“MEDUSA: Gorgone dai capelli di serpente e lo sguardo pietrificante”

MEDUSA

Tu devi avere la testa grandiosa della Medusa, così guizzano i serpenti del terrore intorno al tuo capo e, intorno al mio, ancor più selvaggi, i serpenti dell’angoscia. (Franz Kafka)

Medusa era una delle tre Gorgoni, figlia delle divinità marine Ceto e Forcide: Medusa, detta l’astuta; Euriale, l’ampia e Steno, la forte.  Delle tre sorelle, Medusa era l’unica a non essere immortale ed era così bella da far perdere la testa a Nettuno, Dio del Mare, che la fece sua in un tempio dedicato ad Athena.  Athena accortasi dell’accaduto, si vendicò trasformandola da donna bellissima a essere mostruoso messaggero di morte.  Il suo corpo divenne quello di un cavallo con due ali d’oro sul dorso, il viso trasfigurato in maschera orribile con zanne da cinghiale; i capelli divennero un groviglio di serpenti velenosi e, mani e piedi si ornarono di artigli da leone lunghi e affilati. Chiunque avesse la sfortuna di incrociare il suo sguardo veniva pietrificato all’istante. Medusa iniziò a essere temuta tanto dai mortali quanto dagli Dei.  Anche il suo sangue era dotato di particolari poteri magici; quello sgorgante dalle vene di sinistra era un veleno immediatamente mortale, quello proveniente dalle vene di destra, era una sorta di antidoto in grado di resuscitare i morti.    Polidette, Re di Serifo, per liberarsi di Perseo e poter avere campo libero per sposare sua madre Danae, lo inviò a uccidere Medusa, sicuro del fatto che non sarebbe riuscito nell’impresa.  Dopo varie peripezie, grazie ai sandali alati, all’elmo dell’invisibilità, allo scudo nel quale vedeva riflessa l’immagine di Medusa senza guardarla negli occhi e venirne pietrificato, e guidato dalla mano di Athena, riuscì a trovarla e decapitarla.   Dalla ferita saltarono fuori i figli che Medusa aspettava dall’unione con Nettuno ovvero: Pegaso, il cavallo alato e il gigante Crisaore.  Per ogni goccia di sangue caduto a terra nacquero i serpenti velenosi che popolarono l’universo; da quelle finite in mare, invece, ebbe origine il corallo rosso detto appunto gorgonia. Perseo, fuggì in groppa a Pegaso portando con sé la testa di Medusa, i cui occhi nonostante tutto continuavano a essere dotati del potere di pietrificare chiunque li guardasse.  La testa fu data in dono ad Athena e secondo la tradizione greca, il corpo sarebbe stato sepolto sotto l’Agorà, la piazza principale ove si svolgeva la vita pubblica e religiosa della Polis.

Il primo a parlare del mito di Medusa fu Esiodo nella Teogonia, ma anche Ovidio nelle Metamorfosi ed Eschilo nel Prometeo Incatenato.  Omero la cita tanto nell’Odissea, tra le ombre dell’Ade , quanto nell’Iliade dove la colloca sull’egida di Athena, ovvero lo scudo di Zeus che ella indossava come schermo protettivo.  Nonostante, infatti, Medusa sia considerata un mostro, la sua testa è comunque annoverata tra gli amuleti protettivi per tenere lontano il male.

Anche Dante la cita nel IX Canto dell’Inferno “Volgiti indietro, e tien lo viso chiuso: che se il Gorgon si mostra, e tu il vedessi, nulla sarebbe del tornar mai suso”.

Diffusa la figura di Medusa anche nell’arte. E’ possibile ammirare al Museo Archeologico di Palermo, su un fregio architettonico proveniente da Selinunte,  una rappresentazione di Perseo che uccide Medusa al cospetto di Athena, risalente al 540 a.c. ; al Museo Archeologico di Corfù, è possibile vedere la raffigurazione di Medusa sul frontone occidentale del Tempio di Artemide, risalente al 580 a.c.  Molti sono inoltre i dipinti e le sculture come, “Perseo con la testa di Medusa” di Benvenuto Cellini;  il “Busto di Medusa” del Bernini, o ancora “La Medusa” di Rubens e “ Lo Scudo con la Testa di Medusa” del Caravaggio.

Curiosità:

Su Marte è stata dedicata a Medusa, una formazione geologica di probabile origine vulcanica che si estende per oltre 5000 km lungo l’equatore (di Marte) e chiamata “Medusae Fossae”.

Sicuramente l’immagine più nota della testa di Medusa è il logo Versace, prestigioso marchio Italiano conosciuto in tutto il Mondo.

Teresa Anania

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

3 Risposte a ““MEDUSA: Gorgone dai capelli di serpente e lo sguardo pietrificante””

  1. Nonostante sia solo un ragioniere, la mitologia greca mi ha sempre affascinato. Teresa Anania mi ha letteralmente fatto leggere d’un fiato questa sua sintesi dettagliata, che ha lasciato spazio persino a curiosità dei nostri giorni a ciò legate. Una lettura semplice, interessante e piacevole.

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