Il treno di cristallo di Nicola Lecca

il treno di cristallo

Il treno di cristallo

Nicola Lecca
A Broadstairs, incantevole villaggio della costa inglese, Aaron lavora come apprendista nella storica gelateria Morelli e vive in simbiosi con Anja: una madre depressa e protettiva che gli tiene nascosta l’identità del padre e nulla racconta di Zagabria, la città dalla quale sono fuggiti quando lui era piccolo. Fortuna che Gennarino, il suo migliore amico, è un vulcano di allegria e colora di ottimismo il grigiore trasmesso dalla malinconia di Anja. Dal canto suo, Aaron ha imparato a essere felice con poco. Gli bastano il sapore del gelato al mandarino, le passeggiate solitarie lungo le scogliere a strapiombo sul mare e le conversazioni con Crystal, la ragazza che ama. Si sono conosciuti online e la loro relazione va avanti da più di un anno: ma è soltanto virtuale. Ogni volta che lui cerca di organizzare un incontro, lei trova mille scuse per rimandare. Eppure Aaron preferisce la sua presenza incompleta al dolore della solitudine. Finché un evento inatteso sconvolge tutto. Dalla Croazia arriva la lettera di un notaio che annuncia ad Aaron la morte di quel padre che gli è sempre stato tenuto nascosto, e lo invita a raggiungere Zagabria per l’apertura del testamento. In treno, grazie a un biglietto di Interrail. Sprovveduto e impreparato alla vita, Aaron affronterà con coraggio la sua piccola Odissea alla ricerca della verità. Dall’Inghilterra a Zagabria passando per Amburgo, Praga, Lubiana, Bratislava e Szentgotthárd si incontrerà finalmente col mondo: che lo metterà alla prova, fra rischi e tentazioni, offrendo in cambio incontri inattesi e immensa bellezza. Con la sua scrittura cesellata e limpidissima, Nicola Lecca crea un’appassionante fiaba contemporanea. L’ingenuità del suo protagonista, ricco soltanto dei suoi desideri, dà vita a pagine scintillanti che ci offrono la disarmante purezza di uno sguardo nudo: capace di illuminare la complessità del mondo, evidenziando i paradossi delle relazioni online e le ipocrisie delle tante trappole tese per trarre profitto dalle nostre solitudini.
Scrittore nomade che ha abitato a lungo a Reykjavík, Visby, Barcellona, Venezia, Londra, Vienna e Innsbruck.
La sua raccolta di racconti “Concerti senza Orchestra” (Marsilio 1999) è stata finalista del premio Strega.
All’età di ventisette anni ha ricevuto il premio Hemingway per la letteratura.
Ha scritto, fra l’altro: “Ritratto Notturno” (Marsilio 2000), “Ho visto Tutto” (Marsilio 2003), “Hotel Borg” (Mondadori 2006), “Ghiacciofuoco” (Marsilio 2007), “Il corpo odiato” (Mondadori 2009), “La piramide del caffè” (2013).
I suoi saggi filosofici “L’amore perduto per l’attesa” e “Di quasi tutto non ci accorgiamo” sono stati pubblicati in olandese dal Nexus Instituut di Tilburg.
Le sue opere sono presenti in quindici Paesi europei.

Introduzione

Quando si è bambini, non si ha un’immagine chiara del mondo e ci si lascia cullare dalla voce calda dei genitori che raccontano le fiabe, regalando una proiezione illusoria di esso, dove inevitabilmente male e bene sono sempre in lotta tra loro ma alla fine quest’ultimo vince su tutto . Ė per questo che crescendo molti di quei bambini diventano lettori, appassionati di storie per emozionarsi, per vivere la vita di qualcun altro ma soprattutto per ritagliarsi in questa nuova esistenza un momento per sè, per volersi bene, per ritrovare quelle sensazioni e poter volare sulle ali di un sogno . Ė questa la magia della lettura, perchè la vita è un dramma in divenire e spesso non siamo adeguatamente preparati. Quando si cresce e finalmente si aprono gli occhi per la prima volta, avviene il primo crollo delle certezze, perchè si capisce che il mondo è completamente diverso da come c’era stato raccontato. Il volto del giovane si riempie di lacrime, di rabbia e di dolore ma soprattutto di smarrimento perchè non sa cosa fare. Un ennesimo atto d’amore dei genitori che cercano di ritardare il più possibile questo momento, mentre su quello sguardo smarrito aleggia il peso di una domanda che resta in sospeso: perchè mi hai fatto nascere ? Ė per questo che ognuna delle tre parti in cui è diviso Il treno di cristallo inizia con alcuni versi del poeta russo Vladimir Majakovskij che è stato anche un grande drammaturgo . Ė a lui che Nicola Lecca chiede di accompagnare il lettore per sintetizzare attraverso i versi della celebre poesia “All’amato me stesso ” il grande spettacolo che è stato preparato. L’autore si rivela essere un appassionato di musica classica e per questo culla il lettore con dolci note melodiose tra cui si segnala ” I ciclopi ” del compositore francese Rameau che racchiude il ritmo incalzante delle fasi vitali. Si resta rapiti dalla copertina del romanzo, una comunione simbolica tra cielo e terra attraversata da un binario che rappresenta non soltanto il passaggio tra il passato remoto e il futuro da scrivere ma anche la solidità della vita che in un punto imprecisato si frantuma e appare in tutta la sua estrema fragilità. Si richiamano i frammenti dello specchio che dà inizio alla Regina delle nevi, ma se nella fiaba di Andersen tali frammenti, modificano l’animo e le personalità dei personaggi, qui, li costruiscono. Il binario di Lecca può trasformasi anche per i personaggi e per i lettori nel ponte dell’attesa perchè costringe entrambi a camminare sospesi creando un magico collegamento tra realtà e fantasia .

Aneddoti personali

Sono approdato al mondo di Lecca per caso, come accade sempre quando ci si sorprende, una telefonata al caro amico Giuseppe, un confronto sulle letture, un commento sulle ultime uscite ed ecco mi consiglia questo libro. Leggo la trama e ne resto folgorato, vi assicuro che non è facile trovare autori con una preparazione culturale così raffinata ma soprattutto che conoscono bene l’arte del dosaggio, perchè saper dosare le parole è un’arte. Con i temi affrontati l’autore avrebbe potuto osare di più, premere l’acceleratore invece tutto questo non accade. Lo scrittore, infatti, ha un profondo rispetto verso se stesso, i personaggi e i lettori. Si ha come la sensazione che l’autore entri nella vita dei suoi personaggi in punta di piedi e chieda il permesso di raccontare facendo immedesimare il lettore a tal punto da avvertire odori sapori e sensazioni sulla sua pelle. In chiusura di questo spazio ringrazio il mio amico per avermelo consigliato e l’autore per avermi emozionato. Questa recensione è il mio atto d’amore nei suoi confronti. Credo che questo sia il modo più autentico e bello per rendere omaggio alla sua anima pura e gentile .

Recensione

Il treno di cristallo è un titolo reale e metaforico allo stesso tempo . Ė il mezzo per Aaron Ancic di viaggiare, scoprire se stesso e dare una risposta a tutti gli interrogativi che riempiono la sua giovane esistenza. All’interno del romanzo sono presenti diversi riferimenti letterari, elencarli tutti non è possibile per questo voglio risaltarne tre. Quando s’inizia il romanzo, ti chiedi spontaneamente dove sono andato a capitare ?Questo accade perchè l’autore utilizza una tecnica narrativa denominata in medias res, cioè decide di raccontare nel mezzo dell’argomento, appaiono personaggi che non ti aspetti e vai a caccia di un senso che si sdogana lentamente. Ogni personaggio sembra uscito dal ” Ciclo dei vinti ” di Verga vuole,infatti, migliorare la sua condizione sociale rimanendo puntualmente schiacciato da qualcosa. Aaron è un giovane diciottenne che ha lasciato la scuola per occuparsi della famiglia, lavora nella gelateria locale e la sua vita appare priva di eventi degni di nota, ha una madre di nome Anja una donna bellissima ma trascurata afflitta da depressione cronica. Anja è una presenza opprimente nella vita del figlio e nasconde un segreto inconfessabile.La vita di Aaron è condizionata dalla madre e fatica ad avere relazioni interpersonali con gli altri al di fuori dei colleghi della gelateria, tra cui spicca Gennarino un ragazzo napoletano saggio e pragmatico che rappresenta l’elemento comico del romanzo, utilizzato dall’autore per allentare in determinati punti la tensione narrativa. Avendo pochi amici Aaron si rifugia nelle chat e si convince di essere innamorato di Crystal senza averla mai vista, il personaggio assume la funzione di entità misteriosa fino a una drammatica verità che si rivela il vero tocco di classe del romanzo. Anja ha raccontato al figlio che il padre è morto da tanti anni, ma un giorno arriva per il giovane una lettera dal notaio Porcic che lo invita a Zagabria per aprire il testamento del padre, il famoso pianista Borna Barcic. Da questo momento in poi s’intrecciano gli altri riferimenti letterari rappresentati da Dickens e Vittorini. C’è un chiaro riferimento a Dickens perchè il protagonista vive a Broadstairs cittadina inglese cara all’autore e anche per le tematiche, giovani costretti a vivere in povertà, spesso orfani o con genitori assenti e il mondo esterno che li tenta continuamente mettendoli in difficoltà. Nicola Lecca in questo libro richiama Vittorini perchè Aaron Ancic è un moderno Alessio Mainardi, protagonista del primo romanzo dell’autore siciliano “Il garofano rosso “. Il treno di cristallo, infatti, è un romanzo di formazione. Borna vuole che il figlio prima di aprire il testamento viaggi e conosca quel mondo che la madre con il suo essere iperprotettiva gli ha precluso. Il giovane spaesato e insicuro compie tre tappe fondamentali prima di arrivare a Zagabria che sono Amburgo, Praga e Bratislava. Ad Amburgo conosce la sfrenatezza e l’eccitazione del piacere, entra in contatto con i bordelli e affronta le prime pulsioni. A Praga resta affascinato dalla città e conosce l’ambizione che nasce attraverso il gioco d’azzardo, apprendendo che una medaglia ha sempre due facce. A Bratislava conosce la mercificazione del corpo e la tentazione del denaro. In questo lungo viaggio Aaron si forma come persona tra tentazioni, pericoli bellezza, lusso, miseria sregolatezza, contrasti e apparenze incontra un personaggio – specchio rappresentato dalla suora che lo costringe a guardarsi dentro e a comprendere che il mondo può essere visto da diverse angolazioni,giovani come lui che lo introducono negli ambienti della droga e per finire la dolce Colette che potrebbe rappresentare l’abbandono al fittizio e il battito reale del cuore. La prosa di Nicola Lecca non è affatto leggera come potrebbe sembrare, visto che un’altra caratteristica dell’autore è la brevitas perchè ha bisogno di tempo per entrare nelle vene, ma quando accade, non lo dimenticherete mai più . Ė un romanzo dalla geografia netta che lascia lo spazio a una sorprendente antropologia emotiva. Un romanzo che si sofferma su colori e sapori ma soprattutto sulla solitudine dell’animo umano sempre in bilico a causa della tentazione di cadere nel baratro della perdizione. Ecco che si torna alla domanda iniziale e ogni genitore risponderebbe: ti ho fatto nascere per essere migliore di me. Ogni personaggio de Il treno di cristallo impara a vivere a colori e il bianco e il nero del pianoforte si fondono per regalare un nuovo inizio .

Conclusioni

Consiglio questo libro a tutti coloro che vogliono regalarsi un’emozione, l’autore dalla penna gentile non può mancare nelle vostre librerie.

Recensione di Francesco De Filippi

Pubblicato da Francesco De Filippi

Mi chiamo Francesco De Filippi un giovane siciliano da poco dottore in Filologia moderna e italianistica . Il settore umanistico non è una passione ma il motore della mia esistenza . Il teatro e i libri mi hanno salvato la vita dalle difficoltà e credetemi sono state tante . Aspirante scrittore con la voglia di insegnare sperando di trasmettere tutto l'amore che ho per i libri . Le persone e gli amori vanno i libri restano , sono i nostri compagni più fedeli , non ci tradiranno mai e soprattutto ci permettono di sognare. Dobbiamo difendere i libri perchè nessuno può uccidere i nostri sogni . Accetto di far parte di questo blog perchè fin dalla prima volta mi sono sentito subito in famiglia . Mi sembra il posto giusto dove essere me stesso perchè posso condividere letture . Sapere che le persone acquistano i libri che consiglio mi rende felice , per questo non vedo l'ora di iniziare quest' avventura!! Un caro saluto Francesco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.