“Le altre me”, di Elena Esposito

“Le altre me”

Elena Esposito

Claudia, trent’anni, ha quella che molti definirebbero una vita perfetta. Eppure, da troppo tempo, non piange, non ride, non si emoziona e non si appassiona più a nulla. Il suo ultimo ricordo davvero felice è legato alle estati della sua giovinezza trascorse nella casa dei nonni a Bajardo. È proprio nel paesino dell’entroterra ligure che decide di trascorrere qualche giorno alla ricerca di quella felicità perduta. Attraverso l’incontro con vecchi e nuovi amici, e con l’aiuto di un misterioso mazzo di tarocchi, sarà costretta a confrontarsi con tutte le versioni che avrebbe potuto essere. 

Introduzione

“Rendi cosciente l’inconscio altrimenti sarà lui a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino” (Jung)

Aneddoti personali

Secondo romanzo per Elena Esposito, autrice sanremese che dopo il successo del suo “Ritorno a casa”, non fa che confermare la sua abilità narrativa.

Recensione

Ambientato nel piccolissimo borgo di Bajardo, in provincia di Imperia, le cui origini sembrano risalire ai celti, e importante luogo di culto per i druidi. Claudia, protagonista principale del romanzo, è una ragazza trentenne, single e fiera di esserlo, almeno apparentemente, indipendente, autonoma e con un modus vivendi particolare. Una donna da invidiare, agli occhi degli altri, libera, scevra da obblighi da assolvere, capace di bastarsi senza chiedere nulla. Quella che ha una vita “perfetta” perché ha fatto (?) una scelta … ma ogni scelta, al pari di ogni azione, ha delle conseguenze e non sempre tutto è così come appare; non tutto ciò che luccica è oro… Claudia avrebbe tutte la motivazioni per essere felice e appagata ma è trascorso troppo tempo dall’ultima volta che ha veramente riso, pianto o che qualcosa o qualcuno le abbia fatto battere il cuore … Non se ne ricorda neanche più … Ha un’armatura che la vita le ha costretto a indossare … ma è stata davvero la vita o la sua paura di vivere? Gli unici ricordi spensierati sono quelli legati al borgo di Bajardo, dove è cresciuta e da dove manca ormai da tempo immemore. È lì che “sente” di dover tornare per trovare quel tassello mancante che le possa permettere di completare il puzzle della sua vita. Ha la sensazione di dover fare la quadratura del cerchio su qualcosa che la inquieta, ma non sa come né perché. In qualche modo “sa” però che la Claudia che sta davanti allo specchio, altro non è che il volto di tante Claudia che aspettano solo di essere ri-trovate. Ha ragione Claudia? Cosa l’attende a Bajardo? E perché “sente” di doverlo fare? Per scoprirlo non resta che leggerlo!
Un percorso nel tempo quello attraverso cui Elena Esposito conduce il lettore. Un viaggio introspettivo che porterà a svelare aspetti ancestrali che ognuno di noi conserva nel bagaglio in dotazione alla nascita e che va, inevitabilmente, man mano perdendo durante il processo evolutivo. Mondi apparentemente fatati, ma non tutto ciò che è invisibile agli occhi è necessariamente inesistente o magico…
Destino, “caso”, magia, “mondo altro”, storia, leggenda, antichi culti, pratiche e credenze, realtà; tutto si fonde e si intreccia all’interno di questo breve romanzo, con la ferma intenzione di far prendere coscienza di ciò che realmente siamo. Di non aver paura di affrontare le nostre “vite passate”, di imparare ad accettare e a convivere con aspetti “particolari” della nostra personalità, senza temere alcun giudizio.
Ogni tematica, amicizia, solitudine, senso di colpa, rimpianti, rimorsi, paura, sentimenti, viaggi onirici e ancestrali, tutto è affrontato in maniera sapiente e delicata. La narrazione lineare e fluida introietta il lettore in una full immersion magica e suggestiva, portandolo a un coinvolgimento emotivo tale da farlo sentire uno spettatore seduto in un angolo all’interno della storia.

Conclusioni

Una lettura piacevole che emoziona e fa riflettere. Sicuramente consigliata a tutti e in particolar modo a quanti hanno paura di guardare e di guardarsi con gli occhi del cuore.

Teresa Anania

Voto

5/5

Citazioni

… Parlare solo con chi ti da sempre ragione, non ti permette di imparare mai niente di nuovo e di crescere. …

… Credere è una parola che non mi piace. Generalmente si tende a dare troppa importanza a quello a cui pensiamo di “credere” e spesso dopo qualche tempo ci rendiamo conto che ciò in cui abbiamo creduto non ha più alcun valore per noi. …

… Tutti si preoccupano del futuro e di cancellare il passato, quando invece è proprio dal passato che abbiamo la possibilità di apprendere e migliorare, per poter proseguire quel cammino di realizzazione …

… La magia non smette di agire nelle nostre vite, siamo noi che smettiamo di vederla…

Recensione di Teresa Anania

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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