere questa storia con una tale delicatezza e sensibilità che mi ha molto colpito, non ha leso in nessuno modo la dignità della moglie e ha reso la storia di forte impatto emotivo.
Credo che scrivere questo libro sia stato un lungo viaggio doloroso e che sia stato anche terapeutico perché l’autore è stato molto sincero, si è “liberato” e ha reso pubblico la grande sofferenza che ha vissuto e che vive ancora senza la sua amata Francesca.
L’unica cosa che conta e conterà sempre per la famiglia di Francesca è l’amore e il sorriso che lei ha lasciato ai suoi cari e quel suo innato ottimismo che  strappa alla fine  un mezzo sorriso anche a noi che leggiamo.
Questa storia d’amore mi ha conquistata per la sua semplicità, ironia, ma soprattutto perché è un vero sentimento che durerà per sempre, nonostante tutto quello che è successo, il titolo lo dice “Mi vivi dentro” usa il presente perché per tutti quelli che amavano Francesca lei rimane e rimarrà sempre  al loro fianco: nel loro cuore, nei loro pensieri, nei loro ricordi.
L’essenza di questo bel libro è proprio l’immenso coraggio necessario per affrontare la malattia e la perdita di una persona cara,ed anche se è difficile bisogna provare a farlo,un messaggio di enorme speranza e di forza; trovare un modo per reagire e per continuare a vivere.

Lettura assolutamente consigliata.

Grace Di Mauro

Titolo : Mi vivi dentro

Autore : Alessandro Milan

Editore : Dea Planeta Libri

EAN: 9788851157395

Prezzo : € 17

Alessandro Milan

Alessandro Milan (Sesto San Giovanni, 1970) lavora come giornalista da quasi venti anni a Radio24, dove conduce programmi di approfondimento. È presidente dell’associazione “Wondy Sono Io” wondysonoio.org, impegnata nella diffusione della cultura della resilienza.

La descrizione del libro:

Una storia piena di speranza, di amore, di attaccamento alla vita. Un inno alla resilienza.

Tutto comincia alle sei di mattina, in radio, dove due giornalisti assonnati si danno il turno. Lui sta cercando di svegliarsi con un caffè, lei sta correndo a casa dopo aver lavorato tutta la notte. E succede che nella fretta i due scambiano per errore i loro cellulari. Si rivedono qualche ora più tardi e da un dialogo quasi surreale nasce un invito al cinema, poi a una mostra, un aperitivo, una gita in montagna.

Francesca è bassina, impertinente, ha i capelli biondi arruffati e due occhioni blu che illuminano il mondo. È una forza della natura, sempre in movimento, sempre allegra: per questo la chiamano Wondy, da Wonder Woman. Alessandro è scherzoso e un po’ goffo, si lascia travolgere da Francesca e dall’amore che presto li lega. Con lei, giorno dopo giorno impara a vivere pienamente ogni emozione, a non arretrare di fronte alle difficoltà. E così, insieme, con una forza di volontà che somiglia a un superpotere, si troveranno a combattere la più terribile delle battaglie, quella che non si può vincere. Ma anche dopo la morte sono tante le cose che restano: due figli, un gatto, un bonsai, tanti amici e, soprattutto, una straordinaria capacità di assorbire gli urti senza rompersi mai. Anzi, guardando sempre avanti, col sorriso sulle labbra.

Non è una favola, quella di Alessandro e di Wondy. È però una storia piena di speranza, di amore, di attaccamento alla vita; un inno alla resilienza, quella da esercitare quotidianamente. Perché le storie più belle non hanno il lieto fine: semplicemente non finiscono

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