Alfredo Sant’Angelo si racconta al mondo incantato dei libri

Ciao Alfredo Sant’Angelo, grazie per aver accettato il nostro invito! Per noi del blog letterario” Il Mondo Incantato dei Libri” è un vero piacere chiacchierare con te. Innanzi tutto desidererei che ti presentassi ai nostri cari lettori; da dove vieni, cosa fai nella vita e come è nata questa tua passione per la scrittura.

Ciao e grazie di questa intervista. Sono di Palermo, ho la laurea in Filosofia, sono sposato con Maria Antonietta che mi supporta molto in questa passione della scrittura e ho due splendide figlie di nome Virginia e Ginevra. Ho con mia sorella un negozio di Souvenir di fronte la Cattedrale. Sin da piccolo ho avuto la passione di scrivere, quando compongo qualcosa provo una grande soddisfazione e se poi ciò che scrivo piace ad altri la soddisfazione è maggiore.

Ho letto da poco il tuo bellissimo libro “ Gabriello” l’Amore nella Palermo Felicissima. Ci vuoi spiegare il significato della” Palermo Felicissima?”

Il sottotitolo “L’amore nella Palermo Felicissima” è stata una bella intuizione insieme all’editore, dato che il romanzo è ambientato nell’800 quando Palermo era conosciuta come la Felicissima. Una città traboccante di Arte! Adesso non è che sia tanto Felicissima…la guerra e l’incuria hanno arrecato seri danni al patrimonio artistico della città. Speriamo bene!

Nel tuo romanzo c’è molta storia; i moti rivoluzionari carbonari sotto il regno di Ferdinando I delle Due Sicilie. Tratti tematiche importanti, ma con un linguaggio molto semplice, chiaro e scorrevole, accessibile a tutti i lettori, anche i più giovani. Pensi che i ragazzi possano assimilare meglio ed avere un approccio diverso con questa materia scolastica attraverso un libro, quale il tuo?

Credo di sì. La storia è una materia fondamentale, conoscere il passato è utile per amare la propria terra e affrontare il futuro. La Sicilia ha una storia immensa e se dei romanzi possono stimolare la curiosità dei giovani che ben vengano. Magari l’approccio a dei saggi può essere complicato e forse con i romanzi, con delle storie dentro la storia, i giovani si avvicinano a questa materia. Io sono un appassionato di storia e ho letto e leggo romanzi storici che mi stimolano molto alla conoscenza.

Tanta arte si respira tra le tue pagine, tante descrizioni minuziose e tante curiosità. Quanto hai dovuto studiare per realizzare questo volume così ricco di contenuti artistici, letterari e culturali?

Sin da bambino ho avuto il desiderio di conoscere il centro storico di Palermo. I miei genitori avevano (e ancora abbiamo) il negozio di fronte la Cattedrale e quindi sono cresciuto nella parte antica della città. Ho sempre girato vicoli vicoli e letto libri su Palermo. Tutt’ora lo faccio. Inoltre è mia cura prima e durante la scrittura fare delle ricerche per rinfrescare la memoria o per trovare qualche notizia nuova.

Parli di vie, di leggende, di mitologìa e parli soprattutto di Amore! Ci vuoi riportare la leggenda collegata al Vulcano Etna? Ce ne sono tante a tale riguardo, ma tu ne hai scelto una in particolare. Ce la esponi?

Adoro l’Etna, tutta la zona con i suoi paesi e l’aria che vi si respira. Anche mia moglie e le mie figlie hanno questo sentimento verso quella zona della Sicilia. Quasi ogni anno trascorriamo una piccola vacanza lì, facciamo base a Milo, bellissimo comune a 750 mlm e poi giriamo per i paesi che fanno parte del parco dell’Etna. Bellissimo! Quanto c’è da vedere…È affascinante la Sicilia mitologica! Immaginare l’Etna come la fucina del dio Vulcano e i Ciclopi che vi girovagavano, Polifemo che lancia le rocce contro la nave di Ulisse…Wow

Dedichiamoci al protagonista del tuo libro: il giovane rampollo Gabriello Armendari. Un ragazzo saggio, responsabile, molto legato alla famiglia, ma nello stesso tempo un giovane con tanti sogni nel cassetto e con tanta voglia di amare. Ci vuoi dire qualcosa in più su questo personaggio?

Gabriello è un rampollo di una famiglia nobile, è il primogenito e in quanto tale ha delle imposizioni e lui vi si deve destreggiare; è un ufficiale dell’esercito borbonico che vuole tornare alla vita civile, laurearsi in legge e fare il Giudice. Incontrerà l’amore in un momento doloroso della sua vita…il resto lo scoprirete leggendo. Diversi personaggi ruotano attorno a lui. Gabriello è realmente esistito o almeno in parte, ho preso spunto dal nonno di mio nonno che fu veramente ufficiale borbonico e Giudice regio e che si chiamava Gabriello. Questo nome suona bene, molti ormai mi chiamano così! Vi è qualcosa della mia famiglia negli Armendari…amore, storia, biografia…un poco di tutto! Il cognome Armendari l’ho preso in prestito da un attore americano, di origine messicana, di nome Pedro Armendariz che ha girato dei film di John Ford con John Wayne (sono un appassionato di film western), mi piaceva il suono di questo cognome, ho tolto la zeta finale ed è rimasto Armendari.

Ci esponi un quadro esauriente sulla società di quel tempo, ambientata nei primi decenni del XIX secolo. I padroni, i servi, i nobili e il popolo. Dal tuo romanzo traspare con “prepotenza” la parola Rispetto. Ci vuoi approfondire questo concetto?

Purtroppo la parola rispetto sta scomparendo, soprattutto tra i giovani, e mi dispiace molto. Forse anticamente e fino a poco tempo fa ancora era in uso. Peccato! Rispettare le persone e le cose è bellissimo, se si rispetta di rimando si viene rispettati. Attenzione, per rispetto non intendo il subire gli altri o essere troppo accondiscendenti. Un altro discorso è la differenza di classe che vi era nel XIX secolo, la nobiltà e il popolo, la borghesia e i servi. Tutti comunque erano sudditi verso il Re… Tutto sommato i nobili Armendari non sono prepotenti con i propri lavoranti.

Parli molto della “ Famiglia”, questi figli così uniti tra loro. Questo amore grande con i propri genitori. I veri Valori prendono un posto d’onore nel tuo romanzo, complimenti! Vorrei chiederti che cosa rappresenta per te la famiglia.

La famiglia intesa come valore è fondamentale! Avere alle spalle una famiglia che ti supporta è un elemento in più per andare avanti nella vita. Poi se ottieni risultati positivi è grazie anche a questo valore: vedere alla presentazione del romanzo mia moglie, le mie figlie, i miei genitori, mia sorella, mia nipote…wow! La famiglia te la ritrovi anche nei momenti negativi. Quello che i miei genitori mi hanno insegnato cerco di darlo alle mie figlie. Per questo ho inserito nel mio romanzo questo valore.

Un libro intriso di arte ma anche di letteratura. Citi anche il poeta Ugo Foscolo, riportando due sue poesie. Vuoi dirci quali? Come mai proprio questo scrittore italiano?

Io adoro la Poesia! Ho iniziato scrivendo versi e continuo a farlo. Come diceva Heidegger tra le figure artistiche il Poeta è quello che ha più da dire, è il più dicente e anche il più rischiante. Mi piacciono molto i Poeti dell’ottocento. Adoro i sonetti del Foscolo e ne ho inserito un paio anche perché si avvicina al periodo in cui è ambientato il romanzo. “In morte del fratel Giovanni” è bellissima … Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo… e anche l’altra quando de’ miei fiorenti anni fuggiva…che bei versi! Un grande Ugo Foscolo! Ma mi piacciono anche Carducci, Leopardi, Pascoli, D’Annunzio…Che fortuna abbiamo noi italiani ad aver le Poesie di questi grandi.

Hai già presentato questo romanzo in varie librerie, ci sono altri progetti in futuro? ( Coronavirus permettendo,, ovviamente).

Ho presentato il romanzo presso la libreria Macaione, presso la sede delle edizioni La Zisa, a Radio In, a Feel Rouge TV, momenti belli e interessanti. Erano in programma altri eventi ma per l’attuale emergenza sono stati sospesi. In testa ho altri romanzi pronti in fila da essere scritti. Adesso (stando a casa per l’emergenza Coronavirus ho molto tempo per scrivere) sto scrivendo il nuovo romanzo, dove il protagonista è un altro Armendari! E poi ho pronta un’altra silloge poetica. Vedremo…

So che hai scritto anche una silloge poetica e un altro romanzo storico. Ce ne vuoi parlare?

Il mio primo libro pubblicato è stata la silloge poetica Poèsis et Poièsis, poesie che vanno dal 1983 al 1995 (la nuova silloge contiene poesie dal 1996 ad oggi). Poi la casa editrice La Zisa ha pubblicato il mio primo romanzo La spada di Roma, in cui narro le gesta di Marco Claudio Marcello, un Console romano e abile Generale che contrastò Annibale nella seconda guerra punica. La storia dell’antica Roma è affascinante! Inoltre sono presente in nove antologie (tre di narrativa e sei di Poesia).

La casa editrice che ha pubblicato il tuo ultimo lavoro è Spazio Cultura di Nicola Macaione. Come è nato questo connubio? Come vi siete conosciuti?

Per prima cosa devo ringraziare tutto lo staff di Spazio Cultura edizioni: Nicola Macaione che ha creduto in questo romanzo, la figlia Rosa che ha fatto da supervisione al romanzo, Francesco Vassallo, il Direttore di collana Biagio Balistreri, caro amico e vero Letterato, l’amico Emanuele Drago che ha scritto la bellissima prefazione. Io ho conosciuto Nicola tramite una sua collaboratrice e mia amica Jessica Lo Iacono, che aveva letto il mio libro e le era piaciuto, ed è iniziata una bell’amicizia. Ho cominciato a bazzicare quest’ambiente bellissimo un vero Spazio dove si fa cultura e ho avuto il piacere di conoscere tanti Poeti e Scrittori. Ho apprezzato molto il modo di lavorare di questa casa editrice, la meticolosità, la precisione, la mancanza di fretta. È stato confezionato un bel libro, una bella veste grafica, un preciso lavoro di editing, una bella copertina trovata da Nicola… insomma un bel prodotto!

Io ti ringrazio per il tempo prezioso che mi hai dedicato, caro Alfredo Sant’Angelo. Prima di salutarti ti chiedo di dirci dove possiamo acquistare il tuo libro. Puoi scrivere tranquillamente nome delle librerie, piattaforme on line…
Grazie

Grazie a te per l’intervista e devo dire che seguo con interesse il mondo incantato dei libri, sei in gamba e scrivi dei bei versi. Il romanzo si trova nelle librerie, chiaramente presso Spazio Cultura libreria Macaione, da Zacco e anche nel mio negozio di fronte la Cattedrale. Un bacio a tutti e a presto.

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