Addio fantasmi di Nadia Terranova.

Il romanzo dell’assenza

Il romanzo di Nadia Terranova è fresco di pubblicazione; esce infatti per Einaudi Stile libero nel 2018.

Potrei definirlo senza timore di smentita romanzo dell’assenza. Ida, una donna di 36 anni che vive a Roma con il marito un rapporto tiepido ma rassicurante, è, a suo modo, una profuga. Non dalla guerra o dalla carestia, ma dal dolore. Anni prima, quando il peso del mondo era divenuto per lei insopportabile, Ida sceglie di lasciarsi alle spalle il passato e parte. Mette il mare tra la sua terra, la Sicilia, e la sua città, Messina, e il continente, dove approderà, cercando di ricominciare. Tutto daccapo, a Roma. Cercherà affannosamente di darsi delle chances, di inventarsi una nuova vita, una nuova identità di essere umano, cercherà di aprirsi all’amore che non credeva di meritare, ma si tratterà solo di  un’illusione.

L’impalcatura che costruisce ha fondamenta fragili ed è destinata a crollare al primo soffio di vento. La sua esistenza si è incagliata, infatti, in una mattina di 23 anni prima alle 6,16 del mattino, quando suo padre si è allontanato di casa per non farne più ritorno. Ida aveva solo 13 anni allora e le mancavano gli strumenti necessari a spiegarsi quella fuga. Accuserà per sempre, sia pure in silenzio, se stessa e sua madre della fuga del padre. Non è lui il colpevole, lui che pure si è allontanato, lasciandole in un mare di lacrime trattenute e mai versate, ma loro. Si, loro due sono le colpevoli, non hanno saputo trattenerlo, non sono state in grado di infondergli il desiderio di restare. Loro due e quella casa inospitale che suo padre non aveva mai amato. In questo dolore mai tacitato Ida vivrà tutta la sua adolescenza. Lei e sua madre mai hanno affrontato l’argomento.

Dopo i primi, vani tentativi di ricerca, dopo lo spegnersi delle illusioni e l’accettazione dell’unica realtà, quella in cui suo padre mai avrebbe fatto ritorno, lei e sua madre, superstiti del dolore, hanno continuato a far finta di niente, vivendo come fossero ancora una famiglia, mimando la vita, in quella casa che le stringe come in un guscio. Suo padre è rimasto così sospeso in un limbo tra la vita e la morte, ricorrendo in maniera ossessiva nei suoi sogni ad occhi aperti e negli incubi notturni. Comparendo sotto forma di macchia d’umidità sulle pareti in quella casa troppo grande per loro due, fornendo materiale sempre diverso ai suoi interrogativi, che rimarranno invariabilmente senza risposte. Ida avrebbe pagato qualunque prezzo per sapere di suo padre, la verità su di lui, anche se questa verità gliel’avesse restituito morto. Almeno in questo caso avrebbe avuto una ragione e una tomba su cui piangerlo. Invece, così, è costretta a fare i conti non solo con la sua dolorosa assenza, ma con il suo rifiuto. Suo padre non l’ha voluta più. E’ questa la cornice di dolore in cui Ida inscrive tutta la sua esistenza, anche quella di adulta, e così, quando sua madre la chiama perché ha deciso di vendere la casa, Ida, suo malgrado, fa quel viaggio al contrario e torna. Ecco la Calabria in treno, ecco Scilla e Cariddi, ecco lo stretto, ecco ancora Messina con i suoi quartieri, di nuovo la casa, sua madre. Ida sarà costretta qui ed ora, dovendo scegliere tra gli oggetti quelli da tenere e quelli di cui liberarsi, a fare finalmente i conti con il suo passato, ad attraversare il suo dolore, a fronteggiarlo, guardandosi nello specchio ed andando oltre se stessa. In questo viaggio eroico, che la porterà finalmente fuori da se’, Ida scoprirà che il dolore è del mondo e non solo suo. Che tutti, sia pur in diversa misura, siamo superstiti di qualcosa e che, forse, quel dolore individuale andava condiviso prima e non tenuto gelosamente custodito dentro fino a farlo diventare un mostro che divora. Solo così Ida, ormai consapevole, riesce a tornare a casa, liberandosi attraverso un gesto simbolico del suo passato, e a guardare finalmente davanti a sé con sguardo limpido sia l’isola, la sua, che il continente. Senza più fantasmi, appunto, ai quali ha detto addio per sempre.

Romanzo potentissimo, scrittura scabra quella di Nadia Terranova, capace di scavare nelle pieghe dell’anima, nei fondali del dolore, acutissima nel rievocare l’assenza. Quel dolore della mancanza che ben conosce chi ha dovuto fare i conti con il lutto quando non era la stagione della vita per farlo.

Lettura consigliata assolutamente.

Donatella Schisa

Titolo : Addio fantasmi

Autore : Nadia Terranova

Editore : Einaudi

Collana : Einaudi,stile libero big

EAN : 9788806237455

Prezzo : € 17

Nadia Terranova è nata a Messina nel 1978 e vive a Roma. Ha pubblicato cinque libri per ragazzi tra cui Bruno il bambino che imparò a volare(Orecchio acerbo, 2012, illustrazioni di Ofra Amit, premio Napoli, premio Laura Orvieto), dedicato alla vita dello scrittore ebreo polacco Bruno Schulz, e Le nuvole per terra (Einaudi Ragazzi, 2015), un racconto di formazione sentimentale per preadolescenti e genitori. Ha esordito nel romanzo nel 2015 con Gli anni al contrario, storia d’amore di due ragazzi tra il 1977 e il 1989, definito da Roberto Saviano uno dei libri del 2015 e vincitore dei premi Bagutta Opera Prima, Brancati, Fiesole, Grotte della Gurfa. Collabora con diverse riviste. È tradotta in Francia, Spagna, Messico, Polonia e Lituania.

La descrizione del libro

Una casa tra due mari, il luogo del ritorno. Dentro quelle stanze si è incagliata l’esistenza di una donna.

“Fra il tramonto e la cena, l’assenza di mio padre tornava a visitarmi. Aprivo il balcone sperando che il temporale filtrasse dai soffitti e squarciasse le crepe sul muro, supplicavo la tramontana di trasformarsi in uragano e rovesciare in terra l’orologio e le sedie, all’aria il letto, i cuscini, le lenzuola. Non vuoi sapere che sono diventata grande, non ti interessa?, chiedevo, e nessuno rispondeva”

Una casa tra due mari, il luogo del ritorno. Dentro quelle stanze si è incagliata l’esistenza di una donna. Che solo riattraversando la propria storia potrà davvero liberarsene. Nadia Terranova racconta l’ossessione di una perdita, quel corpo a corpo con il passato che ci rende tutti dei sopravvissuti, ciascuno alla propria battaglia. Ida è appena sbarcata a Messina, la sua città natale: la madre l’ha richiamata in vista della ristrutturazione dell’appartamento di famiglia, che vuole mettere in vendita. Circondata di nuovo dagli oggetti di sempre, di fronte ai quali deve scegliere cosa tenere e cosa buttare, è costretta a fare i conti con il trauma che l’ha segnata quando era solo una ragazzina. Ventitre anni prima suo padre è scomparso. Non è morto: semplicemente una mattina è andato via e non è piú tornato. Sulla mancanza di quel padre si sono imperniati i silenzi feroci con la madre, il senso di un’identità fondata sull’anomalia, persino il rapporto con il marito, salvezza e naufragio insieme. Specchiandosi nell’assenza del corpo paterno, Ida è diventata donna nel dominio della paura e nel sospetto verso ogni forma di desiderio. Ma ora che la casa d’infanzia la assedia con i suoi fantasmi, lei deve trovare un modo per spezzare il sortilegio e far uscire il padre di scena.

Pubblicato da Donatella Schisa

Donatella è nata e vive a Napoli. Dopo gli studi classici, si laurea in Giurisprudenza coltivando parallelamente la sua passione per la scrittura. E' autrice di numerosi racconti pubblicati in diverse antologie; e si è classificata seconda alla XXV edizione del Premio Nazionale Megarls per la narrativa. il suo primo romanzo è " Il posto giusto"

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