Il codice dei cavalieri di Cristo di Carmelo Nicolosi De Luca

Il codice dei cavalieri di Cristo di Carmelo Nicolosi De Luca

Il codice dei Cavalieri di Cristo di Carmelo Nicolosi De Luca, edito Newton Compton Editori. Se pensate che questo sia solo un thriller, mi spiace per voi, rimarrete molto delusi! Queste pagine sono una sorgente che sgorga cultura a tutto tondo.

Notevole lo studio ma anche l’approfondimento e la documentazione storica, religiosa, artistica presenti in questo romanzo. Si narra della fine dell’Ordine dei Templari, sostituita  dall’Ordine di Cristo, citando  papa  Clemente V, il re di Francia  Filippo il Bello, e colui che fece confluire i beni dei Templari all’interno del nuovo ordine:  Dionigi I, re del Portogallo. L’autore ci presenta un “giallo” che riesce a soddisfare anche i lettori più esigenti.

“ Questo luogo è impregnato di storia. Se queste pietre avessero voce udiremmo preghiere, imprecazioni, lamenti, urla di morte e di vittoria”.

L’arte che si respira tra queste pagine è una perla preziosa; si parla della bellezza della Sicilia , del regno normanno, delle millenarie eruzioni dell’Etna, dell’affascinante Siracusa, dell’incantevole Calarossa,  dell’abbazia di Thélema a Cefalù, dei templi di Agrigento, ma soprattutto del Monte Pellegrino (dove si trova il santuario di Santa Rosalia, patrona di Palermo), con le sue numerose e antiche grotte ( più di cento) e della loro suggestiva collocazione.

Ci vengono presentati anche monasteri , fortezze, chiese, torri che raccontano la storia di un posto altrettanto bello: il Portogallo.

Veramente sorprendente la descrizione minuziosa che lo scrittore dedica a ciascun monumento, avvalendosi di misteri e segreti che rendono ancora più avvincente la narrazione.

“Il pavimento era in maiolica con motivi floreali, il tetto decorato con scene di battaglie e di navi. In quella parete ci sono disegnate delle corde marinare e un’ancòra, simboli che spesso utilizzava Enrico il Navigatore, Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Cristo. Una stanza che esiste dalla prima metà del Quattrocento”.

Protagonista del romanzo è il vice questore palermitano Giovanni Barraco, che nonostante la sua giovane età, è riuscito a diventare una “ Leggenda” all’interno del suo ambiente.

“Collaborazione con il capo della Mobile era motivo di prestigio. Le sue indagini facevano scuola”.

Il libro vedrà Palermo e Lisbona allineate per risolvere degli omicidi che sembrano essere collegati da un filo invisibile che conduce all’Ordine di Cristo.

Tutto ruota attorno a dei numeri  e simboli che debbono essere decifrati. Scrittura in codice che svela verità scomode da interpretare (linguaggio enochiano)

“ Se l’universo è costruito sui numeri, anche un antiuniverso doveva esserlo,che un’altra dimensione doveva esistere, che una materia doveva avere un’antimateria”. Fanno una distinzione tra chi reputano buoni, degni di stare accanto a Dio, e i cattivi, degni dell’inferno”.

Il livello di scrittura è alto e il ritmo incalzante contribuisce a creare quella suspense che “ costringe” il lettore a rimanere inchiodato sulle trecentottanta pagine per scoprire il colpevole o i colpevoli.

Alla fine della lettura si avverte un grande senso di smarrimento, di solitudine, di impotenza; i protagonisti diventano parte integrante di noi e noi di loro. C’è un coinvolgimento emotivo, come se si ragionasse assieme a Giovanni Barraco, a Célia (collega portoghese che affiancherà il vice questore per l’intera durata dell’indagine) e a tutti i colleghi coinvolti in questa intrigante e pericolosa avventura.

Particolare la personalità  del vice questore palermitano : una persona forte e determinata che ad un certo punto mostra le sue debolezze;  in fondo è sempre un uomo … sotto la divisa!

“Giovanni non hai mai fallito e non succederà neanche questa volta. Sei la stella polare della polizia italiana”.

Rassicurante il rapporto che si instaura tra colleghi italiani e portoghesi: rispetto , collaborazione, amicizia e non solo. L’autore ci presenta, con estrema eleganza, un rapporto d’amore che sboccia giorno dopo giorno e che regala al romanzo note di romanticismo  che, nel contesto ( omicidi, sangue, disperazione) lasciano una scia di delicata speranza che rende tutto più soave.

“ Non si trattava più di sesso. A poco a poco, in quei giorni insieme, legati da vicende impensabili, era subentrato qualcosa di più forte”.

Ovviamente al contesto religioso si associa quello del potere , del denaro e ci si rende conto di come i soldi riescano a cambiare l’anima di una persona. Spunti di intensa riflessione.

“ Quelli erano senza padre e senza Dio di fronte a milioni di dollari in ballo. Gli interessi erano più forti di una vita”.

Concludo questa mia recensione facendo i complimenti allo scrittore Carmelo Nicolosi  De Luca, autore  anche del bestseller “La Congiura dei Monaci Maledetti”,che non vedo l’ora di leggere!

Titolo : Il codice dei cavalieri di Cristo

Autore : Carmelo Nicolosi De Luca

Editore : Newton Compton

Collana : Nuova Narrativa Newton

EAN: 9788822727411

Prezzo : € 12

Carmelo Nicolosi De Luca è nato a Catania, ma vive a Palermo. dove scrive per ” Il Giornale di Sicilia”.
Ha lavorato per 23 anni al Corriere Della Sera. Ha curato inchieste e servizi, intervistando molti personaggi che hanno fatto la storia mondiale, tra cui Nelson Mandela. Si è dedicato solo al giornalismo fino a qualche anno fa, quando è tornato alla passione di scrittore,pubblicando ” L’Italia degli inganni”. L’autore è stato insignito, nella sua carriera, di numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali. La Newton Compton ha già pubblicato “La congiura dei monaci maledetti”.

La descrizione del libro

Palermo. Julien Brunner, docente di Geoscienze all’università di Losanna, mentre fa ricerche sul monte Pellegrino, s’imbatte in un cadavere sul cui petto sono stati incisi degli strani segni. Il passaporto di Brunner è in regola, ma a quanto pare Julien Brunner è morto la notte prima a Losanna. E il Brunner di Palermo sparisce nel nulla. Il giorno seguente, in una delle spiagge di Cefalù, vengono trovati i corpi di un uomo e una donna, vestiti con lunghe tuniche viola. Sul petto hanno segni simili a quelli della precedente vittima. Un rompicapo per il vicequestore Giovanni Barraco, capo della Squadra Mobile di Palermo, che ben presto si rende conto di essere alle prese con un intreccio che stritola chiunque tenti di capire. Gli omicidi sembrano infatti avere a che fare con dei numeri dettati da un sacerdote egiziano all’esoterista inglese Aleister Crowley, il fondatore dell’abbazia di Thélema, a Cefalù. Mentre Barraco brancola nel buio, alcuni indizi lo spingono a raggiungere Lisbona, dove Crowley ha vissuto. E dove si imbatte nei discendenti dei Cavalieri di Cristo, l’Ordine creato da re Dionigi i dopo la soppressione dell’Ordine dei Templari…

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