Gridalo di Roberto Saviano

Gridalo

Roberto Saviano
Un uomo si ferma di fronte alla scuola che ha frequentato a sedici anni e vede uscire il ragazzo che è stato, quello che ancora ha un futuro tutto da immaginare. L’uomo sa che quel ragazzo è solo, e il suo cammino non sarà facile. Vorrebbe poterlo aiutare, ma non gli è concesso. Può però radunare intorno a lui dei compagni di viaggio che lo guidino, che lo facciano sentire meno solo, perché i nostri destini individuali compongono, insieme, l’unica grande avventura della storia umana. Ipazia, Giordano Bruno, Anna Achmatova, Robert Capa, Jean Seberg, Martin Luther King, Francesca Cabrini sono solo alcuni di questi compagni, ma ci sono anche personaggi sorprendenti come Hulk Hogan, Joseph Goebbels, George Floyd, due giovani italiani costretti a emigrare… Donne e uomini le cui storie – a saperle leggere con l’accanimento del reporter d’inchiesta, con la visione potente dello scrittore – svelano dinamiche nascoste, pericolose, e pongono domande ineludibili. La competizione feroce, la sensazione di essere ridotti a consumatori manipolati dagli algoritmi, una propaganda bugiarda e invasiva: davvero questo è il solo mondo possibile? E perché quando qualcuno alza la voce per ottenere giustizia c’è sempre chi insinua che lo faccia per tornaconto personale, chi lo mette in ridicolo mostrandone le contraddizioni? No: non occorre essere santi per lottare. Le contraddizioni, le debolezze non ci fermano come non hanno fermato le donne e gli uomini che popolano queste pagine. Questo libro è una mappa fatta di storie, che non vogliono insegnarci niente, tanto meno a non sbagliare. Ma una cosa la pretendono: aprirci gli occhi. Al ragazzo fuori da scuola, a tutti i ragazzi vogliono raccontare come le loro madri, i loro padri, i loro fratelli maggiori sono caduti e si sono rialzati. Agli adulti vogliono ancora scaldare il sangue, restituire la voglia d’indignarsi, di ritrovare la rabbia giovane. (Il testo è accompagnato da alcune illustrazioni di Alessandro Baronciani.)
Scrittore e giornalista italiano. Nei suoi scritti, articoli e nel suo libro usa la letteratura e il reportage per raccontare la realtà economica, di territorio e d’impresa della camorra e della criminalità organizzata in genere.
Si è laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove è stato allievo dello storico meridionalista Francesco Barbagallo. Collabora con «L’espresso» e «La Repubblica».
Nel 2006 in seguito al successo del romanzo Gomorra, fortemente accusatorio nei confronti delle attività camorristiche, ha subito pesanti minacce (confemate da dichiarazioni di collaboratori di giustizia) dopo le indagini dei Carabinieri di Napoli il ministro dell’interno in carica Giuliano Amato gli ha conferito una scorta e lo ha cautelativamente trasferito lontano da Napoli. Roberto Saviano con Gomorra ha vinto: il Premio Viareggio-Repaci Opera Prima, il Premio Giancarlo Siani, il Premio Dedalus, il Premio Lo Straniero, Il Premio Edoardo Kihlgren. Ha inoltre ricevuto nel 2016 il prestigioso Raymond Chandler Award, premio letterario istituito da Irene Bignardi nel 1996 in collaborazione con il Raymond Chandler Estate dedicato alla scrittura noir.
Ad ottobre 2008 il libro ha venduto oltre 1,8 milioni di copie nella sola Italia ed è stato tradotto in 43 paesi.
Da Gomorra sono stati tratti uno spettacolo teatrale, che è valso a Saviano gli Olimpici del Teatro 2008 come miglior autore di novità italiana, e l’omonimo film (uscito nelle sale italiane il 16 maggio 2008) candidato al premio Oscar come miglior film straniero e premiato a Cannes nel 2008 con il Gran Prix du Jury.
Del 2009 è la raccolta di saggi La bellezza e l’inferno (Mondadori); del 2010 il libro con DVD La parola contro la camorra (Mondadori).
Dopo il successo del programma Vieni via con me, condotto da Saviano e Fabio Fazio a fine 2010, esce la raccolta dei monologhi di Saviano in occasione del programma, Vieni via con me (Feltrinelli 2011).
Per Feltrinelli ha scritto ZeroZeroZero (2013), La paranza dei bambini (2016), Bacio feroce (2017). Altre pubblicazioni sono: In mare non esistono taxi (Contrasto 2019) e Gridalo (Bompiani 2020).
foto Alessandro Garofalo dal sito ufficiale di Saviano

Introduzione

Gridalo di Roberto Saviano è un invito a non accettare le ingiustizie, a non girarsi dall’altra parte, a gridare il proprio dissenso, a ribellarci alle cose precostituite a tavolino per manipolare il nostro pensiero. Ciò accade più spesso di quanto possiamo immaginare; una fake news lanciata con nonchalance sul web ci confonde le idee tanto da non riuscire più a distinguere tra vittima e carnefice, Le notizie urlate sui quotidiani solo per farci prendere le posizioni preordinate. Purtroppo ciò accade attraverso tutti i mezzi di informazione: la radio , i giornali , il web. Siamo bersagliati da tutte le parti ed è sempre più difficile distinguere il falso dal vero.

Recensione

Un saggio romanzato , si legge come un romanzo avvincente. L’autore parla al se stesso giovanissimo , quel ragazzo che andava al liceo Diaz a Caserta con un quotidiano che spuntava dalla tasca dei jeans segno inequivocabile della sua urgenza di sapere, conoscere e mettersi in gioco personalmente, un ragazzo che da subito ha sentito l’esigenza di gridare il proprio dissenso verso ciò che che ha sporcato il nostro paese, ovviamente con le conseguenze note a tutti, dopo Gomorra, Saviano è diventato un uomo da distruggere, un uomo a cui hanno tolto la libertà, vive da anni sottoscorta.
Quel ragazzo del Diaz, può essere qualsiasi giovane a cui abbiamo consegnato un mondo malato, ma non solo è un libro diretto a tutti.
Attraverso piccole storie di personaggi che hanno lasciato un segno nella storia in positivo e in negativo ci racconta la manipolazione della verità, i terribili attacchi verso chi in qualsiasi maniera ha gridato attraverso la sua arte, attraverso il proprio lavoro , attraverso la propria anima, chi non è riuscita a tacere e ha pagato duramente la propria coscienza civile.
I personaggi citati sono tanti e tutti con storie di rilievo, partendo da Ipazia , che voleva dimostrare che le donne con le medesime possibilità di studiare date agli uomini , non erano assolutamente da meno degli stessi in risultati. Creò una sua scuola filosofica dove fece proseliti anche tra gli uomini, ma il potere non perdonò la spogliarono, la fecero prima a pezzi e poi la bruciarono.
“ Fanno paura le parole ! Le parole attraversano i secoli, bucano le pareti, prendono dimora nei nostri cuori, abitano le coscienze, non sono isolate dalla segregazione, non vengono strozzate dalla corda, sono immuni al fuoco, non vengono dilaniate con lo squartamento, non vengono colpite dai proiettili né sventrate dal tritolo.”
.Quel gridalo alla fine di ogni capitolo è un invito alla coscienza civile, a ricordare che le cose di possono cambiare gridando il proprio dissenso tutti insieme.
Le guerre, i genocidi come quello in Ruanda costruito alla radio da Katana al soldo del governo, il chiudere la bocca alla poetessa Anna Achmatova usando il suo amore di madre, il regime staliniano se la prende con il figlio della poetessa, imprigionato e vessato dal regime solo per far tacere lei, che con le parole faceva paura, le parole incutono terrore a chi deve sottometterti, meno parole hai a disposizione, più sei controllabile, ma questo è solo un esempio .
La morte di martin Luther King voluta dall’FBI guidata da Hoveer,
La distruzione di vite , solo per bieco opportunismo, chi non ricorda la vicenda di Enzo Tortora, sbattuto in carcere e su tutti i giornali come il mostro . Ma sicuramente non è l’unico caso, da sempre prima di far fuori qualcuno si comincia con insinuazioni a distruggerne l’integrità e la reputazione, attraverso la macchina del fango, forse non convincerà tutti, ma comincerà ad instillare il dubbio nella gente, così si distrugge il “Nemico”, non siamo in guerra, ne in dittatura, siamo in democrazia, ma se non costruisci un nemico, qualcuno da combattere non fai proseliti. Questo metodo è usato in tutti i campi della vita quotidiana, ma soprattutto in politica.
Le parole possono essere spade e fanno paura, allora si cerca in ogni modo di ridurre la parola della massa, spingerli ad averne sempre meno a disposizione, i regimi hanno bruciato i libri perché la parola fa paura, la parola scritta può spingere a pensare, il pensiero è pericoloso per i monopolizzatori. Gridare contro le ingiustizie non ci rende traditori della patria, forse ci rende uomini.
Avere umanità non fa di noi dei buonisti, leggere e conoscere, forse potrebbe far rivedere tante posizioni inculcate giorno dopo giorno , notizia dopo notizia, ormai non si riesce più a distinguere un falso ben costruito dalla verità.
Un capitolo importante che si lega strettamente alla contemporaneità è quello che racconta la storia di Suor Francesca Saverio Cabrini che parte per l’America con le stesse navi che portavano i migranti italiani nell’inferno andavano a morire nelle miniere o a riempire le fabbriche di manovalanza a basso costo , pe r portare un pò di conforto e istruzione ai disperati che andavano a riempire i ghetti dove non si parlava una parola di inglese, i migranti erano accusati di omicidi e di qualsiasi nefandezza , erano loro gli schiavi del 900, e che differenza c’è tra una nave dove arrivare vivi e in buona salute era la prima scommessa vinta e un barcone pieno di essere umani che cerca di salvarsi dal lager libico? Ma del resto il povero è sempre malvisto, forse la colpa più grande che esiste al mondo è la povertà.
Gridalo quando ti schiacciano nelle classificazioni, quando vogliono chiuderti in un numero, in un credo, in un corpo, in un colore. Gridalo quando provano a metterci gli uni contro gli altri. […]Gridalo che non vale la pena vivere a queste condizioni, gridalo che tutto deve cambiare!.
Leggere, capire e gridare il proprio dissenso è lo scopo primario di questo libro di Roberto Saviano, usare la parola, nulla ha più potere della parola, nulla ha fatto più paura ai dittatori che hanno popolato e ancora popolano questo mondo .
Alla fine di ogni capitolo sono presenti le fonti, è un invito a cercare sempre la fonte di ciò che vi propinano, soprattutto nel web, dove tutto si brucia in pochi minuti, ma se riesce a irretire 100 persone che cominciano a condividere una notizia falsa pian piano diventa la verità per tante persone.
Un’ analisi approfondita attraverso la storia e le storie della manipolazione sommersa di sentimenti e pensieri, l’invito a ribellarsi alle liste, alle categorie, a rifiutare di farci schierare in fazioni opposte e violente, l’invito a gridare forte che una menzogna costruita ad arte uccide, che coprire di fango gli eroi e coloro che si sono messi in gioco porta alla distruzione di uomini onesti.

Conclusioni

Perché si deve leggere questo libro.
In primis perché è scritto molto bene, è scorrevole, di facile lettura e allo stesso tempo difficilissimo da affrontare, ti mette davanti a te stesso e ti interroga: Chi vuoi essere, da che parte vuoi porti in questo mondo malato, che mondo vuoi consegnare ai tuoi figli? Allora gridalo che vuoi metterti in gioco, guarda con attenzione e soffermati ai giochi perversi che si continuano a perpetuare ogni giorno sulla pelle di essere umani, Gridalo che anche tu non riesci più a respirare.
Un libro da leggere e rileggere storia per storia, capitolo per capitolo, con attenzione perché la parola e la conoscenza sono l’unica arma che ci rimane. Io ne consiglio la lettura a tutti. A me è piaciuto moltissimo .

Recensione di Elisa Santucci

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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