Intervista a Davide Ioime

Intervista a Davide Ioime

Davide Ioime è nato a Milano, città dove attualmente risiede. Lavora per una multinazionale e nel tempo libero legge, corre in bicicletta e scrive. Pubblicare un libro è sempre stato il suo sogno. Circa due anni fa è riuscito nell’intento con il romanzo “Somewhere I belong”,una storia d’amore e d’amicizia dai contenuti vagamente autobiografici. Sulle ali dell’entusiasmo ha scritto e pubblicato anche il sequel “Un attimo ancora” racconto di fantasia ma con un costante contatto con la realtà. La sua ultima e più recente opera dal titolo “Il Passato è imprevedibile” raccoglie in un unico volume le due storie precedenti con l’aggiunta di alcuni contenuti inediti. I personaggi dei suoi romanzi rappresentano quello che di bello vorrebbe trovare nelle persone. Quando gli è capitato di riuscirci ha trasportato la realtà nella finzione, con una naturalezza tale da spingere il lettore a desiderare di incontrare almeno una volta nella vita Alessia o chiacchierare amabilmente con Agnese.
Davide lettore ama Pirandello e Zafon, ma non disdegna scrittori meno impegnativi e letture più leggere. Ultimamente si è dedicato alla lettura di autori emergenti conosciuti sui social,con i quali ha instaurato un rapporto di collaborazione reciproco molto costruttivo.Al momento sta concentrando le sue energie nella stesura di un noir ispirato a un fatto di cronaca di qualche anno fa che lo ha profondamente colpito.

Noi abbiamo parlato con lui e ci ha rilasciato questa bella intervista.

Intervista a Davide Ioime

Ciao Davide benvenuto nel nostro blog

Somewhere I Belong” e “Un Attimo Ancora” uniti in un unico libro “Il passato è imprevedibile”, da cosa nasce questa scelta?

“Il passato è imprevedibile” nasce dalla necessita di creare un’opera completa. Unire le due storie ha fatto sì che il risultato fosse un romanzo pieno e compiuto, rivisto in alcune parti, frutto dell’esperienza acquisita e del contributo dei lettori. Credo che affrontare il mercato con un’opera pensata e scritta nella sua interezza sia un atto dovuto nei confronti di chi ama leggere, che ora può finalmente godere di questa lettura senza dover acquistare due libri.

Daniel, il protagonista del tuo romanzo, ha una personalità molto delicata e sensibile, un uomo che vorrebbe ricordare al mondo che la sensibilità non è donna ma umana. Dove finisce Daniel e dove comincia Davide Ioime?

È innegabile che nel romanzo ci sia una certa parte autobiografica. Davide quando racconta Daniel parla di sé stesso, delle esperienze che ha vissuto e di quelle che vorrebbe vivere. La sensibilità è certamente umana, non solo donna, e la letteratura ne è testimone.

Alessia, donna bellissima e di successo con una carriera brillante davanti a sé, una donna che potrebbe essere felice ma che in realtà non lo è … secondo te quante donne potrebbero rispecchiarsi in Alessia?

Credo, nella mia vita, di aver incontrato Alessia più di una volta. Lei è lo specchio della “donna in carriera” ma è differente da quella che si raccontava al cinema negli 80 e 90. Quel personaggio ci veniva rappresentato come una donna appagata, che ce l’aveva fatta nonostante le molte difficoltà.  Alessia invece è una donna fragile, intelligente e dinamica, la cui bellezza talvolta è stato quasi un ostacolo. L’educazione ricevuta le ha imposto di raggiungere traguardi a cui forse non ambisce veramente. Forse il suo desiderio è quello di riuscire ad amare chi l’ama e di trovare il suo posto nel mondo.

Leggendo la prima parte del libro e approfondendo la seconda, si nota un radicale cambiamento nella personalità del protagonista, vuoi spiegarci meglio questa evoluzione interiore?

Più che un radicale cambiamento lo definirei un’evoluzione che completa un percorso di crescita. La prima parte ci narra una storia d’amore vissuta nella sua completezza. La seconda racconta le conseguenze di questo amore. Dal punto di vita dello stile, del modo di raccontare, sicuramente ha giovato l’esperienza acquisita. Per me vale il detto “scrivendo s impara a scrivere”.

Hai scelto Palermo per raccontarci parte del tuo romanzo, perché?

Ho voluto omaggiare questa città e la Sicilia più in generale come tributo alle decine di lettrici che mi hanno sostenuto che sono nate e vivono lì.

Il finale colpisce molto, ha un effetto incisivo sul lettore che rimane sospeso con il libro tra le mani un paio di minuti per metabolizzare il tutto; naturalmente non ti chiediamo di approfondire ma soltanto sapere se qualcuno ti ha aiutato o ispirato nella conclusione del tuo romanzo.

Ho passato giorni e giorni a pensare quale potesse essere una conclusione all’altezza delle mie aspettative. Sottolineo ”mie” perché non amo i finali scontati, piuttosto mi affascina il “coup de théâtre” quello che rende il finale inaspettato. Per rispondere alla domanda, non ho ricevuto suggerimenti precisi, ma sono diverse le situazioni che mi hanno regalato momenti d’ispirazione.

Davide cosa ha rappresentato per te questo prezioso progetto?

Il raggiungimento di un traguardo o, per dirlo in maniera più romantica, la realizzazione di un sogno.

Ci sarà un altro in libro prossimamente? Hai programmi in merito?

Scrivere è la mia passione. Una forma d’espressione che mi concede sfogo e mi regala soddisfazioni. Sto lavorando a un genere diverso, un noir, ispirato a un fatto di cronaca di qualche anno fa che mi colpì profondamente.

C’è qualcuno in particolare nella tua vita che vorresti ringraziare proprio adesso?

Ringrazio tutti coloro che hanno trovato e troveranno il tempo e qualche euro per acquistare e leggere il mio romanzo, perché dimostrano interesse e sensibilità comuni e affini a me che dedico buona parte del mio tempo libero a comprare libri e a leggerli.

Il mondo dei social quanto è importante per te? Se ti chiedessi di elencarmi gli aspetti positivi e negativi di questa realtà virtuale?

I social sono uno strumento potente, sia nel bene che nel male. Nella mia esperienza ho incontrato persone che mi hanno aiutato a farmi conoscere facendo pubblicità alle mie opere. Ovviamente esiste l’altra faccia della moneta, quella delle invidie, dei clan e delle malefatte.  Personalmente non ho mai pilotato una recensione o un commento. Lascio che sia il lettore a farlo, secondo coscienza.

C’ è qualcosa che vorresti aggiungere prima di salutarci?

Siete la parte buona del mondo dei social, continuate a lavorare seguendo la vostra strada che mi sembra quella giusta. Grazie di cuore per lo spazio che mi avete dedicato.

Ti ringraziamo di essere stato con noi .

Intervista a cura di Alessandra Di Girolamo

 

 

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