Giovanna Corrao si racconta al Mondo Incantato dei libri

Giovanna Corrao si racconta al Mondo Incantato dei libri

Non sottovalutate mai una donna che “brucia” dal desiderio di regalare un sogno a chi, purtroppo, non sogna più!

Ciao Giovanna, finalmente siamo qui noi due e il blog del mondo incantato dei libri, per conoscerti meglio.

Iniziamo subito da un verso alla tua poesia “L’importanza della lingua” , le parole che ho scelto sono le seguenti:” con una parola si annega o si vola”. Vuoi approfondirci il concetto?

Sì, in effetti questa frase racchiude il senso di ciò che io considero il potere supremo della parola … annegare con le parole si può, quando sono utilizzate con una connotazione malvagia e  distruttiva, ma la parola possiede altresì un potere salvifico, in grado di risollevare, molcere, consolare, accarezzare o innamorare e da qui, la mia convinzione che la “parola” tutto può.

L’altro giorno leggendo un tuo commento su Facebook ho appreso che è stato il professore Salvatore Lo Bue ( autore della tua prefazione) a convincerti a pubblicare. Ci racconti effettivamente com’ è andata?

Sorrido ripensando a quel giorno di 2 anni fa … conoscevo il prof. Salvatore Lo Bue di vista e di fama ma ovviamente non avevo confidenza con lui. Un giorno venne nella scuola dove insegnavo, il Cpia Palermo 2 . Era venuto per effettuare un corso di aggiornamento a noi insegnanti e dissertando sulla fonte degli equivoci che, per sua natura, il linguaggio costituisce,  mi scappò un commento a voce alta, lui mi fulminò con lo sguardo ma non replicò, però continuò a guardarmi in modo inquisitorio per il resto del tempo. A fine corso mi fece chiamare, mi si gelò il sangue poiché temetti in un rimprovero, a causa della mia precedente intemperanza  e  invece mi chiese: “ma lei ha mai scritto qualcosa nella sua vita?” Io sollevata per aver scongiurato il peggio, gli risposi : “professore io scrivo solo fesserie!!!”, allora lui replicò: “se permette, questo lo lasci giudicare a me! Questa è la mia mail, mi mandi qualcosa. La saluto!” E mi lasciò con un palmo di naso. Dopo pochi giorni gli inviai una poesia ( giusto per buona creanza ) “il sesso l’agonismo e l’ambizione”… mi rispose con un secco “ inviami altro”, io ubbidii e dopo 2 giorni mi chiese il numero di telefono, mi chiamò, disse che dovevamo incontrarci urgentemente e di dargli del “Tu”. Fu così che tutto ebbe inizio.

Cara Giovanna ho molto apprezzato la tua “ ironia” nel denunciare un sistema malato e una società spesso incompetente “ disillusa mi ritrovo a constatare un sistema fatto per non funzionare”; ora vorrei tu ci raccontassi qualche episodio che ha fatto scattare in te quella molla, quella voglia prepotente di dire BASTA adesso dobbiamo cambiare le cose.

È presto detto. Mi imbatto sempre in gente che in qualunque campo si ritiene un’eccellenza, rivelandosi invero una “ciofeca”… tanto per citare il nostro grande “Totó” , i quali ignorano sensibilmente il loro prossimo, sconoscendo, di fatto il vero scopo di coloro che lavorano nel pubblico… ovverosia: SERVIRE

A scuola, trovare dirigenti illuminati che sostengono docenti motivati o talentosi è un lusso.

Tra colleghi spesso vigono disvalori come invidia e pigrizia, inoltre la cosa che balza agli occhi più di ogni altra è che molti docenti scelgono questa vita lavorativa solo come un ripiego e qui il sistema implode!

Tu ci parli di sogni, di amicizia, di riscatto, di speranza …” oggi ripenso a quell’irriverente che studiar non gli importava niente, ti osservo da lontano tra la gente e noto un uomo indipendente”.

Ma da bambina qual era il tuo sogno? Ora da persona più adulta cosa vorresti si realizzasse nella tua vita?

Da bambina non avevo un sogno in particolare, devo dire, in tutta sincerità, che la strada si è mostrata ai miei occhi quando ho iniziato a percorrerla. Sono felice di fare il mestiere di insegnante che amo anche se io non lo ritengo un mestiere ma una “professione” uno stile di vita, un “Credo”. In futuro vorrei potermi dedicare alla formazione docenti, divulgando strategie operative innovative che sperimentano e sviluppano una didattica in continua evoluzione. Sogno una scuola in cui avere un giorno come colleghi coloro che oggi sono miei alunni, un desiderio che mi commuove solo a pensarlo. E così, un giorno sparire, lasciando le classi in mani migliori delle mie. Chissà! Consapevole di “aver amato bene”. Non so se sono una brava insegnante ma credo in quello che faccio.

In alcune tue poesie ti rivolgi a tua figlia e lo fai con concetti  d’amore, umiltà, bontà ma la metti pure in guardia da questo mondo fatto di maschere e apparenze. Ce ne vuoi parlare in maniera più dettagliata?

Mia figlia in realtà è la metafora dei miei allievi che in definitiva sono i “figli di tutti”. Insegnare loro la verità, la responsabilità, il saper interpretare il mondo attraverso i volti o i gesti della gente, leggere attraverso le righe, unendo linguaggio e istinto, mente e anima in uno studio continuo, inteso come amore di se stessi per poi donarsi agli altri, avendo acquisito le competenze per aiutarli questi “altri”. Cittadini del mondo cresciuti e formati secondo i dettami del reciproco sostegno e non della egoistica corsa al successo fine a se stessa!

Come è stata la tua adolescenza? Hai dei rimorsi, dei rimpianti?

Ho avuto un’adolescenza normale in una famiglia serena grazie a Dio. Non ho rimorsi né rimpianti sono fortunata in questo… mi rendo conto. Inoltre devo dire che la mia serenità di fondo, per affrontare questi impegni si è resa possibile grazie all’appoggio che ogni giorno, mio marito mi offre, di fatto lui è la mia “squadra”.

Tu parli di cambiamento, di ribellione, di coraggio, di rivoluzione e lo fai attraverso il tuo animo sensibile. Cos’è il coraggio per Giovanna?

Il coraggio è l’arte di vivere, di celebrare la vita con entusiasmo per costruire qualcosa che divenga un modello da seguire per molti. Infatti definisco “artisti” tutti coloro che la mattina si alzano con uno scopo chiaro e lottano per raggiungerlo, tracciando una strada chiamata sacrificio e dignità. Tutti possono essere artisti del coraggio: genitori in difficoltà, padri disoccupati, madri maltrattate, persone che di punto in bianco perdono il lavoro, giovani che aprono un’attività in condizioni difficili, mettendosi debiti sulle spalle, tentando di rimanere qui in Italia anziché fuggire all’estero e…tanti altri ancora.

Qual è stato il momento più difficile della tua vita?

È stato vedere morire mio padre giorno dopo giorno a causa di un tumore incurabile e poi dopo 4 mesi, trovarmi nella stessa situazione, dovendo accettare la fine del mio adorato suocero, per il medesimo motivo. Proprio quando ancora erano in un’età splendida ed essendo straordinari termini di paragone, sia per me che per mio marito. Sono precipitata in un abisso oscuro.

Secondo te cosa si potrebbe aggiungere, togliere o cambiare all’interno delle scuole?

Nelle scuole si potrebbero aggiungere più soldi anziché tagliarli, come fa il governo, cambiare la testa di alcuni dirigenti che si sentono il padre eterno, monitorare i docenti fannulloni o inadeguati e inserire corsi di formazione motivazionali. Vorrei i genitori, inoltre, presenti come valore aggiunto,

Per apportare suggerimenti derivanti dai loro vissuti, dalle loro esperienze gioiose o drammatiche, fare entrare la vita per migliorare la vita stessa, rimettersi in gioco umilmente, tenendo presente lo scopo: la crescita formativa dei figli. Pensare ad attività in cui docenti e genitori sposino l’entusiasmo in sinergia.

Giovanna tu sei spesso ospite in un programma radiofonico dove si parla di docenti ribelli. Allora puoi spiegarci di cosa si tratta? Ricordarci anche il giorno e l’orario così abbiamo l’opportunità di seguirti.

Allora, solitamente “docenti ribelli” va in onda il venerdì dalle 20:00 alle 21:00 su radio azzurra, è un programma che nasce allo scopo di unire sempre di più la figura del docente a quella del genitore, elementi fondanti di una squadra che ha come obbiettivo la formazione dell’allievo/figlio. Tutto sempre con ironia e una piacevole vivacità espressiva all’insegna del buonumore. Sempre, trattando argomenti, ora spinosi ora leggeri, del quotidiano vissuto di ogni famiglia per supportarsi vicendevolmente e creare una comunicazione sinergica che sia di esempio e faccia da stimolo per tutti coloro che credono nel valore del progetto educativo della famiglia e della scuola come partners inscindibili.

Qualche mese fa hai presentato  il tuo libro “ Storie di ordinaria ironia” a Palermo presso la tua stessa casa editrice “Spazio Cultura Edizioni” e i primi di Agosto lo hai fatto conoscere pure in Calabria. Vuoi condividere con noi le tue emozioni?

In realtà “storie di ordinaria ironia” è uscito il 27 aprile, quel giorno relazionava Salvatore Lo Bue ed è stato presentato nell’aula consiliare del complesso monumentale Guglielmo II a Monreale ed è stato uno dei momenti più incredibili della mia vita… mai vista tanta gente accorrere per la poesia!!! Presso “Spazio Cultura” è stata la seconda presentazione, in cui Biagio Balistreri mi ha onorato di relazionare per me. Ciò mi ha dato occasione di conoscere tanti altri autori e per me è stato un onore oltre che un piacere. Sì, il 2 agosto ho presentato anche in Calabria il mio libello e ogni volta l’emozione è immensa, specie perché l’empatia che si instaura col pubblico è una sorta di gioco pirotecnico, fatto di emozione ed entusiasmo.

Ci sono altri eventi in programma? Il tuo urlo da guerriera dove ti condurrà?

Sì grazie a Dio, gli eventi si profilano come una sorta di fiume che decide di scorrere con naturalezza, il 23 agosto, sarò a Balestrate grazie all’Assessore alla Cultura Maria Saputo, grazie al pittore Nino Scarlata e grazie alla proprietaria del Villaggio Petruso ( presso il quale si svolgerà evento) Rosaria Petruso. Il 24, grazie alla professoressa Paola Gozzo, a Siracusa, e a fine agosto, grazie alla dottoressa Valentina Costanza a San Giuseppe Jato.

Prima di concludere questa mia intervista, volevo ringraziarti per il prezioso tempo che ci hai dedicato,se  vuoi aggiungere qualcos’ altro puoi farlo tranquillamente. Oggi sei la nostra protagonista!

Spero con tutto il cuore di  dare uno scossone a tutta la compagine scolastica affinché tutti gli alunni docenti, dirigenti genitori tutti … inizino a marciare, mano nella mano verso una nuova rinascita culturale contro il trash imperante della tv e dei social etc ….. che specula sui difetti e ricama su distorti atteggiamenti. Rinnovamento, Riunione, Rinascita…Ribellione? Forse, ma in realtà, a voler ben guardare, è solo Entusiasmo, che a volerlo analizzare linguisticamente significa: “avere Dio dentro”. Il coraggio “è il migliore degli amici” dico in un mio componimento, e non a caso, poiché quando si è soli, l’unico coraggio in cui possiamo sperare è quello che troviamo dentro di noi, non a caso coraggio proviene da 2 parole latine: cor habeo! Questo io auguro a tutti.

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