La Santa Piccola di Vincenzo Restivo

La Santa Piccola di Vincenzo Restivo

La Santa Piccola

Vincenzo Restivo
Mario, Lino e Assia. Diciassette anni. Tre realtà all’interno dello stesso stabile: una palazzina popolare di Forcella dove le case vecchie hanno l’odore del metano a causa delle tubature usurate e dove l’omertà e la superstizione hanno più valore delle buone azioni. Per le precarie condizioni economiche, Lino e Mario sono costretti a prostituirsi. Un’adolescenza contagiata da un mondo di adulti fin troppo sporco, carnece della loro innocenza. La violenza diventa, allora, l’unica alternativa di sopravvivenza. E in tutta questa violenza, violento diventa anche l’amore, perché non ricambiato. Poi c’è Annaluce, nove anni, che tutti chiamano La Santa piccola perché a un certo punto dice di avere le stimmate e di vedere la madonna. Forcella diventa così teatro di un prodigio, invasa da una folla di fedeli in attesa di un miracolo. E anche Mario, Lino e Assia chiedono il loro miracolo, la loro richiesta d’aiuto, il loro bisogno d’amore in un mondo che li vede fin troppo randagi.

Introduzione

La realtà di Forcella, quartiere di Napoli tristemente noto, diventa scenario drammatico della battaglia quotidiana di giovani e bambini per la sopravvivenza.

Aneddoti personali

Già da un po’ ho deciso di non leggere più narrativa che tratti della mia città, quando ne tratta gli aspetti più cruenti e drammatici. Sono un po’ stanca di vedere strumentalizzata Napoli e la sua criticità, ma sono anche molto vicina alle battaglie della comunità LGBT e questo romanzo affronta, fra l’altro, le problematiche dell’omosessualità. Ho quindi scelto di leggerlo, nella consapevolezza ciò che viene narrato in queste pagine accade molto probabilmente anche nei quartieri di periferia di altre grandi città.

Recensione


Crescere a Forcella, uno dei quartieri più malfamati di Napoli non è difficile, è quasi impossibile.
Nonostante ciò, anche in quei mondi i sentimenti dell’amicizia e dell’amore possono sbocciare e fiorire comunque: è quello che accade fra Lino e Mario, che condividono la quotidianità delle loro giornate e del lavoro più allucinante che possa esistere, prostituirsi; è ciò che vivono Lino e Assia, fidanzati di nascosto dai genitori di lei, per la storia di sangue che ha caratterizzato la morte del padre di lui.
Ma è anche il sentimento che Mario sente nascere dentro di sé verso Lino, senza che lui stesso se lo spieghi.
“Io non lo so che c’ho che non va, non so perché Lino mi piace. A me non mi piacciono gli altri maschi, mi piace solo lui. Non sono ricchione, so solo che quando sto con Lino non riesco mai a dire tutto quello che gli voglio dire…”
Il contesto di degrado e di povertà nel quale i tre ragazzi crescono li rende cinici e sognatori allo stesso tempo: il guadagno facile della prostituzione o il possesso violento nel rapporto amoroso vengono controbilanciati, come un assurdo contrappeso, dalla convinzione che nel quartiere vi sia una bambina, Annaluce, in odore di santità.
Attraverso una visione alquanto superstiziosa della fede i tre giovani sperano e chiedono che avvenga un miracolo, un cambiamento epocale nelle loro vite, scontrandosi con la crudeltà della verità sulla “Santa piccola”
 
 Molto interessante lo stile narrativo di Restivo, che rivela la sua cultura letteraria ma anche la capacità di descrivere con parole scarne situazioni di grande drammaticità; il realismo, ricco di reminiscenze pasoliniane, con il quale racconta gli incontri con i sedicenti “clienti” dei due giovani e l’atteggiamento di prepotenza del “Chiatto”, procacciatore di tale clientela, risulta essere, a mio avviso, il vero punto di forza dell’opera.
Paradossalmente invece ho trovato un po’ forzata, forse perché poco approfondita, la dinamica dell’innamoramento di Mario verso Lino, esplorata poco e priva delle sfumature che invece caratterizzano,  appropriatamente non sempre con toni delicati, la narrazione della storia fra Assia e Lino.

Conclusioni

Leggere libri su Napoli è sempre impresa impegnativa e leggere di sentimenti omosessuali lo è altrettanto, perché sono entrambe tematiche riguardo alle quali non è assolutamente semplice entrare in sintonia. Per chi ha voglia di mettersi alla prova e di fare una lettura “tosta” questo è il romanzo giusto.
Consiglio però a chiunque si avvicini a “La Santa piccola” di immaginare che ciò che è narrato potrebbe accadere anche altrove; purtroppo il luogo comune che violenza, prostituzione, superstizione e pregiudizi siano prerogative essenzialmente partenopee non non rende giustizia al romanzo, che narra di sentimenti e drammi dal valore molto più ampio, appartenendo anche al tessuto socio culturale di tante altre realtà.
Rita Scarpelli

Citazioni

“L’aria fresca della notte mi piace. Sa di cose libere e quando sto sul mezzo di notte mi sento immortale, come se potessi fare ogni cosa, anche andare sulla luna e tornare, anche spaccare la testa al Chiatto.”

“Annaluce stava di spalle, in ginocchio su due cuscini rossi, con le braccia aperte, e di fronte aveva la statua della Madonna di Montevergine, col vestito di stoffa vera blu e oro e la corona pure era vera, ma non d’oro, però sembrava.
«Sta così da stamattina» ha detto una signora, anche se non le abbiamo chiesto niente. «Sta in estasi, dice solo le preghiere a bassa voce. Se la tocchi non si muove.

Pubblicato da Rita Scarpelli

Sono Rita Scarpelli e vivo a Napoli, una città complessa ma, allo stesso tempo, quasi surreale con i suoi mille volti e le sue molteplici sfaccettature. Anche forse grazie a questa magia, da quando ero bambina ho amato la lettura e la scrittura . Nonostante gli studi in Economia e Commercio mi abbiano condotta verso altri saperi e altre esperienze professionali, il mio mondo interiore è sempre stato popolato dai personaggi e dalle storie dei libri che leggevo e ancora oggi credo fortemente che leggere sia un’esperienza meravigliosa. Parafrasando Umberto Eco, “Chi non legge avrà vissuto una sola vita, la propria, mentre chi legge avrà vissuto 5000 anni…perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. Lo scorso anno ho vissuto l’esperienza incredibile di pubblicare il mio romanzo di esordio “ E’ PASSATO”, nato dalla sinergia dell’ amore per la scrittura con la mia seconda grande passione che è la psicologia. E poiché non c’è niente di più bello di condividere quello che ama con gli altri, eccomi qui insieme a voi!

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