I poeti navigano sulle viole di Fabio Squeo

I poeti navigano sulle viole di Fabio Squeo

L’anima trova un rifugio sicuro tra le emozioni che solo un poeta è in grado di offrire agli amanti della sensibilità. Pensieri che prendono forma al cospetto di un amore profondo e infinito.

Sin dai primi versi ci si sente trasportati da una corrente positiva, da un vento di speranza che ci accompagna per tutta la raccolta poetica. Leggiadro e aggraziato il linguaggio adoperato dall’autore che, pur usando termini ricercati, riesce ad arrivare fino in fondo all’anima di qualsiasi lettore.

Si assiste al vero trionfo della natura e della sua immensa bellezza. Quasi ad inchinarsi, con il loro elegante ingresso, gli elementi naturali sono i protagonisti  della nostra vita. Perfetti attori, personaggi ed interpreti dell’intera opera sono proprio loro: il mare, il vento,l’orizzonte, i fiori, il sole, gli uccelli ,le bufere, la pioggia, gli agrumi, le stelle, il cielo e le meravigliose viole.

“La mia poesia è una capanna di margherite in sintonia con le radici più calde del paradiso”.

“L’eco dell’arpa s’apre al volo sublime dei cormorani”.

 “Sui picciùoli delle viole gemmate naviga il tuo sorriso”

Leggendo queste pagine ho avvertito una sensazione strana; ho chiuso spesso gli occhi e mi sono ritrovata bambina tra le braccia di mia mamma, mi sono sentita protetta, coccolata rassicurata. La sensazione di non essere mai soli, di avere sempre una ragione per vivere, di amare noi stessi e il creato che ci circonda. Perdersi e ritrovarsi, nonostante tutto e tutti, tra le mani calde e confortanti dell’amore. “Cos’è l’amore? “

Questo è il quesito che il lettore si pone, più volte, leggendo i versi di Fabio Squeo . Forse l’amore è  il sole che nasconde i suoi raggi nel ventre del vento. Oppure l’amore è una patria che attende amorevoli domani. L’amore è una sirena dagli occhi nottilucenti che mi dice ritorna,ritorna, ritorna …

Come un pargolo, disorientato davanti ad una inaspettata sorpresa, così il lettore rimane meravigliato per tanta beltà racchiusa tra melodiosi pensieri.

Il poeta canta l’amore per una donna; l’amore che finisce, che torna e l’amore che rimane inciso sul cuore. La sua lirica si schiude come un fiore che non vuole essere raccolto ma ammirato. “ Ama, amore mio, col sogno inondato di vero. Il figlio del tuo amore è nel grembo di questa poesia. A che serve stringere le tue mani per poi sentire il freddo nevischio scivolare via. Il tuo amore sveglierà i crepuscoli di tutto il mondo”.

Profondi i pensieri che Fabio Squeo affronta in questa raccolta. La poesia che maggiormente è riuscita ad accarezzare le corde della mia anima è: “ I Bimbi della Moltitudine”.

Note garbate cullano il cuore del lettore immaginando il volto di questi bambini, un viso disegnato con un particolare sorriso sulle labbra.” Gazze ladre desiderose d’affetto”. Ma se un solo sorriso fosse donato loro il mondo tornerebbe alla gloria”.

Questo è il  “messaggio” che il poeta vorrebbe arrivasse a tutti coloro i quali decidano di sfogliare le sue pagine: amiamoci di più, apprezziamoci di più, condividiamo di più, accettiamoci di più, ascoltiamoci di più e ringraziamo di più.

Amore, multiculturalità, integrazione,umiltà e speranza per un futuro migliore per noi stessi e per le nuove generazioni.

Concludo la mia recensione facendo i complimenti al poeta Fabio Squeo e mi permetto di  consigliare la lettura della sua raccolta a tutti proprio tutti, anche i lettori che non apprezzano particolarmente questo genere letterario. 

Alessandra Di Girolamo

Titolo: I poeti navigano sulle viole

Autore : Fabio Squeo

Editore : Le mezzelune Casa Editrice

Collana : Ballate

EAN : 9788833281346

Prezzo : € 11

Fabio Squeo

Fabio Squeo è laureato in Filosofia, specializzato in Scienze filosofiche presso l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’, svolge l’attività di saggista e curatore di opere letterarie. E’ studioso del pensiero di Sartre e della filosofia esistenzialista del XX secolo. Nel 2014 dà alle stampe i saggi: ‘Jean-Paul Sartre e il fenomeno della coscienza nelle sue relazioni con l’altro’ e ‘Il tempo della coscienza nel pensiero di Henri Bergson. Una filosofia che intende essere fedele alla realtà dello spirito’, pubblicati in volumi collettivi dalla casa editrice DeComporre. Dal 2015, collabora a diversi progetti editoriali con la casa editrice Limina Mentis. Tra le sue pubblicazioni: ‘Albert Camus e la condizione umana come testimonianza dell’assurdo’; ‘Jean-Paul Sartre e il sentimento della nausea esistenziale nella libertà inutile dell’individuo’; ‘Hans-Georg Gadamer e l’ontologia del gioco nell’esperienza ermeneutica’; ‘Jean Baudrillard e l’illusione del principio di realtà’. Nel mese di giugno del 2017 Bibliotheka Edizioni, dopo attenta valutazione, pubblica il testo teoretico: ‘L’altrove della mancanza nelle relazioni di esistenza. Heidegger, Lacan, Sartre, Lévinas’. Autore di poesie, nel 2013 pubblica la sua prima opera poetica, ‘Le impronte bianche del sale’ con Giambra Editore. Nel 2014 ‘Notti incerte’ con Calabria Edizioni. Attualmente, vive e lavora a Trani (BT).

La descrizione del libro

“I poeti navigano sulle viole” perché sono capaci di parlarci dell’amore. La raccolta poetica intende essere un percorso di vita, un riferimento esplicativo in grado di unificare le attività terrene in una sintesi vitale e trascendente. Per tale ragione, il libro può essere letto e compreso sinergicamente, mediante una azione orientabile in senso cristiano: a patto che la nostra vita sia orientata alla meraviglia delle forme vitalmente condonanti.

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