Il ragazzo di Berlino di Paul Dowswell

Il ragazzo di Berlino

Paul Dowswell
Germania, 1972. Alex Ostermann vive con la sua famiglia a Berlino Est. I genitori hanno credenziali irreprensibili per il regime, ma lui e sua sorella Geli non sposano interamente la propaganda sovietica e si ‟ostinano” a vedere del buono nella cultura occidentale. Alex è affascinato dalla musica rock, ascolta di nascosto i Rolling Stones e i Led Zeppelin e ha perfino formato una piccola band con i suoi amici. Geli, sempre vestita di nero e con le sue fotografie di edifici in rovina, mostra inclinazioni ‟decadenti”. A casa, i genitori fingono di disapprovare le passioni dei figli, mentre l’unica a parlare in modo critico del regime è la nonna. Alla fine, l’eccessivo ‟individualismo” dei ragazzi, pericoloso per la ‟causa socialista”, attira l’attenzione della Stasi, che comincia a tenerli d’occhio. Quando le pressioni diventano insopportabili, la famiglia Ostermann riesce a fuggire dalla Ddr, ma a un prezzo che Alex e Geli non sono disposti a pagare.
L’autore
Paul Doswell ha lavorato a lungo nell’editoria prima di diventare scrittore. Per Bloomsbury ha pubblicato una trilogia storica ambientata nell’Inghilterra dell’Ottocento. Con Feltrinelli “Kids” ha pubblicato Ausländer (2010), Il ragazzo di Berlino (2012; in “Up”, 2017), L’ultima alba di guerra (2013; in “Up”, 2016), Tra le mura del Cremlino (2014) e I figli del lupo. Berlino 1945: sopravvivere non è un gioco (2018).

Introduzione

In pieno regime totalitario sotto il controllo della Stasi, la storia di un ragazzo che vive in Germania dell’Est , che ama la musica e vorrebbe vivere in libertà, ma purtroppo vive a Berlino Est.

Aneddoti personali

Nel trentennale della caduta del Muro di Berlino che di fatto teneva imprigionati chi per sfortuna abitava nella parte sbagliata di Berlino, ero incuriosita di capire come poteva un giovane accettare di essere sorvegliato solo perché desiderava una vita normale.

Recensione

“Il ragazzo di Berlino” è ambientato nel 1972 nella DDR, in piena guerra fredda. Alex Ostermann è un adolescente che ama ascoltare la musica occidentale e suonare la chitarra. Basta questo a farlo ritenere un sovversivo dal regime e dalla Stasi, la polizia segreta della Repubblica Democratica Tedesca, la Germania Orientale, quella parte di Berlino al di là del muro.
Da qui cominciano le disavventure del ragazzo, seguito dalla Stasi, costretto dalle autorità ad interrompere gli studi dopo il liceo. Nella DDR, infatti, proseguire il percorso culturale dipende non solo e non tanto dai propri meriti scolastici, quanto dall’omologazione al partito ed alla vita socialista.
Alex appartiene ad una famiglia perfettamente integrata nella vita nella DDR, ma “purtroppo” sia lui che la sorella Geli amano pensare con la loro testa e non certo essere degli automi. Questo porterà tutta la famiglia a fuggire all’Ovest con ripercussioni pesantissime per i genitori.
Il romanzo racconta la vita oltre un muro senza senso, dove è vietato pensare e seguire le inclinazioni personali. L’intelligenza e l’individualismo, nel senso buono del termine, sono ovviamente invisi ad un regime che vuole e deve controllare la mente dei suoi cittadini.
La storia ha la giusta suspense che ti fa andare avanti nella lettura con piacere.
Tratta della vita di un ragazzo di sedici anni, ma anche di spionaggio e controspionaggio, propri della guerra fredda in atto in quegli anni tra blocco sovietico comunista e mondo occidentale.

Conclusioni

“Il ragazzo di Berlino” è un libro nato come letteratura per ragazzi, con una scrittura semplice e forse anche un po’ didattica, ma che riesce comunque a dare un quadro preciso della vita quotidiana dei cittadini della DDR. Un bel testo, ideale per i giovani, per far conoscere loro la storia recente, magari da far leggere anche a scuola, ma, nel contempo, una lettura adatta anche per gli adulti.

Voto

4/5

Recensioni di Santucci Elisa

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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