“Il Boiaro”, di Carlo Silvano

“Il Boiaro”, Di Carlo Silvano

Carlo Silvano
“Il boiaro” è un romanzo che getta il lettore in medias res: la rivoluzione russa e la gestione bolscevica. Ne sono protagonisti Ivan, Anastasia, Igor, Aleksandr, Andrej. Ognuno pensa, vive e soffre il momento storico a proprio modo, accomunati dalla situazione contingente e dagli avvenimenti tragici che s’intersecano con i loro sentimenti, con le loro paure. Alle pause meditative, alle descrizioni del paesaggio russo, affascinante e misterioso, che assiste muto all’evolversi della storia, si succedono pagine infuocate, dove sangue e umanità, passione e rivolta, egoismo e solidarietà divengono lampi e tuoni personali nel temporale dei fatti del 1917.

Introduzione

“ La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è un’opera letteraria, un disegno, un ricamo; non la si può fare con altrettanta eleganza, tranquillità e delicatezza, o con altrettanta dolcezza, gentilezza, cortesia, riguardo e magnanimità. La rivoluzione è un’insurrezione, un atto di violenza, con il quale una classe ne rovescia un’altra” (Mao)

Aneddoti personali

Prima di entrare nel vivo della recensione occorre soffermarsi innanzitutto sul titolo del romanzo: “Il Boiaro”. Col termine Boiaro veniva indicato, tanto in Russia quanto in Romania, chi facesse parte dell’alta aristocrazia feudale. Originariamente, capi militari divennero poi grandi proprietari terrieri detentori di potere sui servi. L’egemonia dei Boiari cessò definitivamente nel 1917 con la Rivoluzione Russa.

Recensione

Protagonista principale di questo romanzo dello storico e sociologo Carlo Silvano, è Ivan, l’ultimo boiaro ai tempi dello Zar. Ci troviamo nella fredda Russia del 1917 ma pur non trattandosi di un romanzo storico, il lettore viene fagocitato dall’epoca storica narrata, dalla descrizione dei luoghi, dal candore e dal freddo della neve. Siamo nei primi mesi della Rivoluzione Russa, dove l’ultimo Boiaro, ex proprietario di una fattoria è costretto, per poter sopravvivere, ad abituarsi a una nuova realtà. Nuova vita, nuova identità. Di ritorno verso casa dove ad attenderlo ci sono la sorella Anastasia e la cameriera Nina, si imbatte contro un gruppo di bolscevichi che vanno facendo razzie tra quelle classi sociali cui, anche lui un tempo apparteneva. L’idea che le due donne possano essere state raggiunte dall’ira dei rivoluzionari ed essere state uccise lo fa sprofondare nel baratro della disperazione e, quasi come fosse in trance, inizia a ripercorrere con la mente i giorni “felici”, quelli in cui apparteneva alla classe sociale dei “padroni”. In questo andirivieni di pensieri tra passato e presente ci si ritrova immersi in una scrittura fortemente introspettiva, dove ci si rende conto di come, non solo tutto può cambiare da un momento all’altro, ma di quanta perversione è insita nell’essere umano e fino a che punto possa spingersi pur di sopravvivere ,mors tua vita mea …
Apprezzabili alcune allegorie presenti all’interno del testo, dal macabro (per taluni aspetti) rituale di uccisione del maiale, ai cavalli galoppanti che scalciando sollevano la terra al loro passaggio al pari della sommossa da lì a breve. Un romanzo ricco di pathos e dalle emozioni spesso contrastanti. Si passa dalla narrazione storica vera e propria con le distruzioni, la mancanza di tolleranza, l’egoismo, la cattiveria, gli stravolgimenti sociali ed economici, il sangue e la morte, fino a giungere alla tragedia umana e personale, stati d’animo di sofferenza e drammaticità; gli scontri tra ideologie e classi sociali diverse ma che agli occhi della pietas umana non differiscono affatto nel risultato finale.

Conclusioni

Un racconto fatto di alternanza tra bene e male, tra sensibilità e crudeltà, tra solipsismo e abnegazione. Un romanzo che racconta la storia fatta da uomini avidi di potere e autorità. Ben scritto e dal linguaggio semplice e scorrevole; molti i punti di riflessione forniti tra le righe e sui quali soffermarsi per capire … Lettura consigliata.

Teresa Anania

Voto

4/5

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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