Intervista a Fiammetta Rossi

La strana bottega del signor Balajj

Fiammetta Rossi nasce a Roma ma all’età di tre anni si trasferisce in Sud Africa con la famiglia dove frequenta le scuole primarie e scopre una realtà profondamente diversa da quella europea: vive l’apartheid, conosce persone e costumi diversi che le rimangono profondamente impressi. Al ritorno in Italia si laurea in Economia e Commercio presso l’Università La Sapienza di Roma, successivamente si trasferisce prima a Pesaro poi, nel 2003 a Milano. Dopo aver lavorato per anni in amministrazione, si dedica alla sua vera passione che è la scrittura. Nel 2015 ha pubblicato una piccola raccolta di favole per bambini dal titolo Ancora Nonna! Ed. Kimerick e nel 2018 pubblica il suo romanzo d’esordio dal titolo: La Strana Bottega del Signor Balaji (Ed. Leucotea).

Noi abbiamo parlato con lei e ci ha rilasciato questa interessante intervista.

La strana bottega del Signor Balajj recensione

Fiammetta Rossi

Intervista a Cura di Alessandra Di girolamo

Ciao Fiammetta, come e quando nasce “La strana Bottega del signor Balaji”?

Nasce esattamente un anno fa mentre, con mio marito, parlavamo delle nostre scelte giovanili. Al tempo della mia adolescenza volevo fare la giornalista, ma questo richiedeva uno sforzo in tempo e denaro che non potevo permettermi, scelsi quindi ragioneria perché al termine sarei potuta andare a lavorare subito. Però il tarlo è sempre rimasto: cosa avrei dato per fare Lettere all’università e poi una scuola di giornalismo? Iniziammo a giocare alla storia dei desideri. A cosa avremmo, oggi, rinunciato per realizzarli;

E con questo libro rigiro la domanda ai ragazzi, ma soprattutto alle loro famiglie che dovrebbero essere le prime a ‘captare’ i talenti dei loro figli e saperli indirizzare per tempo.

Hai studiato dei testi per approfondire usanze, costumi e tradizioni delle civiltà orientali?

Ho chiesto ad una mia amica del Bangladesh, e da lei ho saputo che c’è molta superstizione in certe regioni.  Poi naturalmente sono andata in biblioteca e mi sono documentata su certi usi: ad esempio come preparano il thè, oppure, che dolci amano servire, o cosa indossano le donne.

“Una mente oppressa dal passato è una mente destinata a soffrire”, ci spieghi meglio questo concetto?

È un concetto bengalese anche questo. Ma appartiene a tutti noi. Significa che siamo esseri umani eretti e con il viso rivolto davanti a noi, quindi verso il futuro. Non possiamo piangerci addosso per quello che è stato, o sarebbe potuto essere.  Significa che il passato sta bene dov’è: dietro di noi. Buono o brutto che sia stato, è passato. E ora dobbiamo guardare avanti, altrimenti saremo destinati a soffrire.

Tu, Fiammetta donna, hai paura di inseguire i tuoi sogni? Hai paura di essere felice?

Non ho paura di essere felice, ma ci vuole coraggio per inseguire i propri sogni.  La paura fa parte di noi, ci fai i conti ogni giorno, in ogni scelta piccola o grande che sia. Dobbiamo imparare a conviverci, ma soprattutto, dobbiamo imparare a fare affidamento più sul coraggio che sulla paura di non riuscire perché ci sono dei treni che vanno presi, anche se ignori la destinazione. Questo è il mio.

“Gli amici sono coloro liberi di separarsi senza mai lasciarsi”, cos’è per te l’amicizia?

Amicizia è fiducia. Se tradisci un’amicizia tradisci la fiducia che qualcuno aveva riposto in te. Ho amici ventennali che non vedo da anni perché vivono in città diverse, ma questo non ci impedisce di sentirci. Quindi sì, possiamo vivere lontani, in continenti diversi a volte, ma se abbiamo costruito qualcosa, ebbene questo qualcosa non si romperà a meno che non saremo noi a distruggerlo.

Quali emozioni e momenti particolari hai ricevuto in regalo dal tuo romanzo?

L’emozione più grande è incontrare le persone e sentirsi dire che hanno sofferto, amato, pianto e riso assieme ai protagonisti. Insomma, che sono riuscita a comunicare con loro. Era questa la mia sfida più grande.

Tu che genere letterario preferisci? Quali sono i tuoi autori preferiti?

Adoro i romanzi storici e di avventura. Ultimamente anche i Thriller. Ho amato profondamente il Conte di Montecristo di Dumas e Orgoglio e Pregiudizio di J. Austen e poi mi sono innamorata de I promessi sposi del Manzoni che ho riletto da pochissimo. Tutti i personaggi hanno una forza e un carattere che ammiro e che mi fa sognare ogni volta che li leggo.

Quali soni i tuoi progetti per il futuro? Ci sarà un sequel o qualcosa di diverso?

Sono in valutazione con un altro romanzo, sempre per gli adolescenti, ne sto scrivendo un terzo… insomma c’è tanto da fare. Il sequel? Non lo so onestamente…. Ho sempre paure delle zuppe riscaldate. Però mai dire mai!

Cosa pensi dei social come veicolo pubblicitario?

Sono un ottimo veicolo per la pubblicità, purché dopo si vada ad approfondire il tema. Ad esempio, il social mi rende noto il titolo di un argomento, poi però occorre andare in profondità per conoscerlo meglio ed evitare i qualunquismi e la superficialità della ‘notizia’ data dai titoloni senza approfondimenti. E quello dipende da me, non dal social. Mi spiego?

Cara Fiammetta vuoi aggiungere qualcosa prima di chiudere l’intervista?

Voglio ringraziare mio marito che mi ha spronata più d’ogni altro e vorrei che davvero, i ragazzi inseguissero i propri sogni contrastando Il cinismo strisciante che, subdolo, uccide le aspirazioni e crea ovunque indifferenza e sprezzo dei valori.  Ricordiamoci che, da che mondo è mondo, sono i sognatori che ci hanno salvato dall’estinzione, non certo i pessimisti (o i cinici).

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