“21 Poesie invece di chiederti come stai”, di Paolo Fiorucci

“21 Poesie invece di chiederti come stai”

Paolo Fiorucci
SINOSSI
“21 poesie invece di chiederti come stai” nasce come raccolta di versi di Paolo Fiorucci, il Libraio di Notte. Distribuita inizialmente solo ai frequentatori della libreria, è diventata una preziosa plaquette che ospita versi di strada, poesie d’amore e schegge di contemporaneità. Paolo Fiorucci è il Libraio di Notte. “21 poesie invece di chiederti come stai” è anche un reading concerto. Paolo Fiorucci, ormai conosciuto come “Il Libraio di Notte” di Popoli e il chitarrista fingerstyle Domenico Gialloreto in un intermezzo di testi e musica, in chiave acustica, di brani inediti e pezzi della migliore canzone d’autore italiana, da De André ai giorni nostri, passando per Tenco, Guccini, De Gregori, Paoli, Graziani, Dalla, Fabi, Brunori Sas e altri.

Introduzione

Ero lì dove non mi vedevi. Eri qui dove non sapevo guardarti. (P. Fiorucci)

Aneddoti personali

Per chi come me è attratta da sempre dalla numerologia e dal significato esoterico dei numeri, non potevo non soffermarmi sul numero 21 presente nel titolo di questa breve antologia.  Il numero 21 essendo il prodotto del tre e del sette, numeri sacri per eccellenza, è considerato l’espressione massima della perfezione. Dal punto di vista esoterico è, contemporaneamente, simbolo di equilibrio e amicizia sincera e rappresenta gli aspetti più nobili dell’essere umano: la fiducia, la lealtà, il coraggio. Coraggio inteso soprattutto come capacità di difesa dei più deboli, coraggio di assumersi le proprie responsabilità di azione e di scelta nella vita.  21,come le lettere dell’alfabeto italiano e che nella smorfia rappresenta la donna nuda.

Recensione


… Si è tenuto il segreto, così
mi ritrovo a mimare sbagliato
le cose che sento,
a perdere tempo,
rincorrere treni,
a scriverti versi le sere
che vorrei versarti il vino
e chiederti:
come stai?

Come stai? E’ una domanda, ormai, quasi in disuso soprattutto tra le nuove generazioni. Sembra essere scontato chiedere a qualcuno come stia, difficile a volte … è una di quelle domande che presuppone un interesse da parte del committente nei confronti del suo interlocutore. Ma è pur vero che a volte la domanda viene formulata per pura abitudine, per educazione forse, quell’educazione che però manca quando ancor prima di ascoltare la risposta ci si è già portati avanti con la discussione.  Ma in fondo non siamo più capaci, ammesso che lo siamo mai stati, neppure di chiederlo a noi stessi. Chi di noi si è mai soffermato a osservare per un attimo la propria immagine riflessa allo specchio e guardandosi negli occhi ha avuto il coraggio di chiedersi “come stai?” La risposta incute timore e quindi a mancare è proprio il coraggio di formulare la domanda … quel coraggio legato appunto al numero 21.  
Ci sono molti modi per chiedere a chi si vuol bene come stia. Ci si può girare intorno con molteplici escamotages, ma nulla sortirà lo stesso effetto del sentirselo chiedere direttamente e del notare che, chi ha posto la domanda attende realmente con interesse la risposta.
Questa breve raccolta di liriche presenta una moltitudine di alternanze, passando da versi carichi di amore a semplici scene di ordinaria quotidianità.  Nostalgia, rimpianti, tenerezza, desiderio, lacrime nascoste, solitudine e l’inesorabile scorrere del tempo … in un susseguirsi di emozioni si concentra tutto in una raccolta di pensieri intimi, strettamente personali. 
Lo stile è in verso libero, molto moderno nel linguaggio. Brevi, energiche, scorrevoli … frasi a effetto che ti viene voglia di rileggere più volte. Molto bella la similitudine dell’amore a un fiocco di neve; amore inteso quindi come candore, purezza, delicatezza, come qualcosa di morbido sul quale adagiarsi.

Stamattina
il mio amore somiglia a un fiocco
bianchissimo,
di quelli che cadono
adesso,
ma ancora più bianco e più bello …

Ricorre spesso nei versi il treno, presupponendo perciò che si tratti dei pensieri di un pendolare che ottimizza il proprio tempo a bordo, riflettendo sulla vita, sull’amore e sulla quotidianità dei gesti e delle parole. Anche la cover del libro sembra rappresentare il vagone, un po’ sui generis, di un treno. 
Una poesia , ” Ma tu che vai, ma tu rimani” mi ha particolarmente colpita perché, scritta in tempi non sospetti, appare oggi alla luce di ciò che stiamo vivendo, in un certo senso quasi profetica.

 Sole
sul selciato:
finalmente aprile.
Intorno nessuno,
oggi
la gente è nascosta.
Vanno solo i perduti, raccattando
cassette di frutta
vuote
come le strade
dopo il mercato
in un paese del Sud
dove accade poco,
dove restare così
è una malattia diffusa,
e tu che vai
forse
sei guarita.

Conclusioni

Un modo diverso e innovativo di fare poesia. Sdoganata dai canoni classici del verso antico e aulico, oggi per lo più desueto o comunque destinato a una ristretta cerchia di estimatori. E pur amando la poesia strutturata nel verso e nella metrica, impossibile non apprezzare questi brevi versi. Un plauso a Paolo Fiorucci non solo per questo suo esordio letterario ma proprio per il coraggio, di cui a quel numero 21, di andare controcorrente aprendo in un piccolo centro in provincia di Chieti, in Abruzzo, una libreria indipendente nota come Il Libraio di Notte.
 
Teresa Anania

Voto

4/5

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.