Chi manda le onde, il romanzo di Fabio Genovesi

Chi manda le onde

Il mare regala, toglie e alla fine unisce due solitudini.

Siamo in Versilia, a Forte dei Marmi. Qui si muovono le sonnolenti vite di Sandro, Serena e Luna che sono le voci narranti di questo bel romanzo che mette in evidenza  in  maniera a volte ironica, a volte metaforica e cruda argomenti tosti come il bullismo, la negazione dell’ omosessualità, l’immobilismo che non ti fa crescere, la tragedia della disoccupazione , la diversità.

A poche pagine dall’inizio leggi queste parole e sono subito un pugno nello stomaco che ti fa riflettere e guardare indietro nella tua vita :

“ Una favola, uno di quei viaggi che sei felice perché ti sembra che dal quel momento si apra davanti a te la vita vera, che è appena un passo in là e ti aspetta in tutto il suo splendore. Poi però il tempo passa e ti rendi conto che la vita non ti stava davanti, la vita era proprio lì, precisamente quei giorni, quelle notti, la sentivi a un passo e invece ce l’avevi addosso.  Pensavi fosse un assaggio, un riscaldamento prima di arrivare a quell’età fantastica che sei grande e non devi più obbedire a nessuno e tutto è splendido. Aspetti, speri e non ti accorgi che lo splendore è proprio questo qui, e quando lo capisci ormai se n’è andato e resti solo a ricordarti com’è stato.”

 

Il protagonista mentre leggi, ti viene da pensare sia Sandro, ed invece no il vero protagonista è il mare.

Il mare regala, toglie e alla fine unisce due solitudini.

La caratterizzazione dei personaggi a è a tratti esagerata come nel caso dei personaggi minori come Marino, Rambo, Zot  e Ferro, personalità reali anche se un po’ esasperate. Reali perché in loro riconosci il vicino di casa, il collega di lavoro, le persone che si incontrano normalmente nella vita reale. Esasperate in quanto il loro profilo caratteriale è troppo marcato, tanto da renderli a volte innaturali. Il linguaggio è discorsivo naturale , normale con frequenti incursioni nel vernacolo, che rendono i personaggi più caratterizzati come nel caso di Ferro , nel suo lanciare continui improperi in toscano, e la sua scorza dura che nasconde la sua generosità.

Sandro è un quarantenne insicuro, che vive sempre in uno stato d’attesa, fa il supplente solo perché il lavoro glielo ha procurato sua madre, vive ancora nella sua vecchia camera da ragazzino.

Serena una donna sola che si è trovata con due figli senza aver mai avuto una storia d’amore e fa ruotare la sua vita intorno a  quella dei figli soprattutto Luca, che il destino gli porta via , e qui l’autore ti fa vivere e toccare con mano il dolore, un dolore immane che ti fa dimenticare chi sei, ti fa trascurare te stessa e tutto quello che ti circonda, ma purtroppo nel caso di Serena è sua figlia Luna. La descrizione del dolore è forte e particolareggiata.

Te l’avessero chiesto prima cos’era il dolore, avresti detto che è una bomba malefica, che ti salta addosso e ti graffia, ti squarta. […..]  invece il dolore vero non l’avevi provato mai.”Ora ha riempito la tua vita. Anzi no una vita non ce l’hai più, adesso il dolore è la tua vita, e hai capito che non ti salta addosso come una belva, il dolore non ha fretta.[….]Il dolore vero invece non arriva da un punto preciso, lui ti sta tutto intorno come il mare quando è mosso, un mare profondo e buio pieno di onde altissime che arrivano da tutte le parti […]Allora ti lasci andare e affondi per sempre, e tutto gira più forte e insieme più piano, senti il cuore che batte lento nelle orecchie e il respiro che finisce, e proprio mentre stai per affogare, ecco che l’onda passa e ti ritrovi con la testa fuori dall’acqua, respiri e sei ancora qui, ma dove non lo sai.[…]

Luna è la figlia di Serena che soffre la sua diversità è albina, delicata, vede poco e non può sopportare la luce. E’ vittima di bullismo a scuola dove nessuno gli si avvicina eccetto Zot un bambino bielorusso  vittima delle radiazioni di Chernobyl, anch’egli vive la stessa situazione, i due ragazzi si uniscono e sognano.

“ Vabbè, ho capito, ma a me mi stanno lontani perché sono bianca. Come deve essere uno per piacere alla gente?. Lo dico, e per un attimo non risponde nessuno, anche perché secondo me una risposta non c’è mica. Poi però il signor Sandro fa : Sai Luna, mi sa che a questo mondo, se vuoi piacere alla gente, devi essere grigio come loro. Noi non siamo grigi e ce la fanno pagare ogni giorno

 

La storia è bella, amara e realistica allo stesso tempo, mette l’accento in modo ironico, tanto da strappare più di un sorriso, sui mali della nostra epoca. La poco stima e la mancata affermazione di sé è il leitmotiv che accompagna tutti i personaggi , escluso ovviamente i ragazzini che hanno tutto il tempo di crescere e trovare la loro strada.

Concludo dicendo è un romanzo che a prima vista si presenta leggero ed ironico, invece ti porta pian piano con passo leggero nei meandri dell’animo umano. Lo consiglio a chi leggendo un libro vuole sorridere, ma anche riflettere.

Fabio Genovesi

Fabio Genovesi

Fabio Genovesi è nato  Forte dei marmi nel 1974.

Ha scritto i romanzi Versilia  Rock City ed Esche vive, tradotto in dieci paesi tra cui stati Uniti e Israele, il saggio cult Morte dei Marmi e Tutti primi sul traguardo del mio cuore, diario on the road della sua avventura al Giro d’Italia. Collabora con il Corriere della Sera e Glamour.

Titolo : Chi manda le onde

Autore : Fabio Genovesi

Editore : Mondadori

Collana : Narrativa  moderna e contemporanea

Prezzo : € 15,00

La trama

Una ragazzina albina dagli occhi così chiari che per vedere ha bisogno dell’immaginazione, il fratello surfista e rubacuori, la mamma che pensa di non essere fatta per l’amore. E poi un uomo innamorato, un misterioso bambino arrivato da Chernobyl, un astioso bagnino in pensione… In una Versilia stretta tra il mare e le Alpi Apuane, questa armata sbilenca si troverà buttata all’avventura tra leggende antiche, fantasmi del passato, amori impossibili e sogni a occhi aperti, fino a diventare una stranissima, splendida famiglia.

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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