Insieme possiamo tutto ve lo presentiamo con un’intervista alle autrici Nancy Urzo e Palma Caramia

Hello drunk! Oggi vi presento un libro scritto a quattro mani!
“Insieme Possiamo tutto” è un libro che potremmo definire pedagogico, scritto da Nancy Urzo e Palma Caramia. Prima di entrare nel vivo del romanzo conosciamo le autrici…

Ragazze, prima di tutto chi siete, presentatevi!

Ciao a tutti! Ci chiamiamo Nancy e Palma. Nancy è una scrittrice, mentre io sono una Book Blogger.

Il libro gira intorno ad un argomento tristemente attuale: il bullismo. Cos’è? Secondo l’enciclopedia “il bullismo è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, di natura sia fisica sia psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l’atto in questione, come bersagli facili e/o incapaci di difendersi”.
Ma per sapere davvero cosa sia bisogna parlare con una vittima.

Quanto c’è di autobiografico in queste 120 pagine? Siete mai state vittime di bullismo?

Di autobiografico del libro c’è poco, ed senza dubbio, ciò si riferisce al tipo di emozioni che provano le protagoniste durante la storia. Sì, siamo state vittime di bullismo.

Vittima. Non mi è mai piaciuto questo termine e non mi sono considerata mai tale, eppure per circa cinque anni (arrotondiamo va) lo sono stata. Prese in giro, cattiverie gratuite, violenze, risate di scherno… per chi è vittima di bullismo la scuola, che dovrebbe essere un luogo protetto, un’isola felice, diventa un inferno. Qual è il dolore più grande? L’isolamento, l’incomprensione, la solitudine, non avere amici. “La voglia di amare e di essere amati, il valore dell’amicizia, il rispetto e il nostro grande nemico, il bullismo”.

Come e quando è nata la vostra amicizia?

Ci siamo conosciute tramite i social, Palma ha scelto di recensire il mio libro sul blog. Tra una chiacchiera e una risata, non ci siamo più separate.

Io sono una delle fortunate, si perchè io sono sopravvissuta a tutto questo, ma molti non ce l’hanno fatta. Parlo di tutti quei ragazzi che, vessati senza pace, hanno scelto la morte, vedendo in essa l’unica soluzione per mettere fine al dolore. Una piaga sociale dalla quale non riusciamo a liberarci, forse perchè non lo vogliamo davvero? Forse non si da’ il giusto peso a quello che, a tutti gli effetti è un crimine? Forse si continua a prendere sottogamba un fenomeno che invece, vergognosamente, nel 2020 prende sempre più forza, giorno dopo giorno?

Come è nata l’idea di scrivere un libro a quattro mani e perchè avete scelto questo tema?

In verità non ci siamo organizzate e obbligate a pensare questa trama. Ci siamo sentite libere di creare senza limiti o vincoli.

“Starle accanto era un vero e proprio elisir di gioia”.
Certo, per fortuna in molti superano gli anni del liceo, si liberano del bulletto di turno e continuano per la loro strada ma… anni e anni di cattiverie gratuite non lasciano indenni, non si cancellano con un colpo di spugna ed io non mi vergogno a dire che, dai quattordici anni in poi, non ho più avuto un momento di spensieratezza, ancora oggi non mi fido di nessuno per colpa di quattro ragazzini che a malappena sapevano scrivere il loro nome, che erano bravi a collezionare 3 e 4 e che però… magicamente… non sono mai stati toccati da un professore, mai puniti dal dirigente e si sono anche diplomati con voti di tutto rispetto. Chi mi ripaga di tutto questo? Chi potrà mai restituirmi la mia adolescenza? Mi sono stati rubati i migliori anni della mia giovinezza, oggi, dopo essermi riscattata dal mio ruolo di “emarginata” studiando e impegnandomi per raggiungere dei risultati nella mia vita, molti professori mi hanno chiesto scusa, i miei ex aguzzini abbassano la testa quando mi incrociano ma … non è abbastanza… e mai nulla lo sarà.

Per la realizzazione dei personaggi secondari, come i bulli, i professori o il preside, vi siete ispirate a personaggi realmente esistiti o è stato tutto frutto della vostra immaginazione?
Per la realizzazione dei personaggi non ci siamo ispirate a persone reali, ma è stato tutto un frutto della nostra immaginazione.

Insomma, la vera causa del bullismo è l’indifferenza delle istituzioni, quando un ragazzo sceglie il suicidio a causa dei maltrattamenti subiti non bisogna puntare il dito solo contro gli altri ragazzi ma, prima di tutto contro le famiglie, responsabili al 100% dell’atteggiamento criminale dei loro pargoli, e poi contro i professori… comodo indossare i paraocchi no? Ma fare il docente è molto di più, se non siete pronti forse … dovreste cambiare lavoro.

Ciò che mi ha colpita di “Insieme possiamo tutto” è stato che, forse per la prima volta, qualcuno ha avuto il coraggio di puntare il dito contro le istituzioni, sottolineando la responsabilità di professori e dirigenti. “Eccolo, era quello il modo in cui gli adulti risolvevano i problemi, nota sul registro e fuori dall’aula” o ancora ” – lei sapeva tutto dall’inizio e non ha fatto nulla?-
-siamo in un liceo, mi aspetto che risolviate le vostre questioni tra di voi”.

Secondo Palma e Nancy quanta colpa hanno gli adulti e cosa si potrebbe fare nelle scuole, e in famiglia, per arginare questo fenomeno?
Gli adulti hanno una grande fetta di responsabilità, e molto probabilmente nemmeno se ne rendono conto, spesso il motivo di questa “distrazione” è proprio la mancanza di tempo per via del lavoro. Un modo per arginare il “problema” sarebbe (da parte della scuola) organizzare degli incontri dove i genitori e figli parlano liberamente, senza sentirsi giudicati. E se la scuola non intendesse far parte di questa soluzione, spetta ai genitori entrare in empatia col figlio/a e fare in modo che ci sia un buon dialogo

Altro tassello: le famiglie. “Si stavano perdendo tutti i miei traguardi, ma cosa potevo dirgli?” Di solito si pensa sempre che la vittima sia un ragazzo di buona famiglia, molto coccolato e il bulletto invece è così crudele perchè alle spalle non ha nessuno, ha problemi personali, economici, familiari. Ebbene, sfatiamo anche quest’altro mito: non è vero. Spesso i viziati e i fin troppo coccolati sono proprio i bulli, spesso il loro appartenere ad una determinata famiglia li salva da punizioni e voti bassi ma a quale costo? Un prezzo altissimo per le vittime e per il bullo stesso, il mondo non è un parco giochi e prima o poi quel ragazzo si schianterà contro la dura realtà. Palma e Nancy sono innovative anche in questo.

Di solito quando si affronta la tematica del bullismo si parla anche dell’interazione dei ragazzi con i propri genitori. In questo caso invece le famiglie sono totalmente assenti, come mai questa scelta?
Perché succede moltissime volte che persone adulte, trascinate dalla quotidianità e dai mille problemi, evita di osservale cosa succede intorno a loro. Un ragazzo vedendo questo atteggiamento, dal proprio punto di vista, tende a percepirlo come disinteresse.

Salvagenti affettuosi/ in una marea di squali e tempeste”. Sono i versi di una delle meravigliose poesie che corredano, insieme ai disegni, questo libro. Il volume infatti è arricchito da liriche e illustrazioni che seguono il climax della narrazione, partendo dal buio e arrivando… alla luce? Beh per scoprirlo dovrete leggerlo.

Scrivere in due non è semplice, bisogna essere d’accordo sullo stile, sulla trama, sulla copertina e su un milione di altre cose. Voi come vi siete organizzate? Avete curato tutto insieme o vi siete divise i compiti? Anche perchè, abitando lontano, non dev’essere stata una passeggiata…
Abbiamo applicato una tecnica semplicissima…tanta ma tanta fiducia. Abbiamo diviso i compiti considerando i punti di forza di entrambe e lavorando di squadra, senza mai superare o primeggiare su nulla.

Come sono nate poesie e disegni? Prima, dopo o insieme alla prosa?
Vista la prima esperienza in merito, ho preferito dare libero sfogo ad una veterana come Nancy e lasciarmi trascinare dalle emozioni di conseguenza. Le parole sono uscite da sole.

Il libro racchiude però un grande messaggio di speranza e proprio per questo credo che il pubblico ideale sia quello liceale. Queste pagine non solo danno forza alle vittime, ma danno anche una lezione di vita ai bulli e spunti di riflessione ai docenti. Terzo protagonista del libro è la passione, la passione per la fotografia di Palma e quella per la scrittura di Nancy “Per me, la scrittura è una forma di passione e felicità”.

Da uno a dieci, quanto sono importanti le passioni, un hobby o uno sport, nella vostra vita e quanto potrebbero aiutare i giovani? Con mezzi e possibilità illimitate… cosa realizzereste all’interno di una scuola per bandire il bullismo?
Sono importantissimi gli hobby e le passioni, ci aiuta a crescere, e a creare dei legami forti come l’amicizia. Come dicevo prima, realizzerei durante le ore di scuola degli spazi dedicati al dialogo.

La copertina: è davvero unica e particolare, quindi… voglio sapere tutto!
Lo si capisce quando, dopo tanta sofferenza pensi che è tutto perduto, ma poi alzi il capo, e ti rendi conto che una persona come te ti sorride e ti tende la mano. Ti rendi conto senza parlare che quella persona può capirti e che assieme potete sostenervi.

C’è una frase che mi ha colpito più di tutte e, siccome è anche una domanda, ve la giro a voi, per chiudere in bellezza: “in che modo, e quando, una vittima di bullismo, capisce che non si è soli a lottare dinanzi a questo fenomeno così persistente e duro da sconfiggere”?

Lo si capisce quando, dopo tanta sofferenza pensi che è tutto perduto, ma poi alzi il capo, e ti rendi conto che una persona come te ti sorride e ti tende la mano. Ti rendi conto senza parlare che quella persona può capirti e che assieme potete sostenervi.

Mi aspetto di vedere questo libro fra i banchi di scuola, parafrasando una celebre frase cinematografica “non è il racconto che meritavamo, ma quello di cui avevamo bisogno”.
Al prossimo boccale di lettere! La vostra Arte_alla_spina ?
Cheers ?

Pubblicato da Raffaella Iannece Bonora

Raffaella Iannece Bonora, autrice del libro "La Tavola degli Otto", si occupa, come freelance, di arte, musica, spettacolo, cinema, teatro, moda, letteratura ed eventi culturali. Gusti personali? Non è facile.dover scegliere un solo romanzo o una sola pellicola ma ci provo...Libro preferito? "Il Grande Gatsby"! Film? "La leggenda del pianista sull'oceano". Musica? Bruce Springsteen! Teatro? Shakespeare, sempre e comunque ❤ Su instagram mi trovate come arte_alla_spina e raffaella_iannecebonora_author

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