“L’Ago di Cibele”, di Simone Fiocco

“L’ago di Cibele”, di Simone Fiocco

Simone Fiocco
Roma, 2018. La città è battuta da un violento temporale primaverile. Gabriele, giornalista ed ex alcolizzato, torna a casa dopo una serata di svago. Laura, la sua compagna, non c’è. Non tornerà quella notte. Né quella successiva. La donna è sparita senza portare con sé le sue medicine. L’uomo teme subito il peggio e inizia una personale indagine, scavando nella vita della fidanzata alla ricerca di un dettaglio che possa indirizzarlo sulla giusta pista. Troverà invece Francesco, un investigatore privato dall’animo dannato, dedito ai vizi ma con un grande intuito. Insieme affonderanno in una storia torbida come le acque del fiume Almone, che nelle notti senza luna custodisce antichi segreti nel Parco della Caffarella. Dopo secoli di silenzio e oblio Gabriele e Francesco scoprono che qualcuno ha ripreso a versare sangue nelle acque del fiume e che gli antichi riti pagani non sono mai morti davvero. Trovare Laura diventa una corsa contro il tempo, ma c’è anche un altro problema: l’ago di Cibele non deve cadere nelle mani sbagliate.

Introduzione

“Con la sua aria molto naturale il sovrannaturale ci circonda.”
(Jules Supervielle)

Aneddoti personali

Le storie intrise di mistero, di pathos e di geniali colpi di scena, miste a sprazzi di esoterismo, mi hanno da sempre profondamente affascinata. E il romanzo di Simone Fiocco rientra certamente in questa categoria!

Recensione

“Il corpo senza vita del quarantacinquenne Mario Gomez è stato rinvenuto all’alba nel parco della Caffarella da due increduli jogger. Potete immaginare il loro sgomento nel trovarsi di fronte una scena così truculenta: il corpo nudo della vittima, coperto di sangue, presentava la recisione degli organi genitali ritrovati in seguito interrati di fronte al cadavere dell’uomo. La polizia segue diverse piste, al momento la più accreditata sembra quella di un delitto passionale; infatti, secondo alcune indiscrezioni, Gomez, uomo sposato con un figlio, frequentava un’altra donna tutt’ora scomparsa…”
Ma chi ha ucciso barbaramente Gomez, mutilandolo, e chi è la misteriosa donna scomparsa? Cosa si nasconde, in realtà, dietro un così barbaro omicidio? E, soprattutto, c’è un significato ben preciso, anche se non subito palese, rispetto all’asportazione degli organi genitali? La matassa dovrà essere dipanata da Francesco, un investigatore privato alla vecchia maniera, affiancato da Gabriele, giornalista e fidanzato della donna scomparsa, che vuole verità e chiarezza. Il ritrovamento di uno strano feticcio apre scenari nuovi e inaspettati:
“Cibele era un’antica divinità originaria dell’Anatolia, identificata con la Grande Madre, divinità della terra e protettrice dell’agricoltura, della natura, degli animali e dei luoghi selvatici. A Pessinunte, le fu dedicato un santuario, fondato, secondo il mito, da re Mida. Il culto di Cibele giunse a Roma intorno al 204 a. C., all’epoca della Seconda Guerra Punica. Secondo quanto racconta lo storico Livio, quell’anno sarebbero piovute dal cielo alcune pietre, e per spiegare questo misterioso evento furono consultati i Libri Sibillini. Secondo una profezia presente nei libri, sarebbe stato possibile sconfiggere un nemico che avesse portato la guerra sul suolo italico solo se la statua della Grande Madre fosse stata portata a Roma da Pessinunte. Per questo, i Romani, nel 204 a. C., trasportarono via mare la statua della dea (identificata con una grossa pietra nera, forse un meteorite) fino a Roma, dove fu posta all’interno del tempio della Vittoria, sul Palatino. Sempre Livio racconta che il raccolto di quell’anno fu straordinario e nel 202 a. C. la statua garantì la vittoria di Scipione su Annibale, ponendo fine alla guerra. Per questa divinità fu eretto un tempio, bruciato in due occasioni. Tra i resti fu individuata la statua della dea e l’iscrizione su lato destro della facciata: “M(ater) D(eum) M(agna) I(daea). All’interno era custodita la “pietra nera” di Cibele, anche nota come “ago di Cibele”, per la sua forma conica. La pietra era inoltre uno dei sette “pignora imperii”, uno degli oggetti che secondo le credenze erano alla base del potere di Roma. Il culto della dea era officiato da sacerdoti eunuchi…”
È realmente possibile che l’assassinio di Gomez fosse collegata a un culto pagano risalente a millenni fa? Si può immaginare che esista ancora qualcuno disposto e dedico ai sacrifici umani? Il mistero assume proporzioni sempre più vaste, e altre tragiche morti vanno a sommarsi a quella del fedifrago marito.
Ma la narrazione, fluida e coinvolgente, evidenzia anche caratteristiche antropiche e sociali. Man mano che la storia si evolve, affiorano ricordi, debolezze e vissuti dei vari personaggi, che appassionano ulteriormente per quel senso umano, talvolta crudo e spietato. Anche i luoghi fanno da sfondo a uno scenario che presenta situazioni di degrado e di tensioni interpersonali. La necessità e la costrizione di dover sopravvivere all’ombra di una vita, che non sempre è stata clemente e magnanima e che ha reso qualcuno migliore, qualche altro irrimediabilmente pessimo.

Conclusioni

Ci sono letture che appassionano, emozionano e incuriosiscono in maniera quasi viscerale. E “L’ago di Cibele” appartiene indubbiamente a questa tipologia di romanzi. L’autore è riuscito a coinvolgermi fin dalle prime pagine, conducendomi con accattivante attrazione in una storia misteriosa e tragica, nella Storia dell’umanità e nelle vite dei protagonisti, che presentano peculiarità spesso comuni. Vizi, virtù, potere, passioni, amori, ossessioni. E la consapevolezza che spesso i mostri non sono gli altri o negli altri. Ciascuno ha i suoi. E sceglie se combatterli, conviverci o soccombere ad essi.

Fabiana Manna

Voto

5/5

Citazioni

“Ogni volta che l’umanità raggiunge un limite di malvagità, questa si condensa nel cielo in grossi nuvoloni. Questa energia, una volta purificata, ricade sugli uomini sotto forma di pioggia, pronta a essere ricaricata come una pila. Un nuovo inizio.”

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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