Giovanni Canestrelli ci parla del suo libro ” Pezzi di ricambio” , in questa piacevole intervista.

Giovanni Canestrelli si racconta al Mondo Incantato dei libri

La recensione di Pezzi di ricambio Qui

Giovanni Canestrelli è in libreria con il suo nuovo libro “ Pezzi di ricambio “ , un noir ad alta intensità emotiva , un libro che si fa strada dentro di te che difficilmente dimenticherai.

Lo incontro alla libreria Raffaello di Napoli , prima della prima presentazione dei libro davanti ad un ottimo caffè, per una piacevolissima chiacchierata, chissà se riuscirò con qualche domanda a metterlo in difficoltà…

Comincio con la prima domanda Giovanni, laureato in giurisprudenza, amante dei gialli, ti sei cimentato in un noir ad alto impatto emotivo. Vuoi raccontarci come è nato?

Io penso che quando si scrive un libro giallo, a me piace molto scriverli, è inutile andare a cercare trame fantasiose costruite ed artefatte, penso che la realtà è la più grande scena in cui uno scrittore giallo può trovare spunti per i suoi romanzi, ed io cercando, giro molto in rete, ho trovato un dato che mi ha colpito : Ogni anno spariscono otto milioni di bambini, mi è sembrato un dato folle, quindi ho telefonato al telefono azzurro e mi hanno detto guardi che questo è un dato approssimato per difetto, in realtà sono molto di più, allora io agghiacciato da questa notizia ho cominciato ad informarmi, a studiare ed ho scritto un libro giallo , un noir più che un libro giallo perché qui non c’è da scoprire un colpevole, si ci sono , c’è una banda di criminali che bisogna cercare di sconfiggere però non è un vero libro giallo, non è la solita sfida tra scrittore e lettore per risolvere l’enigma , io qua porto sulla scena una realtà drammatica sulla quale non c’è un perché, ma cala un velo di ipocrita silenzio e una cosa stranissima non se ne parla mai, non lo leggo sui giornali , non lo vedo in televisione, nei vari programmi di informazione eppure è una cosa terribile, esiste un grandissimo dramma contro la quale pare si faccia pochissimo. Io non ho scritto un saggio perché non sono un saggista, non sono in grado di scriverlo bisognerebbe poi citare bibliografie , dati certi e io questo non lo faccio , i ho preso spunto da questo evento drammatico ed ho cercato di romanzarlo per portarlo all’attenzione dei lettori.

Gli argomenti trattati sono spinosi e di forte attualità. Pezzi di ricambio umani , la tratta dei bambini, leggo tra le righe un atavico bisogno di denunciare gli orrori che si perpetuano nei paesi dimenticati della terra. Vuoi parlarcene?

Certo è proprio questo lo scopo che mi sono prefissato scrivendo questo libro , sono uscito un po’ dai sentieri che di solito percorro, cioè scrivere libri gialli, ho usato gli stessi protagonisti che ho uso altre volte, i miei personaggi ormai sono collaudati, a molte persone piacciono , piace incontrarli di nuovo, di nuovo il Capitano
Elena Parri dei carabinieri , c’è una nuova compagna di avventura Suna, c’è ancora Don Antonio De Vita il sacerdote che era protagonista del mio secondo romanzo e tutti quanti sotto l’egida di una organizzazione internazionale anti crimine cercano di contrastare questa tratta dei minori che semina lacrime e sangue nei paesi più poveri del mondo, in particolare attualmente e questa è la verità questo fenomeno si manifesta nella parte settentrionale della Repubblica Democratica del Congo, dove bande di sciacalli si aggirano nei villaggi e rapiscono bambini, li fanno sparire, li fanno viaggiare, li portano o negli harem pedofili europei o li girano alla tratta degli organi , la cosa più terribile ,io questo non l’ho scritto nel libro mi sembrava troppo macabro , questi bambini una volta privati degli organi necessari che vengono venduti, ti dico solo un rene costa 250.000 euro a questo mercato, vengono buttati nelle porcilaie perché i maiali eliminano tutto tranne i capelli che poi vengono bruciati, questo è un fatto che non ho voluto scrivere è troppo un orrore, mi sembrava troppo e non l’ho messo nel libro però sappi che questa è la realtà.

Spesso anche parlando con gli autori nelle interviste varie , si evince che ogni autore sente più vicino a se stesso uno o più protagonisti dei suoi libri a te capita?

Posso dire che attualmente Elena Parri per me è come una figlia tra una figlia ed una sorella ho creato questa persona che è nata nel mio secondo romanzo ed è diventata coprotagonista del secondo , è stata protagonista del terzo ed adesso è al vertice della sua carriera; è una donna risoluta, semplice nell’azione ma molto complessa nel carattere, riesce ad intuire immediatamente qual è la mossa giusta da fare, soffre moltissimo per la lontananza dalla sua patria però si dedica con tutta l’anima e con tutte le sue forze alle missione a cui l’assegnano, e questa è una missione particolare perché lei nel libro lo dice lei glielo faccio dire io “ Con un libro in mano si trova benissimo , ma in questo libro lei deve fare tutt’altro , ma non lo voglio anticipare perché spero che abbiate il piacere di leggerlo.

Protagonista del libro è un tragico fatto di attualità taciuto, ma allo stesso tempo declinato quasi del tutto al femminile è un caso o c’è una motivazione?

No non è un caso, nel primo libro che ho scritto ho avuto un protagonista maschile che era molto simile a me stesso, non ho scritto naturalmente un’autobiografia, penso che le biografie possono scriverle personaggi di ben diverso spessore, però ho messo dei dati del mio carattere in questo personaggio. Allora ho pensato che era meglio creare qualche cosa di più fresco di più nuovo e si è sviluppata in riga in riga in pagina in pagina questa Elena Parri alla quale ogni volta cerco di aggiungere qualche particolare del carattere , è ancora incerta se preferisce più la corte di un uomo o di una donna è una donna polivalente, penso che sia la realtà, non dico niente di nuovo e niente di strano, però è una donna con un senso del dovere fortissimo, ed io credo che sia una cosa alla quale tutti quanti dovremmo tendere, lo metto nei personaggi questo senso del dovere, alcuni mi dicono è troppo forte, secondo me non è troppo forte, se tutti rispettassimo quello che è il proprio dovere , può darsi che la nostra società, forse potrebbe migliorare a beneficio di tutti.

Un giallista che si espone in un noir con contorni ben definiti una scelta o come capita spesso le storie escono da sole dalla penna?

Assolutamente, hai ragione le storie escono completamente da sole, in tutti i libri che ho scritto comincio con un idea e non so assolutamente dove vado a finire, mentre mentre scrivi ti viene in mente : ma quest’azione si potrebbe svolgere in questa maniera, ci potremmo muovere in questa direzione e allora è meglio che entra quest’altro personaggio, pian piano si sviluppa . Quando al sera mi metto a scrivere, io riesco a scrivere solamente dopo cena, di sera ,quando è tardi, al bui, in silenzio con un po’ di musica in sottofondo; solo in quel momento riesco a far nascere questi personaggi ed a farli vivere.

La piccola editoria come nel nostro caso Apeiron del nostro amico Gianni Di Costanzo spesso ci regala lavori ad altissimo livello. Cosa pensi della situazione attuale dal punto di vista editoriale, cioè la piccola editoria pubblica lavori di peso, la grande editoria cose commerciali anche da personaggi televisivi , quindi non scrittori.

Guarda mi fai una domanda adesso che mi mette davvero in difficoltà , corre la stessa differenza che c’è tra un ristorante di gran lusso scintillante ed una trattoria dove si cucinano cibi genuini. Il piccolo editore bada molto alla sostanza perché non può pubblicare un libro senza interesse . Gianni se li legge libri prima di pubblicarli, se gli piacciono li pubblica, non gli piacciono non li pubblica, lui ci crede in quello che fa ,ci crede veramente non è un gran business, io non credo che lui ricavi dei grossi guadagni da quello che fa.


Gianni lo conosciamo tutti per un grande amante della cultura.

Brava è un appassionato che ha coinvolto alcuni di noi in questo suo sogno che speriamo trovi anche un riscontro editoriale ed economico sarebbe davvero piacevole . Ma non è proprio questo quello che ci spinge , ma la voglia di creare un prodotto che diventi gradevole, regali un po di relax e piacere nella lettura in chi lo acquista…

Presentazioni, recensioni addetti stampa un libro per camminare ha bisogno di essere conosciuto. Co vivi la promozione dei libri, come una visita dal dentista o come un’opportunità di raccontarsi personalmente?

Assolutamente no, a prescindere che il mio dentista è bravissimo e non lo temo ma non vivo male le presentazioni , anzi a me piacciono molto, mi è sempre piaciuto parlare con il pubblico a differenza di altre persone, penso che sia una cosa naturale o ce l’hai o non ce l’hai ,a me piace moltissimo poter parlare in pubblico di mio figlio perché io un libro lo considero un figlio, è una cosa che mi fa soltanto piacere.

Oggi il mondo del web, blog, interviste sono uno dei canali più usati per far conoscere un libro. Tu cosa ne pensi di blog, recensori ed il mondo che ci gira intorno? Dici pure peste e corna dei blogger non sono permalosa io. Io amo lavorare in un certo modo , rispetto il lavoro altrui ,mi piace essere corretta e se un libro non mi piace non lo recensisco.

Così dovrebbe essere fatto , non per sfruttare economicamente uno scrittore o un editore piccolo che si trova in difficoltà davanti alla grande distribuzione, io per far si che uno di questi libri entri in una delle grandi librerie e le grandi case editoriali, Gianni ha fatto una grande fatica, diciamoli i nomi Feltrinelli e Mondadori. Sono sempre gli stessi loro tendono a vendere i loro libri in primis ed i prodotti molto pubblicizzati. Io penso che sarebbe bello se tutti avessero le stesse possibilità e poi fosse l’editore a giudicare chi vale e chi non vale.

Vorrei concludere questa bella intervista con un’ultima domanda. Pensi che una storia riesca ad entrare nell’animo dei suoi lettori e cambiarne le priorità di vita ed empatia con il prossimo? Una storia è valida solo se lascia qualcosa al lettore?

Io credo di si ,una storia che leggi e dimentichi appena chiuso il libro non credo che abbia un grande valore , mentre la storia che ti lascia qualche cosa è un regalo che tu hai avuto e puoi cercare di sviluppare un ampio margine scrivendone ancora per riuscire a dare qualche cosa ai lettori.

Ti ringrazio di essere stato con noi , è stato un piacere conoscerti, ed un piacere ancora più grande leggerti, io ti ho conosciuto veramente nelle pagine del tuo libro. Mi complimento e come ho scritto nella recensione “ Ringrazio Giovanni di averci regalato questo piccolo gioiello”. Ora vorrei da te due parole per salutare i nostri lettori ed invitarli a leggerti .

Mi devo autopromuovere , vi posso soltanto dire questo “io scrivendo ci metto tutta l’anima, tutta la mia passione, e cerco di scrivere le cose che mi piace leggere, non amo scrivere cose ridondanti, se devo mettere due aggettivi io ne metto uno, scrivere cose facili da leggere anche se l’argomento come questa volta non è facile, ho cercato di non appesantire troppo, l’ho scritto cercando di restare in un campo di fruibilità totale, spero di esserci riuscito e vi invito a leggerlo e se vi piace proseguire mandatemi un pollice all’insù.

Elisa Santucci

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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