Il bordo vertiginoso delle cose di Gianrico Carofiglio

Il bordo vertiginoso delle cose di Gianrico Carofiglio

Quando il passato ritorna

Il bordo vertiginoso delle cose è un romanzo il cui titolo è preso in prestito da un verso di Robert Browing. Si tratta di una storia di formazione alla vita, densa di nostalgia dove la malinconia e l’amarezza sono palpabili e fanno da sfondo a tutto il romanzo. Dal raccordo emerge chiaramente la consapevolezza che l’essere umano è solito camminare sul bordo, sul filo delle cose, cercando di non cadere e sempre alla ricerca di un equilibrio difficile e precario.
Tuttavia guardando indietro, ci troviamo spesso ad accorgerci di quanto abbiamo perso; con la smania di mantenere questo equilibrio abbiamo finito per far si che la vita ci passa accanto senza che ce ne rendiamo conto e quando lo facciamo è ormai troppo tardi.
E’ quanto succede ad Enrico Vallesi, scrittore in crisi, mentre beve il caffè in un bar nel centro di Firenze come ogni mattina. Sfogliando distrattamente il giornale si imbatte in una notizia di cronaca: durante un conflitto a fuoco con i carabinieri, è rimasto ucciso un rapinatore, da poco uscito di galera; il nome della vittima è proprio Salvatore Scarrone, compagno di scuola ai tempi del liceo.
In un attimo l’articolo lo riporta con la mente alla fine degli anni Settanta e al periodo della sua adolescenza quando frequentava il Ginnasio Quinto Orazio Flacco. Ai tempi Enrico era un ragazzo timido e introverso che sperava di diventare uno scrittore di talento. Lo vediamo così intraprendere un viaggio per Bari, città dove ha trascorso la propria giovinezza prima di iniziare gli studi universitari; un viaggio di ritorno verso il proprio passato forse rinviato troppo a lungo, verso i luoghi della propria adolescenza. Al racconto del suo ritorno nella città dalla quale era partito si alternano i ricordi di Enrico, dell’amore perduto per la professoressa di filosofia e dell’amicizia tradita per Salvatore il ragazzo ripetente che lo aveva avvicinato alla violenza e alla criminalità.
Un viaggio lungo la memoria, per dare una risposta ai propri tormenti di adolescente quando si era trovato ad affrontare il mondo, i sentimenti, la politica, la violenza e le proprie passioni.
Ritornare a casa dal fratello e ripercorrere luoghi familiari consentiranno al protagonista di capire ciò che si era lasciato alle spalle e come oggi è diventata la propria vita, quella vita che ha portato al fallimento dopo il successo, quella vita che non è stata pienamente vissuta.
Nelle vie di Bari Enrico ritrova persone, passioni, luoghi ormai smarriti negli angoli della sua memoria e il lettore lo segue con piacere, interessato a questo percorso alla ricerca di se stesso.
Con riferimenti filosofici e citazioni di scrittori quali Fitzgerald, Dostoevskij, Pavese, Hemingway, Conrad e altri, Gianrico Carofiglio ci offre una lettura istruttiva. Con uno stile lineare e un linguaggio semplice è in grado di emozionare il lettore, dando profondità estrema ai propri personaggi.
Super consigliato e buona lettura.

Titolo : Il bordo vertiginoso delle cose

Autore : Gianrico Carofiglio

Editore : Rizzoli

Collana : Vintage

EAN : 9788817091763

Prezzo : € 9,90
Magistrato dal 1986, ha lavorato come pretore a Prato, Pubblico Ministero a Foggia e come Sostituto procuratore alla Direzione distrettuale antimafia di Bari. È stato eletto senatore per il Partito Democratico nel 2008. 
Il suo primo romanzo è del 2002, Testimone inconsapevole, edito da Sellerio. Con quest’opera Carofiglio ha inaugurato il legal thriller italiano. Il romanzo, che introduce il personaggio dell’avvocato Guido Guerrieri, ottiene vari riconoscimenti riservati alle opere prime, tra cui il Premio del Giovedì “Marisa Rusconi”, il premio Rhegium Iulii, il premio Città di Cuneo e il Premio Città di Chiavari. 
Sempre con protagonista Guerrieri, da Sellerio seguono nel 2003 Ad occhi chiusi (premio Lido di Camaiore, premio delle Biblioteche di Roma e “miglior noir internazionale dell’anno” 2007 in Germania secondo una giuria di librai e giornalisti) e nel 2006 Ragionevoli dubbi, premio Fregene e premio Viadana nel 2007, premio Tropea nel 2008. Nel 2004 Rizzoli pubblica il romanzo Il passato è una terra straniera, premio Bancarella 2005, da cui è tratto l’omonimo film prodotto da Fandango nel 2008.
Nel 2007 Carofiglio pubblica per Rizzoli con il fratello Francesco la graphic novel Cacciatori nelle tenebre, premio Martoglio. Nello stesso anno escono da Sellerio il saggio L’arte del dubbio e da Emons la versione in audiolibro di Testimone inconsapevole, con la voce dello stesso autore.
Nel 2008 gli viene conferito il Bremen Prize dalla radiotelevisione della città stato di Brema e il premio Grinzane Cavour Noir. Laterza pubblica Né qui né altrove ed Emons propone l’audiolibro di Ad occhi chiusi, sempre con la lettura dell’autore. Nel 2009 Nottetempo pubblica il dialogo Il paradosso del poliziotto.
Nel gennaio 2010 torna l’avvocato Guido Guerrieri nel nuovo romanzo Le perfezioni provvisorie, l’editore è Sellerio, seguito poi dalla lettura di Carofiglio nella versione audiolibro di Emons.
A maggio 2010 Rizzoli pubblica Non esiste saggezza, una raccolta di racconti con l’inedito Il maestro di bastone. Del 2010 anche un saggio intitolato La manomissione delle Parole, edito da Rizzoli. Del 2011 è Il silenzio dell’onda (Rizzoli). Nel 2013 è autore assieme a Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo di un volume di racconti intitolato Cocaina, pubblicato da Einaudi. Per Rizzoli invece esce Il bordo vertiginoso delle cose, e nel 2014 La casa nel bosco (scritto con il fratello Francesco). È ancora con Einaudi che pubblica nel 2014 il poliziesco Una mutevole verità e la nuova indagine di Guido Guerrieri La regola dell’equilibrio; sempre con Einaudi escononel 2016 Passeggeri notturni e L’estate fredda; nel 2017 esce Alle tre del mattino.
Premio Speciale alla carriera della XXVII edizione del premio letterario Castelfiorentino di Poesia e Narrativa 2016.
 
La descrizione del libro 
Un caffè al bar, una notizia di cronaca nera sul giornale, un nome che riaffiora dal passato e toglie il respiro. Enrico Vallesi è un uomo tradito dal successo del suo primo romanzo, intrappolato in un destino paradossale, che ha il sapore amaro delle occasioni mancate. Arriva però il giorno in cui sottrarsi al confronto con la memoria non è più possibile. Enrico decide allora di salire su un treno e tornare nella città dove è cresciuto, e dalla quale è scappato molti anni prima. Comincia in questo modo un avvincente viaggio di riscoperta attraverso i ricordi di un’adolescenza inquieta, in bilico fra rabbia e tenerezza. Un tempo fragile, struggente e violento segnato dall’amore per Celeste, giovane e luminosa supplente di filosofia, e dalla pericolosa attrazione per Salvatore, compagno di classe già adulto ed esperto della vita, anche nei suoi aspetti più feroci. Con una scrittura lieve e tagliente, con un ritmo che non lascia tregua, Gianrico Carofiglio ci guida fra le storie e nella psicologia dei personaggi, indaga le crepe dell’esistenza, evoca, nella banalità del quotidiano, “quel senso di straniamento che ci prende quando viaggiamo per terre sconosciute e lontane”. Romanzo di formazione alla vita e alla violenza, racconto sulla passione per le idee e per le parole, storia d’amore, implacabile riflessione sulla natura sfuggente del successo e del fallimento, “Il bordo vertiginoso delle cose” può essere letto in molti modi…
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.