La straniera di Claudia Durastanti

Claudia Durastanti la straniera

La straniera di Claudia Durastanti, edito La Nave di Teseo.

La straniera , un percorso formativo che parte da lontano , nelle vicende della propria famiglia di origine

Un memoir , un’introspezione passando per le vicende della propria famiglia con una figura centrale la madre , un contenitore di pensieri e riflessioni sul peso che le origini hanno sulla personalità e tanto altro rappresenta questo bel romanzo di Claudia Durastanti.

Una storia di migrazioni, di ritorni , di disabilità raccontate in modo particolare , senza alcuno stereotipo , né pietismo , ma semplicemente come una vita vissuta in una famiglia forse particolare , le origini di Claudia che l’hanno resa la donna che è oggi.

La povertà non è solo una condizione sociale, è una malattia che infierisce sul piano biologico. Si tramanda di generazione in generazione attraverso forme e geni impensate, e condiziona il corpo in un modo che neanche una futura ricchezza sa come rimediare.

Non siamo davanti ad una biografia , la storia non è raccontata cronologicamente come un romanzo , ma capitoli apparentemente slegati tra loro che mettono in evidenza spaccati di vita e la scelta di raccontare storie e persone che hanno abitato la sua vita , come piccoli contenitori , come  un ripercorrere fatti e persone della propria vita stesa sul lettino dell’analista.

Due sono le figure centrali di questo memoir i genitori.

La madre  che vive la sua disabilità con incoscienza senza i preconcetti presenti  di solito nel raccontare una disabilità, una donna che vive , che emigra , ritorna ,  e forse vorrebbe essere qualcun altro.

Ha sempre affrontato la sua disabilità con coraggio, ma con incoscienza.

 Si innamora , si sposa , mette al mondo due figli rifiutandosi sempre di usare la lingua dei segni, un tratto distintivo della propria vita, no lei legge il labiale , sposa un uomo affetto della sua stessa disabilità, che forse è l’unico punto d’incontro tra loro ed il motivo del loro divorzio ,ognuno di loro vedeva nell’altro la propria disabilità.

L’amore tra sordi non esiste, è un fantasia da udenti. C’è il sesso, l’intimità, ma non quel bisogno. La somiglianza viene prima di tutto.

La prima parte del romanzo è completamente diversa dalle pagine seguenti, l’autrice racconta con una punta di romanticismo l’incontro dei suoi genitori ,la migrazione in America dei suoi nonni ,il ritorno in Basilicata quando aveva solo sei anni , un luogo desertico e chiuso dove i pochi abitanti si chiamano per soprannomi e lei è inevitabilmente la figlia della sorda ; mentre suo fratello pensa che il loro riscatto sia essere sempre bravi a scuola, essere i primi, lei che ha difficoltà nell’italiano che traduce malamente dall’inglese preferisce far finta di andare a scuola , chiudersi in soffitta e leggere , leggere ed ancora leggere.

La sua formazione passa sempre da questo rapporto simbiotico ed allo stesso tempo respingente con la madre .

Passeggi sulle rovine della tua famiglia e ti accorgi che alcune parole sono state cancellate ma altre sono state salvate, alcune sono sparite mentre altre faranno sempre parte del tuo riverbero, e poi finalmente arrivi al margine di tua tuo padre e di tua madre, dopo anni in cui hai creduto che morire o impazzire fosse l’unico modo per essere alla loro altezza,

La sua è una migrazione al contrario per lei l’America è il luogo delle vacanze estive dai nonni nei sobborghi americani . Tanto da farla sentire  straniera in ogni luogo, viva, ma mai al posto giusto.

La straniera è un libro denso di letteratura e citazioni letterarie che diventano le parole per raccontare sè stessa ed i suoi percorsi formativi.

Quindi non solo un momoir, ma anche un romanzo di formazione che tocca tematiche sociali importanti ; la disabilità, la migrazione ,un’educazione sentimentale senza esempi , pezzi di vita , mancanza di radici , tanto da sentirsi straniera anche a  sè stessa.

Uno scritto sicuramente di valore , che esula dai classici memoir e storie familiari, piuttosto un percorso psicologico di salvezza , di distacco dalle proprie origini per poter affermare il proprio essere.

Un libro che inizialmente ho letto con difficoltà, non riuscivo ad entrare nel percorso narrativo dell’autrice, per poi ritrovarmi in un testo sicuramente letterario e meritevole della cinquina del premio Strega.

Ne consiglio sicuramente la lettura , con la mente libera e la voglia di mettersi in gioco e forse riconoscersi in diversi passi del libro.

Titolo : La straniera

Autore : Claudia Durastanti

Editore : La Nave di Teseo

Prezzo : € 18

Claudia Durastanti (Brooklyn, 1984) è scrittrice e traduttrice. Il suo romanzo d’esordio Un giorno verrò a lanciare sassi alla tua finestra (2010) ha vinto il Premio Mondello Giovani; nel 2013 ha pubblicato A Chloe, per le ragioni sbagliate, e nel 2016 Cleopatra va in prigione, in corso di traduzione in Inghilterra e in Israele. È stata Italian Fellow in Literature all’American Academy di Roma. È tra i fondatori del Festival of Italian Literature in London. Collabora con “la Repubblica” e vive a Londra.

La descrizione del libro

“La storia di una famiglia somiglia più a una cartina topografica che a un romanzo, e una biografia è la somma di tutte le ere geologiche che hai attraversato”. Come si racconta una vita se non esplorandone i luoghi simbolici e geografici, ricostruendo una mappa di sé e del mondo vissuto? Tra la Basilicata e Brooklyn, da Roma a Londra, dall’infanzia al futuro, il nuovo libro dell’autrice di Cleopatra va in prigione è un’avventura che unisce vecchie e nuove migrazioni. Figlia di due genitori sordi che al senso di isolamento oppongono un rapporto passionale e iroso, emigrata in un paesino lucano da New York ancora bambina per farvi ritorno periodicamente, la protagonista della Straniera vive un’infanzia febbrile, fragile eppure capace, come una pianta ostinata, di generare radici ovunque. La bambina divenuta adulta non smette di disegnare ancora nuove rotte migratorie: per studio, per emancipazione, per irrimediabile amore. Per intenzione o per destino, perlustra la memoria e ne asseconda gli smottamenti e le oscurità.
Non solo memoir, non solo romanzo, in questo libro dalla definizione mobile come un paesaggio e con un linguaggio così ampio da contenere la geografia e il tempo, Claudia Durastanti indaga il sentirsi sempre stranieri e ubiqui.
La straniera è il racconto di un’educazione sentimentale contemporanea, disorientata da un passato magnetico e incontenibile, dalla cognizione della diversità fisica e di distinzioni sociali irriducibili, e dimostra che la storia di una famiglia, delle sue voci e delle sue traiettorie, è prima di tutto una storia del corpo e delle parole, in cui, a un certo punto, misurare la distanza da casa diventa impossibile.

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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